Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità
La Riserva Naturale Orientata Grotticelle è ubicata nella zona pedemontana dell’antico cratere vulcanico del Vulture, originariamente inclusa nella foresta di Monticchio in provincia di Potenza. Tale foresta, durante il dominio Normanno e Angioino, fu feudo della Badia dei Benedettini che include l’antica dedicata a San Michele Arcangelo. Nel 1970 tale Foresta, per la presenza di interessanti specie vegetali (tra le quali il frassino ossifillo) e di peculiari specie entomologiche di origine balcanico-asiatica venne inserita, da parte della Società Botanica Italiana, nell’elenco dei biotopi meritevoli di conservazione.
Nel 1963, infatti, fu rinvenuta per la prima volta in Italia una farfalla, l‘Acanthobrahmaea europae, che viveva in zone tropicali e subtropicali e che si riteneva estinta in Europa da almeno 300 milioni di anni. Battezzata dallo scopritore “europea” proprio perché si tratta dell’unica specie presente in Europa, ha attualmente assunto il nome di Acanthobrahmaea europae. La pianta nutrice principale di tale specie di lepidottero è il Fraxinus oxycarpa, oleacea molto diffusa nella Riserva. Il Reparto Biodiversità di Potenza è ente gestore dell’intera ZSC IT9210140, estesa 342 ha, che, oltre al territorio della Riserva, comprende anche una vasta area del Demanio della Regione Basilicata.
Habitat
All’interno dell’area protetta si rinvengono tre principali habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat.
- “Foreste Pannonico – Balcaniche di cerro e rovere” (codice habitat 91MO);
- “Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia” (codice habitat 91BO)
- “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea (codice 6220*).
L’habitat “Foreste Pannonico – Balcaniche di cerro e rovere” occupa gran parte della Riserva Naturale Orientata Grotticelle ed è caratterizzato da un ceduo invecchiato di Quercus cerris (in prevalenza) e Quercus pubescens, che presenta una scarsissima rinnovazione in quanto lo spazio del piano dominato risulta occupato da un fitto ceduo invecchiato di Carpinus orientalis, che per le sue caratteristiche di rusticità crea un forte ostacolo alla rinnovazione delle querce ed allo sviluppo del sottobosco arbustivo, dove si rinviene la Phillyrea latifolia. In Riserva la fillirea è presente su quasi tutto il territorio e nella fascia limitrofa al fiume Ofanto in una zona prossima alla Riserva.
L’habitat “Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia” interessa una superficie di poco superiore al 20% dell’intera ZSC ed per una percentuale ancora minore la Riserva, dove occupa una superficie di soli 4 ha circa, localizzata nella sua parte alta. Aspetti critici sono la riduzione drastica della rinnovazione di Fraxinus oxycarpa, che tende ad aumentare in relazione al progressivo allontanamento dai corsi d’acqua. Ciò avviene sia in considerazione delle esigenze ecologiche della specie (abbassamento della falda idrica all’aumentare della quota), sia in funzione della struttura attuale del bosco che presenta un piano dominante e co-dominante, che vede la presenza del frassino unitamente a Quercus cerris (in prevalenza) e Quercus pubescens, e un fitto piano dominato costituito da ceduo invecchiato di Carpinus orientalis e da un altrettanto rigoglioso pianto arbustivo. Tali specie, per le loro caratteristiche di rusticità, risultano essere fortemente competitive nei confronti del frassino.
Flora
La flora della Riserva, ripartita per habitat, si presenta molto ricca:
Habitat 91M0 “Foreste Pannonico – Balcaniche di cerro e rovere”
Copertura strato arboreo
- Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum
- Acer opalus Mill. subsp. opalus
- Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
- Fraxinus ornus L. subsp. ornus
- Quercus cerris L.
- Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens
- Tilia platyphyllos Scop.
Copertura strato arbustivo
- Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum
- Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
- Clematis vitalba L.
- Cornus mas L.
- Cornus sanguinea L.
- Crataegus monogyna Jacq.
- Fraxinus ornus L. subsp. ornus
- Ostrya carpinifolia Scop.
- Rosa canina L.
Copertura strato erbaceo
- Agrostis stolonifera L.
- Asparagus acutifolius L.
- Brachypodium sylvaticum (Huds) P. Beauv.
- Clematis vitalba L.
- Cyclamen hederifolium Aiton
- Dactylis glomerata L.
- Daphne laureola L.
- Galium aparine L.
- Hedera helix L.
- Helleborus foetidus L. subsp. foetidus
- Milium effeusum L.
- Ruscus aculeatus L.
