Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
spója, spòia
Per “sfoglia” si intende il risultato finale della lavorazione di un impasto di farina di grano tipo 00 e di uova fresche. La proporzione degli ingredienti è di circa un etto di farina per ogni uovo. L’impasto avviene attraverso la rottura delle uova nello spazio creato in modo circolare al centro della farina. La lavorazione avviene rigorosamente a mano finché si ottiene un impasto elastico e senza grumi. La “sfoglia” viene stesa con un matterello di legno su di un tagliere, parimenti di legno.
Tradizionalità
La sfoglia fatta in casa, la spoja, lavorata sul tagliere e spianata a suon di matterello e “sugo di gomiti”, ne è la insostituibile materia prima e rappresenta il caposaldo della nostra cucina tradizionale; richiede un complesso d’attenzioni e di cure che sono il segreto, o la prerogativa, dei cuochi e delle massaie d’Emilia e di Romagna.
Curiosità
…”La spoja u bsogna savela tiré e u bsogna savela tajé”… (Bisogna sapere tirare la sfoglia / e pure saperla tagliare)
Referenze bibliografiche
- Vittorio Tonelli, Le uova d’oro, pollicoltura e cucina romagnola, Faenza, Edit Faenza, 2003;
- Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978.
Territorio di produzione
Tutta la Regione Emilia-Romagna.
Pagnotta pasquale di Monte Colombo PAT Emilia Romagna
La pagnotta di Pasqua di Monte Colombo era un dolce preparato dalle famiglie che vivevano all’interno della Parrocchia di Monte Colombo nella sua conformazione territoriale ante 1934. La ricetta era tramandata oralmente. La Pagnotta appartiene ai cibi tipici della civiltà contadina legati al periodo dell’Equinozio di primavera e delle feste religiose legate alla Pasqua cattolica.