Riserva naturale integrale Cucco – Friuli Venezia Giulia

Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

La Riserva è rappresentata dal margine inferiore dell’Alpe piccola, nelle immediate vicinanze con il fondo valle. Il versante di insediamento è di modesta pendenza (15-30°), esposto a sud, ben modellato e in buona fase di consolidamento, anche se non sono rari gli affioramenti rocciosi. Il suolo, che non si evolve oltre il protorendzina, deriva da una matrice rocciosa di origine calcareo-dolomitico che con le successive frammentazioni ha dato luogo ad un accumulo di detrito grossolano. La fascia superiore, limitrofa alla Riserva, è rappresentata da pareti rocciose e da detriti di falda solo in parte consolidati che, provocando frequenti scarichi di materiali, ostacolano la già modesta evoluzione stazionale. L’ambiente è relativamente indisturbato data la sua impervietà. I versanti, data la loro acclività, risultano instabili. L’area della Riserva occupa una piccola parte di un versante, tra i 900 e i 700 metri.

Habitat

Sono presenti numerosi habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat, tra i quali alcuni anche prioritari*:

  • 3220 Fiumi subalpini e loro vegetazione riparia erbacea;
  • 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis);
  • 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei del piano montano e alpino (Thlaspietea rotundifolii);
  • 8210 Rupi calcaree con vegetazione casmofitica;
  • 9530* Foreste (sub) mediterranee di pini neri endemici.
Flora

Il carattere preminente e di prestigio di questa Riserva sta nella presenza di una pineta naturale di Pinus nigra (Pino nero d’Austria) di provenienza “illirica” ed ascrivibile all’associazione Orno-Pinetum nigrae. Il popolamento arboreo risulta puro, maturo (età media oltre i 120 anni) ed in struttura para.coetanea con frequenti nuclei di rinnovazione nei varchi di luce che ne garantiscono la perpetuità. Si tratta di una formazione ad elevato valore naturalistico per la sua rarità. Varie sono le specie accompagnatrici di questa fitocenosi, tutte accomunate da una spiccata rusticità e da un relativo temperamento termofilo. Nello strato arbustivo spiccano Amelanchier ovalis (Pero corvino), Fraxinus ornus (Orniello), Berberis vulgaris (Crespino comune) e Genista radiata (Ginestra stellata), mentre nello strato erbaceo sono presenti Erica carnea (Erica carnicina), Chamaecytisus purpureus (Citiso purpureo), Calamagrostis varia (Cannella comune), Sesleria varia (Sesleria comune), Daphne cneorum (Dafne odorosa), Brachypodium pinnatum (Paleo comune), Helleborus niger (Elleboro bianco) ed altre. Non mancano nemmeno alcuni interessanti endemismi come Euphorbia triflora (Euforbia della Carnia) e Bupleurum canalese (Bupleuro della Carnia). Sono presenti inoltre numerose specie endemiche e rare tra le quali Daphne alpinaViola rupestrisV. palustrisSaxifraga burserana e Spiraea decumbens.

Fauna

Sebbene di limitate estensioni, la Riserva risulta ben frequentata da una nutrita componente faunistica. Tra i Mammiferi spiccano Cervus elaphus (Cervo), Rupicapra rupicapra rupicapra (Camoscio, protetto dalla Direttiva UE Habitat) e Capreolus capreolus (Capriolo). La presenza di Dryomys nitedula subsp. intermedius è qui citata perché la specie è nota in pochissime località italiane. Le presenze di Ursus arctos (orso bruno) e Lynx lynx (lince), entrambe specie protette dalla Direttiva UE Habitat, sono abbastanza frequenti. Nella zona è abbastanza comune anche Neomys anomalus e tra le specie di minor mole si incontrano Vulpes vulpes (Volpe), Martes martes (Martora), Meles meles (Tasso), Mustela nivalis (Donnola) ed un nutrito corteggio di micromammiferi. Il sito riveste un’importanza primaria per la conservazione di specie avifaunistiche alpine, qui spesso presenti con densità particolarmente elevate rispetto ad altri siti in Italia. E’ il caso del Tetrao urogallus (Gallo cedrone), Picoides trydactylus (Picchio tridattilo), Glaucidium passerinum (Civetta nana). Altre specie interessanti sono Aquila chrysaëtos (Aquila reale), Bubo bubo (Gufo reale) e Drycopus martius (Picchio nero), nonché Aegolius funereus (Civetta capogrosso), Athene noctua (Civetta), Parus ater (Cincia mora), P. montanus (Cincia bigia alpestre), Sitta europea (picchio muratore), Tichodroma muraria (Picchio muraiolo), Loxia curvirostra (Crociere), Pyrrhula pyrrhula (Ciuffolotto). La zona, dal punto di vista erpetologico si distingue inoltre per discrete popolazioni di Salamandra atra (Salamandra nera) e Lacerta horvathi (lucertola di Horvath), Vipera berus (Marasso), Salamandra salamandra (Salamandra pezzata) e Rana temporaria (Rana temporaria). La fauna ittica è limitata a due specie tipiche dei corsi d’acqua montani e vale a dire Salmo trutta e Cottus gobio. E’ diffuso il decapode Austropotamobius pallipes.

Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale integrale Cucco

Vedi Classificazione Aree Naturali Protette

Oasi Definizione

In senso lato, un’oasi è un’area naturale protetta per la conservazione di un habitat di particolare interesse floristico e faunistico e per la salvaguardia della sua biodiversità. In senso stretto, un’oasi è «destinata al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica» e vi è proibita la caccia, salvo per motivi di controllo delle specie faunistiche in sovrannumero. In questo caso…

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