Castagnaccio PAT Emilia Romagna

Dolce derivante dall’impasto di farina di castagne e acqua tiepida, olio, uvetta sultanina, pinoli, un pizzico di sale e zucchero. Si consuma previa cottura. Si amalgama bene l’impasto e lo si stende con uno spessore di 1 cm. Si imburra abbondantemente un tegame, spolverizzato di farina, vi si pone il castagnaccio e si inforna a medio calore per circa mezz’ora. Anche qui le varianti sono d’obbligo: la versione dei ricchi prevedeva l’aggiunta di fichi secchi, pezzi di frutta e una spruzzata di “Alkermes”, mentre la più povera contemplava solo farina di castagne, acqua, un cucchiaio di grasso ed un pizzico di sale.

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Cassatella PAT Emilia Romagna

Foderare uno stampo coi savoiardi inzuppati di Alchermes e Sassolino, quindi riempirlo con il composto, sistemarlo bene e livellarne la superficie. Porre il dolce in frigorifero nel reparto freezer e lasciarvelo per almeno un paio d’ore. Pochi minuti prima di servire capovolgere la “cassatella” sul piatto di portata.

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Cappelletti ferraresi o caplìt PAT Emilia Romagna

I cappelletti ferraresi sono molto più di un semplice piatto di pasta ripiena; sono un viaggio attraverso la storia, la cultura e la passione della cucina emiliana. Ogni morso di questi deliziosi cappelletti racconta una storia di maestria artigianale e dedizione alla tradizione. Se vi trovate a Ferrara o nelle vicinanze, non perdete l’occasione di assaporare questa prelibatezza che incarna il meglio della cucina italiana.

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Cappelletto reggiano PAT Emilia Romagna

Pasta sfoglia farcita. La dimensione del cappelletto è circa 4 cm, anche se in certe zone, in special modo in quelle montane, è di dimensioni più modeste. Il ripieno è tradizionalmente composto di solo stracotto di manzo, anche se con il passare degli anni questa farcitura è stata arricchita da altri tipi di carne: maiale, pollo e mortadella. La sfoglia deve essere sottile e tagliata con apposita rotellina dentellata in quadretti della dimensione di pochi centimetri. I quadretti vengono poi riempiti con il ripieno. Si procede quindi alla piegatura formando un triangolo le cui estremità si uniscono facendole ruotare attorno al dito indice a dare la classica forma a “cappello”. La loro riuscita ideale è la cottura in brodo di cappone.

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Cappelletti all’uso di Romagna PAT Emilia Romagna

Cappelletti Scriveva nel 1811 il Prefetto di Forlì: “L’avidità di tale minestra è così generale, che da tutti, e massime dai preti, si fanno delle scommesse di chi ne mangia una maggior quantità e si arriva da alcuni fino al numero di 400 o 500″…

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Cantarelle PAT Emilia Romagna

Farina bianca, farina gialla, olio extravergine di oliva zucchero, e’ test – teglia. Le variabili nella preparazione di questo dolce sono innumerevoli e dipendenti dagli ingredienti a disposizione. Pastella ottenuta impastando in acqua tiepida, e con un po’ di sale, farina bianca e gialla. La “pasta” va gettata a cucchiaiate sopra il testo e poi cotta rivoltandola di qua e di là. Per condire le cantarelle: una spruzzata d’olio e un po’di zucchero. Vanno mangiate calde o fredde.

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Canestrelli PAT Emilia Romagna

Prodotto ottenuto dall’impasto di farina bianca, uova, zucchero, scorza di limone, sale, rum o alchermes, burro, latte, lievito. Mettere 1 kg. di farina a fontana sulla spianatoia e amalgamare a mano a mano 4 uova, 15 cucchiai di zucchero, mezza scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale, un cucchiaio di rum o alchermes, 2 o 3 hg di burro, un po’ di latte, aggiungere per ultime due bustine di lievito vanigliato. Stendere una sfoglia dell’altezza di circa un centimetro e tagliare con gli appositi stampini i biscotti. Dopo averli disposti su teglie unte di burro si possono infornare. L’impasto può essere fatto meccanicamente con apposite impastatrici, sia per uso domestico che per uso industriale. I canestrelli si trovano in vendita nelle panetterie e nei negozi di pasta fresca sfusi; nei supermercati vengono in genere venduti in sacchetti preconfezionati.

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Caffè in forchetta PAT Emilia Romagna

Caffè nero forte, zucchero, rum, uova. Caramellare una quantità di zucchero in uno stampo da budino. Frullare bene le uova insieme al resto dello zucchero, aggiungendo poi il caffè freddo e il rum.Frullare nuovamente e quindi passare il tutto nello stampo attraverso un colino dalle maglie molto fitte. Cuocere a bagnomaria, in forno, a calore moderato, per circa due ore, facendo attenzione a che l’acqua non bolla. Rovesciare lo stampo dopo che il dolce si sarà raffreddato. Servire freddo. Presenta ottime caratteristiche “digestiva” a fine pasto

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Bustrengo PAT Emilia Romagna

Il bustrengo è un dolce povero che affonda le sue origini nel medioevo e che tuttavia, nei secoli si è arricchito di altri ingredienti, nostrani o esotici, fino a raggiungere non l’identità di una consolidata ricetta ma il volto di tantissime preparazioni dolce o salate nelle quali, comunque, finiva sempre quel che c’era nella dispensa di casa. Dolce o salato il bustrengo rimane comunque una torta di origine contadina. Si può considerare una delle preparazioni tra le più tipiche e affascinanti, nata con lo scopo di recuperare il pane raffermo per trasformarlo in delizia per il palato. Solo in poche zone della Romagna è rimasta viva la tradizione del Bustrengo salato, con formaggio da utilizzare come piatto unico

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Bracciatello PAT Emilia Romagna

Si tratta di un composto dolce realizzato con farina, uova, strutto e lievito madre (oggi lievito di birra). Sulla spianatoia, alla fontana di farina si uniscono il lievito sbriciolato, le uova intere, lo strutto ed un pizzico di sale. Ottenuto un impasto omogeneo ed elastico lo si lascia riposare e lievitare per un paio, d’ore coperto da un canovaccio. Si lavora nuovamente l’impasto per suddividerlo in 6/7 pezzi a cui si da la forma di bracciale. Solitamente, prima della cottura in forno, le piccole ciambelle venivano immerse per pochi istanti in acqua bollente.

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