Si tratta di un nettare molto prezioso: in annate con clima particolarmente sfavorevole può risultare introvabile! Questo piccolo tesoro deriva da alveari posizionati generalmente a quote tra i 1600-2000 metri di altitudine, nelle vicinanze di boschi e pascoli d’alta quota dove le distese di rododendro macchiano di rosso carne le praterie e i pendii esposti al sole delle nostre montagne. La fioritura, che avviene tra la metà di giugno e la fine di luglio, fornisce un ottimo miele chiaro con tendenza a cristallizzare finemente, assumendo una colorazione quasi bianca nello stato naturale di miele cristallizzato. È delicato, tenue, senza odori predominanti all’olfatto; in bocca risulta equilibrato, con aroma floreale e fruttato. È soprannominato da alcuni apicoltori valdostani “il miele dei ghiacci” proprio per la peculiarità di essere prodotto a quote altimetriche elevate.
View More Miele di rododentro (mi de framicillo) PAT Valle d’AostaTag: Burro
Seupa à la Vapelenentze PAT
Al giorno d’oggi l’olio di noci è ottenuto tramite spremitura a freddo, tecnica che permette di mantenere le caratteristiche gustative ed olfattive tipiche della materia prima. Un tempo invece, la pasta ottenuta dalla macina dei gherigli veniva scaldata e mescolata per poi essere messa nel torchio. Il residuo solido della torchiatura si chiama troillet, un panetto color nocciola; questo veniva usato per l’alimentazione degli animali, ma è buonissimo da mangiare, o meglio, da rosicchiare, soprattutto se vi si aggiunge un po’ di zucchero. L’olio di noci, come ingrediente di sfiziose ricette, si presta per condire insalata, esalta aromi e gusti delle pietanze che accompagna: carne cruda, pesce, verdure grigliate, formaggi delicati.
View More Seupa à la Vapelenentze PATOlio di noci PAT Valle d’Aosta
Al giorno d’oggi l’olio di noci è ottenuto tramite spremitura a freddo, tecnica che permette di mantenere le caratteristiche gustative ed olfattive tipiche della materia prima. Un tempo invece, la pasta ottenuta dalla macina dei gherigli veniva scaldata e mescolata per poi essere messa nel torchio. Il residuo solido della torchiatura si chiama troillet, un panetto color nocciola; questo veniva usato per l’alimentazione degli animali, ma è buonissimo da mangiare, o meglio, da rosicchiare, soprattutto se vi si aggiunge un po’ di zucchero. L’olio di noci, come ingrediente di sfiziose ricette, si presta per condire insalata, esalta aromi e gusti delle pietanze che accompagna: carne cruda, pesce, verdure grigliate, formaggi delicati.
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Ottimo condimento, questo particolare prodotto si ottiene portando lentamente ad ebollizione il burro; dopodiché si continua a scaldare e a schiumare su fuoco basso e si ottiene un liquido limpido, quasi trasparente.
View More Beuro Colò PAT Valle d’AostaBeuro de Brossa PAT Valle d’Aosta
Il beuro de brossa è prodotto nel periodo estivo negli alpeggi di alta montagna e, durante la stagione invernale, presso alcuni caseifici del fondovalle. La brossa maturata viene sbattuta con acqua calda, in una zangola, fino a quando si trasforma in burro. Questo burro si presenta di colore paglierino intenso, con profumo e sapore pieni e arricchiti da avvolgenti note dolci e aromatiche che ricordanola materia prima all’origine: fieno, erba, latte!
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Beuro de crama, ossia il burro di affioramento, è il burro per eccellenza, in particolare quello prodotto durante la stagione estiva, il burro d’alpeggio, dal caratteristico colore dorato, dovuto all’alimentazione ricca e variegata delle bovine o ottenuto nei caseifici del fondo valle durante le altre stagioni.
View More Beuro de Crama PAT Valle d’AostaBurro centrifugato di siero Valle d’Aosta PAT
Burro centrifugato di siero, prodotto nei grandi caseifici o negli alpeggi; il siero residuo viene posto in una centrifuga, il latticello viene spinto verso la parte esterna del recipiente mentre la crema si ammassa al centro. Quest’ultima viene dapprima raccolta, quindi viene sbattuta con poca acqua calda in una zangola fino a quando si trasforma in burro. Dalla zangola si estraggono singole porzioni di burro che possono essere messe nella panettatrice prima di essere confezionate, o modellate in panetti decorati con caratteristici marchi, anche in legno, come si usava tradizionalmente.
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Burro di forma rettangolare, di colore biancastro e sapore di panna. Il burro di San Filippo in origine la preparazione del burro avveniva per semplice affioramento della crema recuperata con un mestolo forato.
View More Burro di San Filippo PATIl burro fà male alla salute?
Il burro accompagna l’uomo in molte fasi della giornata. Alcuni sostengono non faccia bene alla salute altri il contrario.Scopriamo dove sta la verità…
Il Burro è stato spesso oggetto di campagne diffamatorie, a favore invece di altri alimenti complementari come la margarina.
Queste campagne sono andate avanti per anni, aiutate da studi scientifici non troppo veritieri che hanno fomentato la demonizzazione di questo ottimo derivato del latte, consigliando invece degli alimenti puramente chimici non troppo salutari.
Benessere
Come si Fa il Burro – Ricetta e Tecniche
Il metodo di ottenimento del burro tramite affioramento è sicuramente quello più antico, che si è utilizzato fino all’invenzione delle macchine con le quali si produce invece il burro a livello industriale oggigiorno. Per produrre il burro con questo metodo bisogna lasciare riposare per almeno 8-12 ore il latte appena munto a una temperatura di 15°C, facendo sì che la panna, ossia la parte grassa del latte, e allo stesso tempo la più leggera in termini di peso, affiori in modo naturale in superficie.
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