Siracide 5

LA SACRA BIBBIA Versione Ufficiale CEI

Il Libro del Siracide (greco Σοφία Σειράχ, sofía seirách, “sapienza di Sirach“; latino Siracides) o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l’Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia cattolica (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato solo nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre è escluso dal canone ebraico e protestante perché considerato apocrifo.

SIRACIDE 5 : Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: “Questo mi basta”.

[1] Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: “Questo mi basta”.

[2] Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.

[3] Non dire: “Chi mi dominerà?”,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.

[4] Non dire: “Ho peccato, e che cosa mi è successo?”,
perché il Signore è paziente.

[5] Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.

[6] Non dire: “La sua misericordia è grande;
mi perdonerà i molti peccati”,
perché presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno si riverserà sui peccatori.

[7] Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.

[8] Non confidare in ricchezze ingiuste,
perché non ti gioveranno nel giorno della sventura.

[9] Non ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.

[10] Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.

[11] Sii pronto nell’ascoltare,
lento nel proferire una risposta.

[12] Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti mettiti la mano sulla bocca.

[13] Nel parlare ci può essere onore o disonore;
la lingua dell’uomo è la sua rovina.

[14] Non meritare il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo falso.

[15] Non far male né molto né poco,
e da amico non divenire nemico,

Non aspettare di convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno…
Sir 5,7

Come vivere questa Parola?
L’agire della persona sapiente si esprime all’esterno e anche nei confronti di noi stessi: la ricchezza di doni, di talenti e di passioni è un tesoro che ci muove a condividerli, ma può essere anche un tranello che ci chiude nel rischio del “Basto a me stesso…” (cf Sir 5,1).

Questo è l’avvertimento che oggi ci viene esposto dal Siracide. La convinzione che il mio adoperarsi corrisponde a tutti i parametri della giustizia può offuscare l’intenzione vera del nostro fare e portarci addirittura ad essere troppo sicuri del pazienza e del perdono del Signore nel caso avessimo oltrepassato i limiti. È vero, la sua misericordia è grande, senza misura. Ma non può raggiungere uno che “basta a se stesso”. Non aspettiamo quindi a rifugiarci con immensa fiducia alla sua guida amorevole e sapiente, non rimandiamo di giorno in giorno la possibilità di seguirlo con rettitudine. Riponiamo invece in Lui ogni nostra ricchezza e permettiamo ché diventi un dono gratuito per chiunque oggi incontreremo.

Vieni, Spirito d’intelletto, principio creatore di vita che penetri i cieli e gli abissi e apri le porte della verità, illumina le nostre menti con la luce della verità.

La voce di un testimone:
La saggezza cessa di essere saggezza quando diventa troppo orgogliosa per piangere, troppo austera per ridere e troppo piena di sé per vedere altro che se stessa
Kahlil Gibran

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