Disponibilita, grandi dighe opportunità e rischi geologici
L’Italia ha un territorio di 302.070 km quadrati. Negli ultimi decenni le precipitazioni annue stimate dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia assommano in media a 934,5 millimetri
Occorre tenere presente che la densità areale delle stazioni pluviografiche è estremamente variabile e la stessa orografia del territorio italiano molto complessa, cosicché la stima delle precipitazioni è una procedura soggetta a delicate interpolazioni.
Inoltre alcuni passaggi della valutazione del bilancio idrologico di un territorio sono costituiti dalla stima di grandezze quali l’evapotraspirazione, l’infiltrazione ed il ruscellamento che necessitano dell’individuazione di classi di permeabilità, di uso del suolo, di temperatura, di irraggiamento, di umidità media del suolo e di pendenza del terreno a scala locale molto ristretta, i quali possono produrre errori di calcolo soprattutto in relazione ai bacini idrografici di dimensioni più ridotte.
Tuttavia la valutazione mediata sull’ intero territorio nazionale fornisce una stima quantitativa sufficientemente affidabile e di fondamentale importanza, tarata in alcuni casi dai riscontri operati in sede di monitoraggio delle portate dei corsi d’acqua principali (Braca e Mariani, 2019), anche se gli stessi autori rilevano che “il monitoraggio delle portate negli anni è diventata procedura tutt’altro che ordinaria, con la conseguenza che i dati di portata sono piuttosto scarsi, se non addirittura indisponibili per intere regioni a partire dall’inizio degli anni 2000”.
Per quanto riguarda l’origine delle acque utilizzate in Italia, in estrema sintesi si rileva che quasi i tre quarti di esse derivano da laghi e fiumi ed un quarto da risorse sotterranee. Più della metà delle risorse superficiali risiedono nell’Italia settentrionale, un quinto al centro, un quinto al sud e circa 7% nelle isole maggiori. Delle acque sotterranee utilizzate circa il 70% è nelle pianure alluvionali settentrionali. Nel settentrione d’Italia la domanda idrica è maggiore in ragione di una attività agricola e zootecnica a carattere intensivo e di una maggiore concentrazione industriale.
Il volume d’acqua complessivo dei laghi italiani è stimato intorno ai 140 miliardi di metri cubi, in gran parte concentrato nei grandi laghi subalpini di Orta, Maggiore, Lugano (parzialmente in territorio svizzero), Como, Iseo e Garda (125 miliardi di metri cubi). I restanti 15 miliardi di metri cubi d’ acqua sono localizzati prevalentemente nel centro Italia, nei laghi di Bolsena, Bracciano, Vico e Trasimeno.
Circa il 3% del volume totale è nei laghi del Sud Italia e delle isole, prevalentemente in invasi artificiali.
Nel presente Rapporto, focalizzato sugli aspetti quantitativi e sui rischi di tipo geologico, non è affrontato il tema della qualità delle risorse idriche disponibili in Italia, che pure è argomento fondamentale e delicatissimo e che tuttavia merita una trattazione specifica.
Per tali problematiche si rimanda ad una letteratura scientifica di settore ormai vastissima ed approfondita, a partire dall’ Annuario dei dati ambientali ISPRA-SNPA
Fonte @ISPRA