Scorzobianca o Barbabuc PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE

La Scorzobianca o Barbabuc (Tragopogon porrifolius L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee. Allo stato spontaneo, cresce in prati aridi, poco curati, in incolti, da 0 a 1000 m di altitudine e fiorisce da giugno ad agosto, differenziando uno scapo fiorale con capolini bruno-violacei.

A livello aziendale la semina inizia a maggio per le produzioni autunnali e prosegue sino a inizio agosto. Una percentuale variabile tra il 20 ed il 30% della superficie investita è realizzata in tunnel con copertura plastica; il rimanente in coltura di pieno campo. Le semine tardive consentono di ottenere produzioni di fine inverno. In generale la commercializzazione di Scorzobianca o Barbabuc inizia in autunno e prosegue scalarmente durante tutti i mesi invernali.

La Scorzobianca predilige terreni sciolti e non troppo fertili, anche perché un’eccessiva ricchezza del terreno causerebbe uno sgradito imbrunimento della radice. La commercializzazione dello Scorzobianca prevede la vendita delle radici e del fogliame. Talvolta a settembre, si provvede allo sfalcio delle foglie più sviluppate per venderle a mazzi. Il taglio della parte area favorisce, inoltre, lo sviluppo della radice incrementandone le rese. La raccolta si effettua dall’autunno sino ad aprile, prima che inizi la differenziazione dello scapo floreale; le radici vengono estirpate integre dal suolo ed avviate al consumo. La parte edule è rappresentata dalle foglie e dalla radice fittonante, che vengono consumate cotte in padella, alla piastra o stufate. La semente viene in parte auto-riprodotta a livello aziendale e in parte acquistata sul mercato locale.

ZONA DI PRODUZIONE

La zona di produzione tipica di questo ortaggio si identifica nei comuni di Moncalieri (zona collinare) e Nichelino, in provincia di Torino.

TRADIZIONALITÀ

La coltivazione del Barbabuc tradizionalmente si inseriva in un periodo dell’anno nel quale non erano previste produzioni in pieno campo, favorendo così, l’occupazione della manodopera aziendale e la possibilità di sfruttare gli appezzamenti per il ricavo di reddito nei primi mesi dell’anno. La tradizione del consumo di questa pianta ha origine antica, probabilmente legata alla consuetudine di raccogliere allo stato selvatico la specie affine, Tragopogon pratensis L., ed utilizzarne la radice che, bollita nel latte, rappresentava un ottimo tonificante e ricostituente dopo le debilitanti malattie invernali. La possibilità per i cittadini di consumare un ortaggio quasi selvatico, di sapore assai gradevole, stagionale, fa sì che si perpetui la coltivazione del Barbabuc da parte di alcuni produttori che vendono parte del prodotto direttamente e il resto a dettaglianti interessati alla commercializzazione di primizie locali

Tomino di Rivalta PAT

Formaggio fresco a latte vaccino intero, a pasta molle, di rapidissimo consumo. Forma cilindrica a facce piane. Peso da 120 a 130 g. Crosta assente, il formaggio è tutto edibile; l’impiego della tela per lo sgrondo conferisce la tipica trama alla superficie. La pasta è tipica di queste tipologie casearie, non vi è distinzione tra…

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Polenta dolce biellese o Polenta d’Ivrea PAT

La polenta dolce biellese, che nella zona di Ivrea è chiamata polenta d’Ivrea, è una vera e propria torta rotonda, spessa pochi centimetri e che si serve a fette. Si differenzia dalle polentine dell’astigiano soprattutto per la presenza della farina di mais tra gli ingredienti. La superficie della polenta dolce è ricoperta di confettura a…

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Tomino delle Valli Saluzzesi PAT

Il Tomino delle Valli Saluzzesi è un formaggio a latte vaccino intero, crudo o più frequentemente a latte pastorizzato, a pasta molto umida, senza stagionatura, di forma cilindrica bassa e stretta. Peso da 100 a 150 g. Crosta assente; pasta: bianca, compatta, morbida e umida. Sapore dolce di latte.

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Cardo bianco avorio di Andezeno PAT

Il Cardo di Andezeno si presenta di colore bianco avorio con foglie strette, frastagliate, spinose e molto tenere. Le parti commestibili del cardo sono tenere, croccanti, dolci e di elevata digeribilità. risultano essere circa il 70% dell’intera pianta e vengono impiegate in molteplici ricette. Il gusto è lievemente amarognolo.

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