Riserva naturale popolamento animale dune e isole della Sacca di Gorino – Emilia Romagna

Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

La Sacca di Goro è, da un punto di vista ambientale, molto importante perché residuo di una tipologia lagunare costiera molto diffusa prima delle grandi bonifiche effettuate negli ultimi 150 anni. Le peculiarità ecologiche di quest’ambiente permettono l’insediamento e la presenza di importanti comunità vegetali e animali. Il sito si estende dal ramo del Po di Goro, all’altezza dell’abitato di Mesola, fino alla sua foce, estendendosi entro tutta la laguna di Goro, localmente conosciuta con il nome di Sacca, caratterizzata dall’apporto di acque dolci provenienti oltre che dal Po di Goro, anche dal Po di Volano e dal Canal Bianco, e da scambi con il mare aperto che dipendono unicamente dai cicli di marea e sono fortemente influenzati da uno scanno sabbioso (parzialmente incluso nella Riserva Naturale) che delimita il confine meridionale della sacca. Lo scanno è in continua evoluzione morfologica, a causa degli apporti sabbiosi del Po, e tende ad estendersi progressivamente verso ovest riducendo di conseguenza gli scambi con il mare aperto. La Riserva delimita quindi il confine con il mare aperto: la bocca principale della laguna, tra il Lido di Volano e l’estremità occidentale dello scanno, mette in comunicazione la Sacca con il mare.

Habitat

L’intero comprensorio lagunare può essere suddiviso in tre ambienti differenti: la Sacca propriamente detta caratterizzata da acque aperte, la Valle di Gorino caratterizzata da fitti canneti e lo Scannone di Goro, una barra di sabbia che si estende dalla foce del Po di Goro verso il Lido di Volano. La profondità media della Sacca di Goro è attorno ai 60 cm, riceve acqua salata dal mare e acqua dolce dal Po di Goro (tramite la chiusa di Gorino), dal Po di Volano, dal Canal Bianco (tramite l’idrovora Romanina) e dall’impianto di sollevamento di Valle Giralda che scarica nel Taglio della Falce. La commistione d’acque dolci e salate determina il tenore salmastro tipico delle acque di transizione. Il fondale interno della Sacca è caratterizzato da sedimenti fini (argillosi e limosi), fondali sabbiosi si trovano dove le correnti sono più forti, ovvero presso l’imboccatura a mare della Sacca.

Nel sito sono presenti tra gli altri, gli habitat tutelati dalla Direttiva UE Habitat 1150 Lagune costiere* (prioritario, il 65% degli habitat presenti), 1110 – Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina (13% degli habitat presenti) e 1410 – Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi, molto meno esteso).

Flora

Nella zona delle Valli di Gorino e del confine tra la Sacca e il Po di Goro, la formazione palustre più diffusa è il canneto a Phragmites australis. Nelle aree salmastre più profonde dell’interno della Sacca, dove maggiore è il disturbo delle onde e delle correnti, si trova una vegetazione sommersa dominata da alghe (Ulvetalia). Su substrati molli e fangosi s’insediano popolamenti algali fluttuanti di ulva (Ulva rigida) e gracilaria (Gracilaria verrucosa); su substrati duri s’incontra invece l’enteromorfa (Enteromorpha compressa). La vegetazione sommersa si presenta povera di specie, ma raggiunge enormi quantità di biomassa, e in queste comunità vive un elevato numero di animali planctonici e bentonici. In acque più riparate dove le correnti di marea sono inferiori come nelle Valli di Gorino s’insediano praterie sommerse (Ruppietalia) a ruppia (Ruppia cirrhosa) in cui può essere ancora consistente la componente algale (Ulva, Chaetomorpha, Cladophora, Ceramium). Nell’area tra Goro e Gorino, a ridosso dell’argine della ex Valle Vallazza, è presente un raggruppamento a Gracilaria verrucosa (alghe rosse): comunità di macrofite mobili sul fondo, a pregio naturalistico elevato. Nella fascia di confine tra la Sacca e lo Scannone, in condizioni di emersione non prolungata su sedimenti limoso argillosi e in assenza di disturbo dalle onde s’insedia una vegetazione alofila e alo-tollerante: 1) comunità di alofite annuali pioniere dominate da Salicornia veneta, specie endemica dell’Alto Adriatico tutelata in modo prioritario dalla Direttiva UE Habitat (Salicornietum venetae); 2) praterie a Puccinellia palustris (Limonio narbonensis-Puccinellietum festuciformis) generalmente povere di altre specie tra cui Aster tripolium (alto pregio naturalistico); 3) prati salsi a Juncus maritimus (Puccinellio festuciformis-Juncetum maritimi) accompagnato da Aster tripolium, Limomium serotinum e Puccinellia palustris; 4) praterie dense dominate da Elytrigia atherica, sulle sommità dei dossi.

Fauna

Presenti nella laguna i pesci Knipowitschia panizzae (Ghiozzetto di laguna) e Pomatoschistus canestrinii (Ghiozzetto cenerino) entrambe in allegato II della Dir. UE Habitat. Per quanto riguarda la Riserva, in particolare, si tratta di uno dei più importanti siti a livello nazionale per la salvaguardia dei limicoli. Tra i nidificanti: Charadrius alexandrinus – Fratino, Sterna albifrons – Fraticello, entrambi in allegato I della Dir. UE Uccelli; Haematopus ostralegus – Beccaccia di mare, allegato II della Dir. Uccelli.

Come avifauna migratoria e svernante, si evidenziano le specie tipiche di ambienti di marea tra le quali, in All. I della Dir. UE Uccelli: il Piovanello pancianera Calidris alpina, Pittima minore Limosa lapponica; in All. II/B della Dir. Uccelli: il Chiurlo Numenius arquata, il Piovanello maggiore Calidris canutus, la Pivieressa Pluvialis squatarola oltre al Piovanello tridattilo Calidris alba, il Corriere grosso Charadrius hiaticula, il Gambecchio Calidris minuta ed il Voltapietre Arenaria interpres.

Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale popolamento animale dune e isole della Sacca di Gorino

Vedi Classificazione Aree Naturali Protette

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