LA SACRA BIBBIA Versione Ufficiale CEI
Non mancar di fiducia nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina.
Il Libro del Siracide (greco Σοφία Σειράχ, sofía seirách, “sapienza di Sirach“; latino Siracides) o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l’Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia cattolica (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato solo nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre è escluso dal canone ebraico e protestante perché considerato apocrifo.
SIRACIDE 7,12-13 : Non fabbricare menzogne contro tuo fratello e neppure qualcosa di simile contro l’amico. Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna, perché le sue conseguenze non sono buone.
[1] Non fare il male, perché il male non ti prenda.
[2] Allontànati dall’iniquità ed essa si allontanerà da te.
[3] Figlio, non seminare nei solchi dell’ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
[4] Non domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
[5] Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
[6] Non cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare l’ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
[7] Non offendere l’assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
[8] Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno resterai impunito.
[9] Non dire: “Egli guarderà all’abbondanza dei miei doni,
e quando farò l’offerta al Dio altissimo
egli l’accetterà”.
[10] Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
[11] Non deridere un uomo dall’animo amareggiato,
poiché c’è chi umilia e innalza.
[12] Non fabbricare menzogne contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l’amico.
[13] Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perché le sue conseguenze non sono buone.
[14] Non parlar troppo nell’assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
[15] Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l’agricoltura creata dall’Altissimo.
[16] Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
[17] Umilia profondamente la tua anima,
perché castigo dell’empio sono fuoco e vermi.
[18] Non cambiare un amico per interesse,
né un fratello fedele per l’oro di Ofir.
[19] Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiché la sua bontà val più dell’oro.
[20] Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente
né un mercenario che dà tutto se stesso.
[21] Ami l’anima tua un servo saggio
e non ricusargli la libertà.
[22] Hai bestiame? Abbine cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
[23] Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
[24] Hai figlie? Vigila sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
[25] Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma sposala a un uomo assennato.
[26] Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.
[27] Onora tuo padre con tutto il cuore
e non dimenticare i dolori di tua madre.
[28] Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?
[29] Temi con tutta l’anima il Signore
e riverisci i suoi sacerdoti.
[30] Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
[31] Temi il Signore e onora il sacerdote,
consegna la sua parte, come ti è stato comandato:
primizie, sacrifici espiatori, offerta delle spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.
[32] Al povero stendi la tua mano,
perché sia perfetta la tua benedizione.
[33] La tua generosità si estenda a ogni vivente
e al morto non negare la tua grazia.
[34] Non evitare coloro che piangono
e con gli afflitti mòstrati afflitto.
[35] Non indugiare a visitare un malato,
perché per questo sarai amato.
[36] In tutte le tue opere ricordati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.
Non essere incostante nella tua preghiera e non trascurare di fare l’elemosina.
Siracide CAP. 7 versetto 10
Non essere incostante nella tua preghiera e non trascurare di fare l’elemosina . “Non essere incostante” Nella parabola del seminatore si legge che l’incostante ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha radici, così, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli viene subito meno. Anche San Giacomo è in questa linea: “Non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, chi esita, è instabile e indeciso in tutte le sue cose”. Il Vangelo insegna come pregare. “Quando preghi entra nella tua camera e chiudi la porta, cioè fai silenzio interiore e prega il Padre tuo che vede nel segreto e il Padre tuo che vede nel segreto, ti esaudirà”. Anche se poi il Signore esaudirà a modo suo, come ha fatto con San Paolo: “Ti basti la mia grazia “. Nel racconto del diluvio il Signore stesso chiude la porta dell’Arca (Gen. 7). La forza della preghiera mi porta alle meraviglie di Gesù quando insegna ai discepoli il Padre Nostro, la sua preghiera che poi diverrà universale. E’ la preghiera che apre alle nostre necessità (il pane quotidiano) e alle necessità spirituali, cioè a non entrare in tentazione, a non cadere nel potere della tentazione. “Rendendo grazie al Signore e a Lui solo la lode e la gloria” (come si legge in Efesini 5, 19-20). E’ il dono della fede che rende piena e gradita la nostra preghiera al Signore. “Non trascurare di fare l’elemosina”. Al Cap. 3 si legge che l’elemosina espia i peccati, cioè ti purifica. 1° lettera di Pietro Cap. 4 v. 5 “Soprattutto conservate tra voi una carità fervente perché la carità copre una moltitudine di peccati. San Pietro apre all’amore. Fare l’elemosina è un bene comune per chi la dona e chi la riceve e dura in eterno. Il Vangelo fa un’altra esortazione: “State attenti a non praticare l’elemosina davanti agli uomini per essere ammirati da loro. Invece mentre tu fai l’elemosina non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”. E la ricompensa sarà molto grande perché gli manifesterà i suoi segreti (Sir. 4,18) E i segreti rivelati ai piccoli (Matteo 11). Apocalisse 3 “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre, io verrò a lui”.