Riserva naturale zoologica biogenetica Sacca di Bellocchio – Emilia Romagna

Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

L’area è ubicata a cavallo del confine tra le province di Ferrara e Ravenna, immediatamente a nord della foce del fiume Reno. Si estende tra le retrostanti Valli di Comacchio ed il mare, rappresentando un collegamento ecologico sia in senso nord-sud (durante le migrazioni) che in senso est-ovest, consentendo all’avifauna di spostarsi secondo le esigenze trofiche con le retrostanti Valli di Comacchio, dalle quali è separato dalla S.S. Romea ed è a queste collegata attraverso il Canale Bellocchio.

Dal punto di vista geomorfologico, si tratta di bassure retrodunali separate dal mare da ecosistemi di spiaggia e duna purtroppo in rapida erosione. Tali depressioni sono colme di sedimenti fini a formare un salicornieto nel caso della Riserva Sacca di Bellocchio. Procedendo verso nord (Riserva Sacca di Bellocchio II), è ancora presente una laguna costiera periodicamente invasa dalle acque marine in occasione di mareggiate e di fenomeni di “acqua alta”. Ancora più a nord, il Lago di Spina (Riserva Sacca di Bellocchio III) costituisce una laguna chiusa approfondita come cava di sabbia nel dopoguerra, oggi importante come sito di svernamento.

Habitat

L’area rappresenta uno dei siti con maggiore biodiversità, nonostante la superfice limitata. Sono infatti presenti ben 19 habitat tutelati dalla Direttiva UE Habitat, dei quali tre prioritari: 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina; 1130 Estuari; 1150 Lagune costiere*; 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine; 1310 Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose; 1320 Prati di Spartina (Spartinion); 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi); 1420 Perticaie alofile mediterranee e termo-atlantiche (Arthrocnemetalia fruticosae); 2110 Dune mobili embrionali; 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria; 2130 Dune fisse a vegetazione erbacea (dune grigie)*; 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides; 2230 Prati dunali di Malcolmietalia; 2270 Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster*; 6420 Praterie mediterranee con piante erbacee alte e giunchi (Molinion-Holoschoenion); 91AA Boschi orientali di quercia bianca; 91F0 Boschi misti di quercia,olmo e frassino di grandi fiumi; 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba; 9340 Foreste di Quercus ilex.

Flora

Il Lago di Spina (Riserva Sacca di Bellocchio III) riceve occasionalmente l’ingresso di acqua marina e ospita nelle sue acque pulite popolamenti di Ruppia cirrhosa e dell’alga bruna Cystoseira barbata (Cystoseiraceae). Qui, da osservazioni del 2012 è stata segnalata la prima stazione emiliano-romagnola di Cymodocea nodosa (Cymodoceaceae), considerata tra le angiosperme di acque salmastre di maggior pregio ecologico.

Nella parte ravennate del comprensorio di Bellocchio, le bassure della Sacca ospitano ancora popolamenti di Ruppia cirrhosa e letti di macroalghe Ulvales, di consistenza variabile nel tempo.

Tra le specie di flora di interesse conservazionistico, si segnala la presenza di Salicornia veneta, specie prioritaria protetta dalla Direttiva UE Habitat e di Halocnemum strobilaceum, qui presente con una delle rare stazioni peninsulari.

Fauna

Presenti oltre 40 specie di uccelli delle quali all’allegato I della Direttiva UE Uccelli, alcune delle quali nidificano più o meno regolarmente nell’area. Tra queste da rilevare soprattutto: rapaci diurni (Albanella minore, Falco di palude), Rallidi (Voltolino e Schiribilla), specie coloniali (Cavaliere d’Italia, Fraticello) e specie tipiche degli ambienti di canneto (Tarabuso, Tarabusino, Airone rosso, Forapaglie castagnolo). L’area è di particolare importanza quale sito di alimentazione e sosta per Anatidi, Ardeidi, Gru, Caradridi, Laridi, Sternidi, Passeriformi di canneto. Dall’inizio degli anni ’90 vi è stato un incremento delle popolazioni nidificanti di Volpoca e Beccaccia di mare.

Si tratta altresì di uno dei più importanti siti a livello regionale per la salvaguardia dei nidificanti: Charadrius alexandrinus – Fratino (in allegato I Dir. UE Uccelli) e Haematopus ostralegus – Beccaccia di mare (allegato II Dir. Uccelli).

L’ittiofauna comprende cinque specie protette dalla Direttiva UE Habitat: Cheppia Alosa fallax, Lampreda di mare Petromyzon marinus, Nono Aphanius fasciatus e due specie di ghiozzi (Pomatoschistus canestrini, Padogobius panizzae) tipiche degli ambienti lagunari ed estuariali.

Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale zoologica biogenetica Sacca di Bellocchio

Vedi Classificazione Aree Naturali Protette

Isola grande di Porto Cesareo – Puglia

Ubicata sul versante jonico salentino, a pochi metri dalla costa di Porto Cesareo. Detta Isola Grande perché tra quelle salentine risulta essere la più grande (larga 400 metri e lunga circa 2,5 km), conosciuta anche come Isola dei Conigli poiché in epoche passate le poche famiglie, che abitavano la costa, erano solite allevare il bestiame per i…

Leggi di +

Riserva forestale di protezione e biogenetica Duna Feniglia – Toscana

La Riserva Forestale di Protezione “Duna Feniglia”, occupa una fascia di territorio pianeggiante tra la laguna di Orbetello a Nord e il Mar Tirreno a Sud, che congiunge il promontorio dell’Argentario, in prossimità di Porto Ercole, con il colle di Ansedonia. L’area protetta occupa infatti il tombolo meridionale della laguna di Orbetello.

Leggi di +

Riserva naturale biogenetica San Cataldo – Puglia

La Riserva è ubicata lungo il litorale adriatico e ricade nel territorio dei Comuni di Lecce e Vernole. E’ costituita da un bosco di pino d’Aleppo ed eucalipto impiantato agli inizi del ‘900, in concomitanza con i lavori di bonifica effettuati per debellare la malaria che infestava le zone paludose del litorale salentino. L’esposizione del…

Leggi di +

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *