Ricotte di Vacca Pecora Capra o miste PAT Sicilia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia

Prodotto fresco. Cremoso, morbido, di colore bianco avorio, più giallo-paglierino per la ricotta di pecora e capra, ha una forma tronco conica dovuta alla fiscella nella quale è contenuto. Il sapore è dolce, l’odore è di siero. Questo tipo di prodotto può essere anche salato (ricotta salata) fino a 2 mesi, su tavole di legno o in strutture di legno specifiche in ambienti naturali.

Attrezzature storiche: Caldaia di rame stagnato “quarara”, bastone di legno “zubbu”, contenitore di legno “tinieddu di l’agru” o “serratizzu”, fiscelle di giunco o di canne, fascere in legno (per la ricotta salata), cucchiaio in legno “scumaricotta”, mestolo, tavolo spersore. Fuoco diretto legna-gas.

Brevi cenni storici

La storia della ricotta di vacca è ampiamente illustrata sia dallo storico Antonio Uccello, che descrive minuziosamente la lavorazione della ricotta e gli utensili tradizionali utilizzati, sia da Carmelo Trasselli che nel “Calmiere dei viveri al minuto a Palermo” riporta la ricotta come uno dei generi alimentari di più largo consumo. Un accenno alla ricotta di pecora è presente nella già citata opera del Gallo, mentre alla fine del 1800, il sacerdote don Gaetano Salamone compila un trattato destinato agli agricoltori e ai casari dove spiega minuziosamente la tecnica di fabbricazione della ricotta di pecora. Anche la ricotta di capra viene citata nel libro del Gallo, l’autore afferma che la ricotta di capra è la migliore in assoluto, mentre la ricotta di pecora risulta più saporita rispetto a quella vaccina. La ricotta salata è di antica tradizione, conosciuta notoriamente come indispensabile ingrediente di alcune rinomate pietanze siciliane (pasta alla Norma).

Linee principali tecnologia di produzione:

  • specie/razza: Vacca, pecora, capra;
  • materia prima: Siero di latte di vacca, pecora, capra che può essere lavorato singolarmente o miscelato
    in varie combinazioni (ricotta mista);
  • microflora: Naturale;
  • Il siero di latte della specie prescelta (vacca, pecora, capra) viene addizionato di sale e di latte della
    stessa specie, quindi riscaldato a circa 90°C fino a quando non avviene l’affioramento della ricotta.
    Una volta affiorata si elimina la schiuma in superficie e si raccoglie la ricotta nelle fiscelle che verranno
    poste in un tavolo inclinato contenente dell’acqua fredda ;
  • salatura: Sale aggiunto durante la lavorazione secondo la specie da cui proviene il siero e secondo la
    tecnologia di produzione.

Riferimenti storici:

  • Notaio Luca Cuccia, 25 agosto XIV secolo, ind. 1601:archivio di stato di Palermo, V. st. vol. 1022, f. 485 V.
  • Gallo: “Le venti giornate dell’agricoltura e dei piaceri della villa”, IV sec. d.C.
  • Carmelo Trasselli: “calmiere dei viveri al minuto a Palermo”, 1412-1440 da archivio comunale di Palermo.
  • Uccello Antonino: “Bovari, pecorari, curatuli”. Cultura casearia in Sicilia, Stass, Palermo, 1980.
  • Istituto Nazionale Sociologia Rurale: “Atlante dei prodotti tipici”:I formaggi”, Franco Angeli, Milano,
    1990.
  • CNR: “I prodotti caseari del Mezzogiorno”

Territorio di produzione : Intera regione Sicilia

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