Proverbi della Toscana sulle Abitudini e Usanze

I proverbi, in quanto patrimonio di conoscenze acquisite con l’esperienza di generazioni, davano conforto e sicurezza alla società che li utilizzava perché preparavano ad affrontare i diversi aspetti della realtà, anche negativi, e superarli.

Rassegna dei più belli e famosi proverbi Toscani sulle Abitudini e Usanze

A usanza nuova non correre.
Prudenza conservativa che risiede massimamente nel popolo, quando egli segue suo proprio istinto e sua ragione.

Cavallo vecchio, tardi muta ambiatura.
Ambiatura, vale andatura di cavallo, asino o mulo, a passi corti e veloci, mossi in contrattempo.

Chi ha portata la tonaca puzza sempre di frate.

Chi non è uso a portar le brache, le costure gli danno noja.

Ciò che s’usa non fa scusa.
Non tutte le cose sono scusabili per dire: così s’usa, o così fanno gli altri. (SERDONATI.)

Consuetudine è una seconda natura.

È difficile condurre il can vecchio a mano.
Mutare, cioè, gli abiti lunghi ed invecchiati.

È meglio ammazzare uno (o È meglio ardere una città) che mettere una cattiva usanza.
È meglio errar con molti ch’esser savio solo — e
Meglio errar con molti che da sè stesso.

È meglio volta che stravolta.
Il Veneziano dice: Xe megio na volta che na stravolta, e lo spiega così. — Cioè, è meglio prender la vecchia strada, più lunga ma sicura, che non una che non sai dove riesca, e può condurti a rovina. —
Stravolta: slogatura d’un piede facile in terreno disuguale.

È un cattivo andare contro la corrente (o contro il vento.)

Il bue mangia il fieno perchè si ricorda che è stato erba.
Vuol dire che s’ama spesso anche di memoria: amore buono, amore di gratitudine.

Il magnano tanto salta con le bolge quanto senza.
Abituato a portarle sempre è come se non le avesse.

Il vino di casa (o il vino che si pasteggia) non imbriaca.
Perchè si usa temperatamente. Ma pure abbiamo:

Il pan di casa stufa.
Proverbio fatto dagli stemperati.

La catena non teme il fumo.
Perchè ci sta sempre: Ab assuetis non fit passio.

La moda va e viene e Alla moda vagli dietro.
I due veramente fanno ai cozzi, ma la gente non se ne avvede, perchè quando a molti si vede fare una cosa, pare che tutti l’abbiano fatta sempre, e che sia la cosa più naturale del mondo quando anche sia la più bestiale.

Le cose rare son le più care — ovvero
Cosa rara, cosa cara.

A uno che si faccia vedere di rado siamo soliti dire: ti sei reso prezioso.

Le buone usanze van tutte a perdersi.
Però
Le buone usanze vanno rispettate.

Le novità duran tre dì, e quando van di trotto, Le non duran più d’otto.
Cioè quando sono strepitose e in gran voga.

L’uso doventa natura.

L’uso fa legge.

L’uso serve di tetto a molti abusi.

L’uso vince natura.

Nessuna maraviglia dura più di tre giorni.

Rana di padule sempre si salva — e
La rana avvezza nel pantano, se ell’è al monte torna al piano.

Nè per caldo o per freddo o poco o assai Si può la rana trar dal fango mai. (Orlando Innamorato.)

Proverbi Siciliani Ci vonnu l’agghi pì vicini

Cosa vuol dire Ci vonnu l’agghi pì vicini? Non c’è niente di meglio di un bel proverbio siciliano per svagarsi un po’. I modi di dire della nostra bellissima isola sanno essere molto seri e profondi, ma anche scanzonati. In alcune circostante, strappano una risata, una di quelle che scaturiscono da constatazioni sincere. Prendete, ad esempio, il detto di…

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