Habitat 91B0 Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia
Copertura strato arboreo
- Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum
- Acer neapolitanum Ten.
- Acerus opalus Mill. subsp. opalus
- Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
- Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.)F. et R.
- Quercus cerris L.
- Quercus ilex L. subsp. ilex
- Quercus pubescens Willd. subsp. Pubescens·
Copertura strat. arbustivo
- Acer opalus Mill. subsp. opalus
- Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
- Cornus mas L.
- Cornus sanguinea L.
- Clematis vitalba L.
- Cytisus scoparsi (L.) Link subsp. scoparius
- Crataegus monogyna Jacq.
- Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) F. et R.
- Fraxinus ornus L. subsp. ornus
- Genista tinctoria L.
- Ligustrum vulgare L.
- Phillyrea latifolia L.
- Pyrus pyraster Burgsd
- Ulmus minor Mill.
Copertura strat. Erbaceo
- Agrostis stolonifera L.
- Asparagus acutifolius L.
- Brachypodium sylvaticum (Huds) P. Beauv.
- Carex pendula Huds
- Dactylis glomerata L.
- Galium aparine L.
- Hedera helix L.
- Helleborus foetidus L. subsp. foetidus
- Phillyrea latifolia L.
- Ranunculus ficaria L. subsp. ficaria
- Ruscus aculeatus L.
- Urtica dioica L.subsp. dioica
All’interno della ZSC sono anche presenti due specie esotiche introdotte artificialmente, il cipresso (Cupressus sempervirens var. pyramidalis) e in misura minore il Pino radiato (Pinus radiata): tali specie sono concentrate soprattutto nella Località il Castello e sopra il Vallone Refezzelle.
Fauna
Si rileva la presenza del lupo, volpe, faina, donnola, riccio occidentale, cinghiale e gatto selvatico. Lupo e gatto selvatico sono specie protette dalla Direttiva Habitat.
L’avifauna è caratterizzata dalla presenza di diverse specie di interesse conservazionistico a livello europeo. Tra queste Caprimulgus europaeus (succiacapre), Otus scops (assiolo), Picus viridis (picchio verde) e Lanius senatoraverla (capirossa). Tra i rapaci diurni si segnala Accipiter nisus (sparviero) e Milvus milvus (nibbio reale).
Come arrivare
SS 401 dell’Alto Ofanto e del Vulture, punto di accesso in località “Refezzelle”, oppure percorrendo la SS 658 Potenza –Melfi, uscita Rionero in Vulture (PZ ) direzione “Laghi di Monticchio” seguendo poi le indicazioni per “Monticchio Sgarroni”
Norme di fruizione
Le visite guidate sono effettuate previa richiesta inoltrata al Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza . Ogni accesso per motivi di studio o altro deve essere comunicato ed autorizzato dal Reparto.
Attività in corso
Progetti InGREENPAF 2014-2020 finanziati con fondi europei. Nello specifico, si prevedono interventi finalizzati alla tutela e valorizzazione degli habitat, interventi di sistemazione idraulica e di incremento della fruibilità della Riserva, tramite realizzazione di rete sentieristica attrezzata anche per visitatori diversamente abili.
Vedi Classificazione Aree Naturali Protette
Riserva Naturale Biogenetica Bibbona – Toscana
L’intera Riserva è ricoperta quasi esclusivamente da bosco. Oltre alla presenza di Cipressi (Cupressus sempervirens) presenti lungo la strada di accesso, troviamo perlopiù vegetazione della macchia mediterranea con lecci (Quercus ilex), corbezzolo (Arbutus unedo), mirto (Myrtus communis) e altre sclerofille.
Area Demaniale Ferraiolo – Badia Tedalda – Toscana
Si tratta di terreni privati acquisiti dall’allora Azienda di Stato per le foreste demaniali (A.S.F.D.) nei primi anni ’80 a seguito di esproprio e tuttora gestiti dal Reparto Biodiversità di Pieve Santo Stefano, che li utilizza per la produzione di foraggio, pascolo e allevamento. Una porzione di tale area (un terzo circa del totale) è…
Riserva Naturale Statale Monte Velino – Abruzzo
La Riserva si trova lungo la catena del Sevice-Velino-Cafornia-Magnolia, tra i 987 metri di Bocca di Tevee i 2.486 di Monte Velino. Quest’ultima elevazione, pur presentando un’evidente continuità genetica e strutturale, è nettamente separata dalle altre dalla profonda spaccatura della Valle Majelama, diretta in senso Nord-Sud, che divide il gruppo principale dalle creste della Magnola…