Prodotto Agroalimentare Tradizionale della LIGURIA
RUËTTA
Biscotti di pasta frolla. La loro sagoma ricorda delle piccole ruote (ruëtte). Sono di forma rotonda, dentellate ai bordi, delle dimensioni di circa 12 cm di diametro, con un ammanco circolare nella parte centrale di circa 5 cm di diametro, lo spessore è di circa di 4-5 mm. La loro pasta è consistente, ma friabile, di colore dorato e si presentano cosparse di zucchero a velo.
Zona di produzione: Borzonasca (valle Sturla), entroterra chiavarese
Curiosità: Un biscotto, una forma, un nome: rotelle, così si chiamano i canestrelli di Borzonasca, piccolo comune adagiato sul fondovalle della valle Sturla alle spalle di Chiavari. Il confezionamento delle ruëtte viene eseguito mantenendo fin dal 1870 costanti le caratteristiche del prodotto e tramandandosi la ricetta e il procedimento di lavorazione da tre generazioni.
Così recita una poesia locale: “Da in stampo ä man a ruëtta ä l’è nasciûa, de anni da alûa nè passôu, ciù de çento n’ho contôu. Ma a Ruëtta sempre züena fragrante e profummâ da ô Gian ancon anchèu a se pèu göstä” (Da uno stampo a mano la ruëtta è nata, di anni da allora ne sono passati, più di cento ne ho contati. Ma la ruëtta sempre giovane fragrante e profumata da Giovanni ancora si può gustare) da A Ruëtta di Marisa Melioli Macera. Oltre al mercato locale, questo delicato dolce soddisfa anche richieste provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Svizzera e dall’Argentina.
Biscotto di Taggia PAT
Biscotti dal gusto piacevole e dalla consistenza notevole, ricordano il rinnovarsi del pane pasquale. Sono noti anche con il nome di bescheutti da quaeixima (biscotti di quaresima), perché tipici della tradizione pasquale taggiasca: durante la settimana santa, infatti, le confraternite locali li offrono alla chiesa. Oggi sono reperibili durante tutto l’anno.
Tonnidi del Golfo Paradiso PAT
La tonnara di Camogli è, più precisamente, una tonnarella poiché non pesca solo tonni, oggi diventati molto rari, ma tutte le specie di pesci che incappano nella rete: palamiti e boniti innanzitutto e poi sardine, sgombri, sarpe, bisi, occhiate e a partire da giugno, leccie, o ricciole, anche di grosse dimensioni. Inferiore per dimensioni alle tonnare siciliane…
Capponadda PAT
Per le sue chiare origini, questa pietanza veniva anche chiamata capun de galera, insomma un cappon magro dei naviganti. Esiste ad Armo, nell’entroterra di Imperia, una versione della capponadda detta feidu o carbunera che consiste in una fetta di pane abbrustolito condita con salsa piccante, verdure miste, uova sode e acciughe. Un’ultima variante riguarda la capponata prodotta alla Spezia, dove il timo sostituisce le…