Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana
La schiaccia alla campigliese è un dolce croccante di colore giallo chiaro e forma rotonda. Si consuma come dessert con vino bianco o con vin santo. Vengono impastati farina, uova, strutto, zucchero, pinoli e limone. Una volta ottenuta una pasta ben amalgamata, si dispone in una teglia circolare e poi viene cotta in forno a 180°C per circa mezz’ora.
Tradizionalità
Si racconta che nel 1448, in occasione dell’assedio posto a Piombino da Alfonso I Re di Napoli, anche Campiglia fu assediata in quanto roccaforte delle Repubblica Fiorentina. Venute a scarseggiare le provviste, alcune donne impastarono le poche uova rimaste con la farina e lo strutto (grasso di maiale estratto a caldo dalle parti grasse dell’animale). In passato, oltre ai pinoli si aggiungeva all’impasto altra frutta secca, che permetteva di ottenere una pasta più spessa. La sua tradizionalità è legata al sapore particolare ed alla consistenza conferitale dallo strutto. Per tradizione si dice che la schiaccia è perfetta, come fattura e cottura, quando dato un colpo con la mano, questa si spezza in molte parti.
Produzione: Sono 14 i produttori di schiaccia alla campigliese in tutto il territorio della provincia di Livorno, sparsi nei comuni di Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto, Donoratico, Venturina e Castagneto Carducci. La produzione annua si aggira intorno ai 35-36 quintali, negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento della produzione del 20%.La vendita avviene completamente in zona, buona parte del prodotto viene destinato alla vendita diretta, solo il 10% viene venduto a ristoratori e a negozi locali.Tutti gli anni a maggio si tiene la Festa di Campiglia con presentazione dei prodotti tradizionali; si ricorda che la schiaccia alla campigliese si può degustare anche alla Sagra del fungo in ottobre e in occasione della manifestazione “Castagneto a tavola” che si tiene a Castagneto Carducci a fine aprile, inizi di maggio. La schiaccia è stata presente anche all’edizione 2001 di VinItaly, a Verona.
Territorio di produzione
Campiglia Marittima, provincia di Livorno.
Pecorino delle cantine di Roccalbegna PAT Toscana
Forma cilindrica, scalzo diritto o leggermente convesso, di varie dimensioni, crosta di colore ambrato, untuosa con molte muffe bianche e grigie di cantina. L’odore è di media intensità, latte cotto, vegetale, muffaceo. La sapidità e la dolcezza sono lunghe e persistenti, la pasta si presenta compatta e rigida, ma molto solubile.
Carciofo di San Miniato PAT Toscana
Carciofo di forma tondeggiante/globosa, senza spine, di colore verde chiaro tendente allo scuro nella parte apicale delle foglie; il capolino, a maturazione, è di dimensioni medio-grandi (diametro di circa 8/9cm), di forma globosa e senza spine, mentre l’ infiorescenza apicale (chiamata “mamma”) presenta dimensioni ragguardevolmente piu’ grandi e colore viola. L’altezza della pianta può andare…
Carciofo di Chiusure PAT Toscana
Ricordato fin dal ‘600 nel diario di un viagiatore aninimo, il carciofo è stata una vera risorsa per il territorio e l’economia delle crete per tutti i primi cinquanta anni del ‘900; intere distese ricoprivano il territorio che estende ad occidente verso Monte Oliveto, con una produzione di oltre diecimila unità annue, che venivano commercializzate…