Patrimonio Universale dell’Umanità UNESCO
Fonte whc.unesco.org
La valle della Vézère racchiude 147 siti preistorici risalenti al Paleolitico e 25 grotte decorate. È particolarmente interessante dal punto di vista etnologico e antropologico, oltre che estetico, per le sue pitture rupestri, in particolare quelle della grotta di Lascaux, la cui scoperta nel 1940 fu di grande importanza per la storia dell’arte preistorica. Le scene di caccia mostrano circa 100 figure di animali, notevoli per i loro dettagli, i colori intensi e la qualità realistica.
Situata nella regione della Nuova Aquitania nel dipartimento della Dordogna, la valle della Vézère è un territorio preistorico privilegiato che racchiude più di 150 depositi risalenti al Paleolitico e una trentina di grotte decorate. Questo vasto territorio, di circa 30 km per 40 km, riveste un eccezionale interesse dal punto di vista etnologico, antropologico ed estetico con le sue pitture rupestri, in particolare quelle della grotta di Lascaux, scoperte nel 1940. Ha inoltre permesso di stabilire un quadro cronologico per la civiltà preistoriche del periodo quaternario europeo.
Il patrimonio comprende 15 siti preistorici che testimoniano una forte occupazione paleolitica: grotte decorate, luoghi funerari, officine, aree di sfruttamento delle materie prime, habitat, scene di caccia. Inoltre, il suo potenziale come riserva archeologica è notevole, come dimostrano le scoperte effettuate come scavi preventivi sin dall’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Criterio (i): Alcuni degli insiemi figurativi rinvenuti nelle grotte della valle della Vézère sono universalmente riconosciuti come capolavori dell’arte preistorica: la Venere di Laussel (Marquay), il fregio chevaline in altorilievo di Cap-Blanc , e soprattutto il muro dipinti della grotta di Lascaux (Montignac), la cui scoperta, nel 1940, segna una data importante nella storia dell’arte preistorica: scene di caccia abilmente composte presentano quasi un centinaio di figure di animali, sorprendenti per la precisione dell’osservazione, la ricchezza del loro colore e la vivacità della loro resa.
Criterio (iii): Gli oggetti e le opere d’arte rinvenuti nella Valle della Vézère sono testimoni estremamente rari di civiltà estinte da tempo, molto difficili da comprendere. Questo materiale, di inestimabile valore per la conoscenza dei periodi più lontani della storia dell’umanità, risale al Paleolitico e riveste un eccezionale interesse dal punto di vista storico, etnologico, antropologico ed estetico.
Integrità
L’associazione e la densità dei siti paleolitici fanno della Valle della Vézère un insieme che rispecchia pienamente le caratteristiche di Eccezionale Valore Universale. Con la loro cronologia (da 400.000 a 10.000 anni), questi siti riflettono la diversità delle occupazioni umane e delle produzioni artistiche dell’umanità preistorica. L’essenziale dei siti è conservato nello stato in cui sono stati scoperti, garantendone l’autenticità. Anche l’integrità del loro ambiente è preservata, soprattutto in un contesto rurale tradizionale.
Le vestigia sono ben conservate e documentate. La lunga storia di ricerca in questa regione pioniera della preistoria fornisce un livello eccezionale di comprensione e documentazione dei siti, compreso uno strumento di sensibilizzazione condiviso per lo Stato e le collettività territoriali: il Pôle international de la préhistoire .
Autenticità
Nonostante le minacce riguardanti la conservazione dei dipinti di Lascaux che avevano già portato, nel 1963, alla chiusura della grotta al pubblico, alla sua acquisizione da parte dello Stato e all’adozione di rigide misure di gestione – minacce rinnovate in occasione di una proliferazione biologica, nel 2000 – è assicurata l’autenticità dei dipinti e dei depositi. La superficie dei dipinti di Lascaux, modificata da “segni marroni”, è minima.
Requisiti di protezione e gestione
Questa serie di 15 siti preistorici che compongono la proprietà beneficiano di una protezione legale di alto livello: elencati come Monumenti Storici, con alcuni siti elencati sotto il Codice dell’Ambiente. Per garantirne la conservazione, alcune grotte sono chiuse al pubblico, a causa della loro vulnerabilità. L’accesso è sempre provvisorio. Il controllo del loro stato di conservazione è assicurato dai gestori di queste aree sotto l’autorità dello Stato e con la partecipazione della comunità scientifica (Centro Nazionale di Preistoria, Laboratorio di Ricerca sui Monumenti Storici, Consiglio Scientifico Internazionale della Grotta di Lascaux).
La tutela dell’insieme del territorio della Valle è attuata ormai da diversi anni. Si basa su una politica che privilegia la protezione dell’ambiente circostante i siti e la loro presentazione nei centri di interpretazione, come il Centro Internazionale per l’Arte Rupestre di Montignac, che comprende una nuova replica della Grotta di Lascaux.Un Comitato locale, che riunisce tutti i partner e coordinato dallo Stato, ha come obiettivo quello di definire le principali questioni e azioni da intraprendere per preservare l’Eccezionale Valore Universale, l’integrità e l’autenticità del bene, in particolare, sulla base di tutte le lavori legati al “Grand Site de France”, operazione condotta parallelamente sul territorio.