Riserva naturale popolamento animale dune e isole della Sacca di Gorino – Emilia Romagna

La Sacca di Goro è, da un punto di vista ambientale, molto importante perché residuo di una tipologia lagunare costiera molto diffusa prima delle grandi bonifiche effettuate negli ultimi 150 anni. Le peculiarità ecologiche di quest’ambiente permettono l’insediamento e la presenza di importanti comunità vegetali e animali. Il sito si estende dal ramo del Po di Goro, all’altezza dell’abitato di Mesola, fino alla sua foce, estendendosi entro tutta la laguna di Goro, localmente conosciuta con il nome di Sacca, caratterizzata dall’apporto di acque dolci provenienti oltre che dal Po di Goro, anche dal Po di Volano e dal Canal Bianco, e da scambi con il mare aperto che dipendono unicamente dai cicli di marea e sono fortemente influenzati da uno scanno sabbioso (parzialmente incluso nella Riserva Naturale) che delimita il confine meridionale della sacca. Lo scanno è in continua evoluzione morfologica, a causa degli apporti sabbiosi del Po, e tende ad estendersi progressivamente verso ovest riducendo di conseguenza gli scambi con il mare aperto. La Riserva delimita quindi il confine con il mare aperto: la bocca principale della laguna, tra il Lido di Volano e l’estremità occidentale dello scanno, mette in comunicazione la Sacca con il mare.

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Radicchi selvatici di campo con la pancetta PAT Emilia Romagna

Radicchi di campo selvatici, pancetta, aceto. Pulite e lavate abbondantemente i riccioni. A parte tagliate grossolanamente 100-150 gr.di pancetta e fatela soffriggere in un pentolino fino a che sarà di un bel colore biondo-rosato, abbassate la fiamma, che fino a quel momento avrete mantenuto sostenuta, e aggiungete 4 cucchiai da tavola di aceto, mescolate e gettate sui riccioni lasciati interi.

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Pollo alla cacciatora PAT Emilia Romagna

Pollo ruspante, cipolla, pomodoro. Trinciate una grossa cipolla e lasciatela nell’acqua corrente per più di mezz’ora. Asciugatela e ponetela in padella con olio e lardo. Cotta che sia, mettetela da parte.Tagliate un pollastro in dieci pezzi circa, friggeteli nell’unto che resta e, rosolati, uniteci la cipolla. Condite con sale e pepe, e annaffiateli con mezzo bicchiere di vino rosso¹, insieme a pomodoro spezzettato. Fate cuocere il giusto (nel senso che, il giusto, ossia il pollastro, abbia, cuocendo, a dormire il sonno del medesimo), e servite.

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Ricotta vaccina fresca tradizionale PAT Emilia Romagna

La ricotta è un prodotto di quasi tutte le regioni italiane in quanto si ottiene dal siero derivante dalla produzione di formaggio. Già in epoca della civiltà greco-romana nell’opera di Columella “De re rustica” vengono illustrate pratiche casearie. Il termine ricotta deriva dal latino “recoctus”, cioè cotto due volte ed è un termine di ambito centro-meridionale.

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Polenta di farina di castagne PAT Emilia Romagna

Polenta a base di farina di castagne secche. Farina di castagne, acqua salata per la cottura. Cuocere la farina di castagne come una normale polenta. Al momento di condirla però dovrete avere un composto abbastanza sostenuto. Preparate il piatto di portata con la “pattona” questo è il suo nome dialettale, su cui avrete versato latte di pecora completamente scolato dal suo siero per circa cinque giorni.

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Polenta condita PAT Emilia Romagna

Farina di mais, carne di manzo, acqua, sale, olio, burro, cipolla, salsa di pomodoro, pepe, formaggio grana padano. Per la preparazione della polenta è necessario utilizzare un paiolo, per la realizzazione della ricetta è sufficiente disporre di una normale attrezzatura da cucina.

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Riserva Naturale popolamento animale destra foce fiume Reno – Emilia Romagna

La Riserva fu istituita nel 1980 per tutelare la freccia di foce in sabbia che emergeva, circa parallelamente all’attuale linea di riva, proseguendo la sponda destra del fiume Reno verso nord fino allo sfocio a mare. Successivamente, la sabbia emersa è stata completamente erosa e, attualmente, è completamente invasa dal mare, in quanto sottoposta a rapida ingressione marina a causa del progredire di concomitanti fattori di minaccia, quali il procedere dell’erosione costiera, la subsidenza dell’area, l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti climatici e l’alterazione a livello territoriale del ciclo dei sedimenti.

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Cozze gratinate PAT

Per preparare le cozze gratinate dovete innanzitutto pulire e lavare le cozze con molta cura.  In una ciotola unite la mollica triturata, il pecorino, gli spicchi d’aglio e il prezzemolo tritati, l’olio e amalgamate il tutto. Riempite ciascuna cozza con un po’ del composto ottenuto. Ponete quindi le cozze su una teglia rivestita da carta da forno e irroratele con olio e pepe. Cuocete in forno a 200°C finché le cozze non risulteranno dorate (15 minuti circa).

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