LA SACRA BIBBIA Versione Ufficiale CEI
Non mancar di fiducia nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina.
Il Libro del Siracide (greco Σοφία Σειράχ, sofía seirách, “sapienza di Sirach“; latino Siracides) o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l’Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia cattolica (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato solo nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre è escluso dal canone ebraico e protestante perché considerato apocrifo.
SIRACIDE 8,8 : Non disdegnare i discorsi dei saggi, medita piuttosto le loro massime,
perché da loro imparerai la dottrina e potrai metterti a servizio dei grandi.
[1] Non litigare con un uomo potente
per non cadere poi nelle sue mani.
[2] Non litigare con un uomo ricco,
perché egli non t’opponga il peso del suo danaro,
poiché l’oro ha corrotto molti
e ha fatto deviare il cuore dei re.
[3] Non litigare con un uomo linguacciuto
e non aggiungere legna sul suo fuoco.
[4] Non scherzare con l’ignorante,
perché non siano disprezzati i tuoi antenati.
[5] Non insultare un uomo convertito dal peccato,
ricòrdati che siamo tutti degni di pena.
[6] Non disprezzare un uomo quando è vecchio,
perché anche di noi alcuni invecchieranno.
[7] Non gioire per la morte di qualcuno;
ricòrdati che tutti moriremo.
[8] Non disdegnare i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perché da essi imparerai la dottrina
e potrai essere a servizio dei grandi.
[9] Non trascurare i discorsi dei vecchi,
perché anch’essi hanno imparato dai loro padri;
da essi imparerai l’accorgimento
e come rispondere a tempo opportuno.
[10] Non attizzare le braci del peccatore,
per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.
[11] Non ritirarti dalla presenza del violento,
perché egli non ponga un agguato contro di te.
[12] Non imprestare a un uomo più forte di te;
quello che gli hai prestato, consideralo come perduto.
[13] Non garantire oltre la tua possibilità;
se hai garantito, preòccupati di soddisfare.
[14] Non muovere causa a un giudice,
perché giudicheranno in suo favore secondo il suo parere.
[15] Con un avventuriero non metterti in viaggio,
per paura che ti diventi insopportabile;
egli agirà secondo il suo capriccio
e andrai con lui in rovina per la sua insipienza.
[16] Non litigare con un irascibile
e non traversare con lui un luogo solitario,
perché ai suoi occhi il sangue è come nulla,
dove non c’è possibilità di aiuto ti assalirà.
[17] Non consigliarti con lo stolto,
perché non saprà mantenere un segreto.
[18] Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato,
perché non sai che cosa ne seguirà.
[19] Con un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore
ed egli non abbia a portar via il tuo bene.
Non disdegnare i discorsi dei saggi
Siracide CAP. 8 versetto 8
Non disdegnare i discorsi dei saggi, medita piuttosto le loro massime, perché da loro imparerai la dottrina e potrai metterti a servizio dei grandi. Non si diviene saggi in un istante. Nella saggezza si cammina, così come si cammina nella verità e nella luce del Signore. La saggezza non si acquisisce solo nella preghiera, dalla lettura della Parola di Dio, dalla meditazione degli eventi passati.
Essa si acquisisce anche per via indiretta: frequentando i saggi. Ecco allora l’esortazione del padre al figlio di non disdegnare i discorsi dei saggi. Lui dovrà meditare le loro massime perché da loro imparerà la dottrina e potrà mettersi al servizio dei grandi. La saggezza si apprende dal saggio. Qual è il frutto della saggezza? Potersi mettere a servizio dei grandi.
I grandi sono i re, i principi, coloro che governano. Essi hanno bisogno di saggi. È grande il nostro Dio e divinamente saggio. Non ha creato nulla nell’universo che possa dipendere solo da se stesso, agire da se stesso. Il re necessita del saggio, l’apostolo del profeta, il santo del peccatore, il grande del piccolo, l’uomo della donna, tutti sempre di Dio. Il ricco necessita del povero per salvarsi. Il medico del malato per vivere la carità. La Chiesa del mondo per essere sacramento di Cristo.
Nel regno di Dio non c’è spazio per i soli. Se però il figlio vuole essere utile al re e al mondo dovrà apprendere la saggezza frequentando i saggi. Nessuno si fa saggio da se stesso. Occorre sempre frequentare la scuola di Dio e degli uomini. Insieme scuola di Dio e degli uomini formano i veri saggi.