COME COLTIVARE LA SCORZOBIANCA E LA SCORZONERA: SEMINA, CONSOCIAZIONE E MALATTIE
La scorzobianca, Tragopogon porrifolius, e la scorzonera Scorzonera hispanica (COMPOSITE), sono ortaggi antichi, poco conosciuti al grande pubblico, e apprezzati per le loro radici. La scorzobianca e la scorzonera, anche se appartengono a specie differenti, hanno uguali esigenze colturali.
La scorzobianca, conosciuta anche come “barba di becco” forse per l’abbondanza di radichette lungo il fittone, presenta fiori di colore rosaceo, blu o viola e la radice gialla. Oltre alle radici (da mangiare bollite), si possono consumare anche le foglie più tenere, raccolte in primavera.
La scorzonera ha fiori gialli e foglie più ampie nella parte basale. Le radici, più lunghe, cilindriche, lisce e brune, ma internamente bianche, sono così tenere che si possono mangiare anche crude. Per la scorzonera citiamo la varietà Gigante di Russia, per la scorzobianca la Mammouth a fiore rosa.
Il clima e il terreno ideale per la scorzobianca e la scorzonera
Si adattano bene ai climi più diversi anche se prediligono le zone calde e soleggiate. Questi ortaggi prediligono terreni sciolti o di medio impasto, profondi e ben dotati di sostanza organica. Il pH ottimale è tra 6 e 7.5.
Concimazione e cure colturali della scorzobianca e della scorzonera
Sono sufficienti 2-3 q di compost o di letame ben maturo/10 mq di superficie, distribuiti durante i lavori di preparazione del terreno o, meglio ancora, interrati alla coltura precedente. Sono piante molto sensibili alla presenza di sostanza organica non completamente degradata, la quale determina la biforcazione delle radici.
Le cure colturali prevedono annaffiature in estate se l’andamento stagionale è siccitoso oltre a pacciamature, sarchiature e rimozione dello scapo floreale.
La pacciamatura, che facilita l’emergenza delle piantine, deve essere effettuata con un sottile strato di paglia o erba secca, distribuito sopra i semi.
Le sarchiature sono necessarie per arieggiare il terreno e limitare le infestanti che hanno facilmente il sopravvento sulle esili e sottili foglie delle scorze. Per favorire l’ingrossamento delle radici è consuetudine recidere gli scapi fiorali via via che si formano (primavera-estate), anche se secondo alcuni tale pratica sarebbe inutile, poiché l’emissione degli scapi fiorali non influenzerebbe né lo sviluppo né la qualità delle radici.
Quando e come seminare la scorzobianca e la scorzonera
Si effettua da febbraio a maggio in pieno campo a postarelle (distanti 15 cm) o in file distanti 25-30 cm; sulla fila la distanza è di 5-10 cm.
I semi collocati a 2-3 cm di profondità. Per 10 mq di coltura occorrono 10-15 g di seme. Quando le piante raggiungono 3-5 cm di altezza deve essere effettuato il diradamento a 6-8 cm.
La raccolta della scorzobianca e scorzonera
Inizia ad ottobre e prosegue fino a marzo. Bisogna estrarre le radici dal terreno con molta cura per evitare di spezzare i fittoni. Da 100 mq si ottengono 150-250 kg di radici.
Avversità della scorzobianca e scorzonera
Queste composite possono venire attaccate da lumache, afidi, nottue, elateridi, larve di maggiolino, grillotalpa. Tra le crittogame ruggine, carbone, alternaria, mal bianco.
Fonte @coltivodame.it