Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità
Il territorio della Riserva è impervio e selvaggio per le caratteristiche stesse dell’ambiente fisico costituito da pendii scoscesi (35-40°), ripidi ghiaioni mobili e frequenti salti di roccia. Dal punto di vista geologico, la natura della zona è piuttosto uniforme con predominanza di dolomia del Ladinico-formazione dello Schlern: dolomia, calcari dolomitici e calcari più o meno stratificati. Date le notevoli difficoltà di accesso, limitate al fondovalle e a qualche disparato tracciato a mezzacosta, la Natura si è mantenuta quasi intatta, rappresentando nell’insieme forse uno degli ambienti più integri delle nostre Alpi Orientali. La Riserva è inoltre ricca d’acqua, infatti molte sono le sorgenti che scaturiscono dalle montagne circostanti e affluiscono nel Rio Bianco in piccoli ruscelli a cascate. La cima più alta è il Monte Ghisniz (1927 m), mentre la quota minima si tocca lungo l’asta del Rio Bianco (690 m circa).
Habitat
Sono presenti numerosi habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat, tra i quali alcuni anche prioritari*:
- 4060 Lande alpine boreali;
- 4070* Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti);
- 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;
- 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei del piano montano e alpino (Thlaspietea rotundifolii);
- 8210 Rupi calcaree con vegetazione casmofitica;
- 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio fagion); 9410
- Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-piceetea);
- 9420 Foreste alpine di larice e/o pino cembro,
- 9530* Foreste (sub) mediterranee di pini neri endemici.
Flora
La vegetazione che riveste le pendici della riserva è caratterizzata da una spiccata dinamicità e pionerismo di insediamento. Infatti l’instabilità geomorfologica e l’oligotrofia del substrato non permettono lo sviluppo di un terreno profondo, per cui si insediano boschi pionieri di Pinus nigra (Pino nero – formazione ad elevato valore naturalistico per la sua rarità) e P. sylvestris (Pino silvestre) di modesta densità e struttura irregolare con fusti contorti e di lento accrescimento. Solo in rare nicchie riparate dove il terreno è più ricco e profondo vi si trovano Fagus sylvatica (Faggio), Picea abies (Abete rosso) e latifoglie varie. Le specie del sottobosco più comuni sono Erica carnea, Polygala chamaebuxus (Poligala falso bosso), Carex humilis (Carice minore), C. alba (Carice argentina), Gymnadenia odoratissima (Manina profumata), Rhododendron hirsutum (rododendro irsuto), Pinus mugo (Pino mugo), ecc. Diffusi sono anche gli arbusteti a Pinus mugo o a Salix glabra (Salice glabro), che discendono dai canaloni in fitti tappeti fino a basse quote. Dove non è possibile l’insediamento di popolamenti arborei o arbustivi si insediano numerose cenosi erbacee a copertura discontinua composte da Petasites paradoxus (Farfaraccio niveo), Aquilegia einseleana (Aquilegia di Einsele), Hieracium porrifolium (Sparviere a foglie sottili), Rumex scutatus (Romice scudato), ecc. o da specie tipiche delle nicchie rocciose come Potentilla caulescens (Cinquefoglia penzola), Cystopteris fragilis (Felcetta fragile), Carex brachystachys (Carice dei burroni), Daphne alpina (Dafne alpina), ecc. Tra gli endemismi, di particolare interesse si ritrovano Wulfenia carinthiaca (Wulfenia) e Euphorbia triflora (Euforbia della Carnia). Sono presenti inoltre numerose specie endemiche e rare, tra le quali Daphne alpina, Viola rupestris, V. palustris, Saxifraga burserana e Spiraea decumbens.
Fauna
Nella Riserva, come del resto in tutta la Foresta di Tarvisio, ben rappresentata è la componente faunistica con numerose popolazioni di Rupicapra rupicapra subsp. rupicapra (Camoscio, protetto dalla Direttiva UE Habitat), Cervus elaphus (Cervo) e Capreolus capreolus (Capriolo) e preziose presenze di Tetrao urogallus (Gallo cedrone), Picoides trydactylus (Picchio tridattilo), Glaucidium passerinum (Civetta nana), Lyrurus tetrix (Fagiano di monte), Aquila chrysaëtos (Aquila reale), Bubo bubo (Gufo reale) mentre d’estate non è difficile veder veleggiare anche Gypus fulvus (Grifone). Inoltre sono numerose le osservazioni di Ursus arctos (Orso bruno) e Lynx lynx (lince), entrambe specie protette dalla Direttiva UE Habitat. Numerose sono anche le altre specie animali di taglia minore tipiche di queste stazioni alpine. L’avifauna è ben rappresentata, con diffusione di specie rupicole e delle boscaglie come Falco tinnunculus (Gheppio), Accipiter nisus (Sparviero), Corvus corax (Corvo imperiale), Prunella collaris (Sordone), Phoenicurus ochruros (Codirosso spazzacamino), ecc.; numerosi sono anche i picchi, con specie rare come Picoides tridactylus (Picchio tridattilo) e P. martius (Picchio nero), favoriti dai molti alberi malandati e dagli schianti. Tra i Mammiferi si ritrovano Vulpes vulpes (Volpe), Martes martes (Martora), Meles meles (Tasso), Lepus timidus (Lepre alpina) e un nutrito corteggio di micromammiferi quali Sciurus vulgaris (Scoiattolo), Apodemus flavicollis (Topo selvatico collo giallo), Sorex araneus (Toporagno comune), S. minutus (Toporagno nano). Nella zona è abbastanza comune anche Neomys anomalus. Tra i rettili il più diffuso è Vipera berus (Marasso). La zona si distingue inoltre per discrete popolazioni di Salamandra atra e Lacerta horvathi. Nel torrente sono presenti Salmo trutta (Trota) e Cottus gobio ed è diffuso il decapode Austropotamobius pallipes.
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Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale integrale Rio bianco
Vedi Classificazione Aree Naturali Protette
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