Amatrice – Accumoli (Madonna delle Coste) L’ultima tappa nel Lazio, di media lunghezza e dislivello, unisce le due località maggiormente colpite dal terremoto del 2016. Si lascia Amatrice in direzione nord lungo le sponde del Fiume Tronto fino alla confluenza con il Rio Scandarello proveniente dalla diga, dove si svolta verso est toccando le frazioni di Rocchetta, Capovilla, Cossito, Collalto e San Tommaso. Da qui in discesa si torna sulle sponde del Fiume Tronto, lo si attraversa e si sale ad Accumoli, proseguendo fino a Madonna delle Coste dove ci si congiunge alla tratta del Sentiero Italia proveniente dall’Abruzzo.
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Sentiero Italia CAI Lazio 19 Torrita – Amatrice
Torrita – Amatrice Una tappa breve e di dislivello trascurabile che attraversa l’altopiano di Amatrice. Da Torrita si raggiunge la frazione di Collegentilesco da cui si svolta in direzione del Lago di Scandarello che si attraversa sul Ponte Cinque Occhi. Il bacino artificiale fu ricavato dalla costruzione dell’omonima diga alta 55 metri ed eretta nel 1924. Nel 1944 la diga fu minata dalle truppe naziste in ritirata durante l’avanzata degli alleati. Soltanto l’intervento di 27 partigiani della zona scongiurò l’attentato. Dopo aver attraversato il lago si raggiunge l’abitato di Amatrice.
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Cittareale – Torrita Con una tappa breve e di dislivello limitato si entra nel territorio di Amatrice raggiungendo la frazione di Torrita che sorge rispetto al capoluogo sul lato opposto dell’ampio altipiano che caratterizza la zona, al di là dell’ampio bacino artificiale del Lago di Scandarello. Da Cittareale si segue il corso del Fiume Velino fino alle pendici del Monte Tito che si risalgono evitando la cima vera e propria e puntando la frazione di Casali di Sopra. Superato l’abitato, si procede in salita passando appena sotto la cima del Monte Rozzo dove inizia la discesa attraverso versanti boscosi fino a Torrita. In questa tappa si valica lo spartiacque tra il Fiume Velino le cui acque fluiscono nel Mar Tirreno e il Fiume Tronto che sfocia nell’Adriatico.
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San Vito – Cittareale Partendo da San Vito si percorre un sentiero in salita per circa 6 km, passando dapprima nella vallata fra Prati del Monte e Monte Nocella, arrivando infine, passando per un fitto bosco, sulla vetta del Monte Boragine (1824 m). Da qui il percorso è pressoché tutto in discesa fino a Cittareale, toccando località Fragola Rossa, dove c’è un rifugio chiuso, non presidiato, poi per Fonte Regina, un fontanile sempre fornito di acqua fresca ed, infine, per la Fonte ed il Santuario della Madonna di Capodacqua, prima di arrivare all’Agriturismo “Lu Ceppe”, fine Tappa
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Leonessa – San Vito Dalla Piazza VII Aprile di Leonessa si scende lungo una strada scalinata verso la SP10 (Turistica del Terminillo), da qui si prende il sentiero segnalato che, in direzione Est e con percorso piuttosto pianeggiante, va verso i Borghi di Piedelpoggio, Villa Immagine, San Clemente, Cumulata. In corrispondenza di quest’ultimo borgo, il percorso continua verso Nord su strada asfaltata, in leggera salita fino al borgo di Viesci. Da Viesci riprende andatura verso Est su strada sterrata fino all’incrocio con la strada asfaltata, che conduce, in leggera salita, alla fine tappa presso il Borgo di San Vito.
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Rifugio Angelo Sebastiani – Leonessa Lasciato il Rifugio A.Sebastiani (1820m) con il sentiero 404 si sale alla Selletta di Pratorecchia (1875m) per scendere con un tratto di sterrata al bivio dove inizia il sentiero. In prossimità di Sella Jacci si esce sulla curva della sterrata fino a riprendere il sentiero poco dopo e, a mezza costa, traversare la Costa Ghiaiosa e giungere al Rifugio Maiolica (1704m). Traversato il fosso si risale fino alle pendici di M. Piano aggirando il Rifugio Vallebona (1732m) dopo il quale il sentiero percorre a mezza costa le pendici del M. Cambio (fonte di Cambio 1775m) per poi procedere sui pascoli sommitali della Costa Acera, balconata sulla Vallonina, giungendo alla Forca dei Faggi (1727m). A mezza costa si traversa la dorsale Colle Prato Pecoraro – M. Catabio, si scende nella faggeta per uscire in prossimità del Laghetto della Croce (1585m), poco oltre il quale ci si immette sulla sterrata per il Santuario di San Giuseppe sul Colle la Croce (1626m). Da qui sul ripido antico sentiero della Via Crucis si scende al bivio all’inizio della Vallonina (935m) e risalendo una selciata entrare nella piazza VII Aprile di Leonessa, termine della tappa. NB: Possibile Innevamenti nei periodi invernali – possibilità di bivacco nell’adibita stanza del Santuario Di San Giuseppe a Colle Collato
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Staffoli – Antrodoco Questa è una tappa di trasferimento verso il Terminillo; si presenta media per lunghezza ma con scarso dislivello in salita. Da Staffoli si parte in salita verso nord prima di aggirare la cima del Monte Ara dei Sorci raggiungendo una quota di quasi 1400 metri sul livello del mare. Con un tratto in leggera discesa si passa dal Rifugio Borgovelino dove si inizia a perdere quota in maniera più sensibile fino all’abitato di Antrodoco.
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Varco Sabino – Staffoli Ancora una tappa di lunghezza e dislivello intermedi che raggiunge e supera in direzione est il Lago del Salto, più ampio bacino idroelettrico laziale, creato nel 1940 con la costruzione dell’omonima diga che sbarra una valle stretta e frastagliata che danno al lago l’aspetto di un fiordo. Da Varco Sabino si sale per un primo tratto lungo la strada provinciale 30 prima di imboccare un sentiero che aggirando la cima del Colle Ettore scende in riva al lago. Si attraversa la diga e si percorre la strada carrozzabile fino a una profonda ansa al fondo della quale si affronta un sentiero nuovamente in salita che prende quota in direzione nord fino all’abitato di Staffoli.
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Paganico Sabino – Varco Sabino Con questa tappa di media lunghezza e dislivello il Sentiero Italia abbandona il lago del Turano per avvicinarsi all’altro grande bacino artificiale della zona: il Lago del Salto. Da Paganico Sabino si costeggia brevemente il lago prima di imboccare in direzione est la valle alla base del Colle Mogaro. Si sale fino a oltre 1100 metri di quota presso il valico tra il Monte Filone e il Monte Navegna, dove inizia la discesa fino a Varco Sabino.
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Carsoli – Paganico Sabino Una tappa di media lunghezza e dislivello, grazie a un percorso con numerosi saliscendi, entra nel territorio della Sabina concludendosi nei pressi del lago artificiale del Turano. Da Carsoli si affronta la prima ascesa di giornata che con alcune perdite di quota raggiunge l’abitato di Collalto Sabino a 940 metri di quota prima di una prima discesa che si conclude presso Mola tra le Vene lungo il corso del torrente Fossa di Riancoli. Una seconda salita ripida porta a oltre 1000 metri alla base della cima della Vena Maggiore dove inizia un lungo traverso a mezzacosta ai piedi delle cime del Monte Cervia e del Colle Pobbio. La tappa si conclude presso la lingua meridionale del lago a Paganico Sabino.
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