Stomaco, Ventre o Sa Ventre PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Stomaco – Ventre – Sa Ventre

Sa Ventre è un piatto tipico della tradizione agropastorale Gavoese, ottenuto dalla lavorazione dello stomaco della pecora, riempito con il sangue ottenuto dalla macellazione e condito con altri ingredienti di origine animale e vegetale. Questa pietanza viene prodotta in qualsiasi periodo dell’anno ed in occasione della macellazione delle pecore adulte direttamente negli ovili o nelle case degli abitanti di Gavoi

Sa cordula

La fase di preparazione di questa pietanza prevede l’utilizzo, come materia prima dello stomaco della pecora, (da qui anche l’origine del nome in italiano) preventivamente pulito e lavato funge da “contenitore”. Gli altri ingredienti sono: il sangue, preventivamente raccolto durante la macellazione della pecora non coagulato avendo l’accortezza di girarlo/mescolarlo continuamente, il pane fresa (altro prodotto tipico di Gavoi), il lardo di maiale, lo strutto, il timo selvatico (armidda) e la menta selvatica per insaporire, sale quanto basta e secondo gusto personale.

Si procede col riempire lo stomaco con il sangue dell’animale preventivamente insaporito con lo strutto sciolto sul fuoco e con leggera aggiunta di sale, viene aggiunto il pane fresa sminuzzato, meglio se abbrustolito, si aggiunge il timo e menta selvatica, ed infine si aggiunge il lardo di maiale anch’esso sciolto. Secondo le testimonianze raccolte, a volte, si aggiunge della cipolla e un cucchiaio di formaggio grattugiato, anche se questi ultimi due ingredienti non sono previsti nella ricetta originale.

Successivamente si procede alla chiusura dello stomaco contenente gli ingredienti appena citati, attraverso una sorta di cucitura con un punzone appuntito e conseguente legatura del tutto. Infine si passa alla fase di cottura che è sostanzialmente di 2 tipi: arrosto o bollitura. Se si utilizza quest’ultimo metodo si deve usare l’accortezza di girare ogni tanto per evitare che si raddensi solo una parte e non si abbia una cottura omogenea del tutto. Tale fase dura circa 20-30 minuti e, nella fase della girata/agitazione è quello il momento in cui si percepisce la “consistenza” del tutto che a questo punto si può decidere il tipo di consistenza che si vuole ottenere a seconda dei gusti di chi prepara la pietanza.

Tradizionalità

Ancora oggi sa Vrente, rappresenta una pietanza tradizionale e tipica che non può mancare in determinate occasioni dell’annata agraria, come ad esempio durante la tosatura. Secondo molte testimonianze, per tale prodotto, non è possibile datarne la nascita ma è certo che abbia origine antichissima. È possibile intuirne tale antica origine considerata l’età media degli intervistati (70-80 anni) dove tutti evidenziano che hanno ereditato questa ricetta dai loro padri, che a loro volta avevano ereditato dai propri avi. Pertanto, è possibile affermare che tale prodotto abbia origini più che centenarie.

Territorio di produzione: Comune di Gavoi

CECE di Musei o Cixiri de Musei PAT

Il cece ha una forma rotonda di piccole dimensioni con diametro che non supera gli otto millimetri. Esistono due varianti di colore: beige chiaro (cixiri biancu) e beige scuro (cixiri nieddu) . Il primo ha una fioritura bianca, mentre il secondo viola.

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Salame di Pozzomaggiore PAT Sardegna

Da alcune fonti scritte e orali, è possibile affermare che la ricetta e la tecnica di produzione del salame sono giunte in Sardegna con un’ imprenditore di origine veronese, Ugo Pesarin, nei primi anni del ‘900. E’ una famosa tradizione tramandata da generazioni, molto diffusa a Pozzomaggiore e zone limitrofe.

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Anicini, anicinus sorresus PAT

Gli anicini, conosciuti anche nel dialetto locale come “anicinus” o “anicinus sorresus”, sono dei tradizionali biscotti, tipici della Sardegna, dalla forma allungata e dal caratteristico gusto conferito dai semi dell’anice.

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