La produzione del cotechino è tipica dei comuni del basso vicentino dove si realizza con numerose varianti. Molte testimonianze storiche provengono da quei comuni di pianura, protesi verso il Veronese, caratterizzati da una storia di povertà, isolamento e famiglie particolarmente numerose. È proprio in quest’ambito che si inserisce la cultura familiare del “far sù el màscio”: tecniche, tramandate di padre in fi glio, di lavorazione e conservazione di tutte le parti del maiale, nell’arco di tutto l’anno, tra l’uccisione del vecchio e il “màscio novo”.
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Cotechino con la lingua del basso vicentino PAT Veneto
La produzione del cotechino è tipica dei comuni del basso vicentino dove si realizza con numerose varianti. Il “coessìn co la lèngua” è una variante del normale cotechino creata per utilizzare la lingua del maiale.
View More Cotechino con la lingua del basso vicentino PAT VenetoCotechino nostrano padovano PAT Veneto
Il periodo d’uccisione e lavorazione del maiale inizia intorno al 25 novembre e dura circa un paio di mesi. La tradizione vuole che le famiglie contadine si aiutino a vicenda nella produzione degli insaccati, che prevede un intenso lavoro comunitario ma costituisce anche occasione di festa. Già nel 1800 i cotechini, come gli altri insaccati prodotti, venivano appesi per 8-10 giorni nelle cucine, in presenza di un braciere acceso, allo scopo di asciugare il prodotto fresco. Dopo questo breve periodo venivano posti in cantina o in un sottoscala, fresco e sterrato, per la conservazione. Queste tradizioni sono oggi in gran parte scomparse, ma le tecniche di produzione sono rimaste pressoché invariate.
View More Cotechino nostrano padovano PAT VenetoCiccioli della Val Leogra PAT Veneto
I ciccioli o “sossoli” sono frammenti cotti di tessuto carnoso che sostengono la parte grassa del maiale. Sono dei piccoli cubetti di colore rosato che con la cottura diventano scuri e croccanti, molto saporiti e calorici.
View More Ciccioli della Val Leogra PAT VenetoCarne di musso carne d’asino PAT Veneto
L’utilizzo e la preparazione delle carni di cavallo, puledro e asino, che fanno parte integrante della cucina tipica padovana, sembra aver avuto inizio utilizzando le carni degli animali uccisi nelle numerose battaglie medioevali particolarmente cruente nella pianura a sud e sud-est di Padova. È da considerare, inoltre, che la carne equina ha contribuito nel passato ad aggiungere un po’ di proteine ad un regime alimentare povero e basato sopratutto su ortaggi e cereali.
View More Carne di musso carne d’asino PAT VenetoCarne de fea afumegada o Carne di pecora affumicata PAT Veneto
Si tratta di carne di pecora, in particolare di agnello, agnellone o di castrato della razza autoctona locale Lamon. Il prodotto finito si presenta esternamente di consistenza compatta, di colore bruno scuro, con un profumo intenso di ginepro. Il colore al taglio è rosaceo. Il gusto è caratteristico, di sapore deciso e salato.
View More Carne de fea afumegada o Carne di pecora affumicata PAT VenetoCacciatore di cavallo PAT Veneto
Il cacciatore di cavallo sono salamini del peso variabile da 60 a 100 grammi, prodotto con carne di cavallo e di maiale mischiate assieme in percentuali rispettive del 60% e 40%. Esternamente si presenta di colore biancastro, dovuto alle muffe che ne ricoprono la superfi cie, al taglio invece è di colore rosso intenso, compatto e profumato dal gusto accentuato e saporito.
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Il cacciatore di asino è un salamino del peso variabile da 60 a 100 grammi, prodotto con carne d’asino e di maiale mischiate assieme in percentuali rispettive del 60% e 40%. Esternamente si presenta di colore biancastro, per le muffe che ne ricoprono la superfi cie, mentre al taglio è di colore rosso intenso, compatto e profumato, dal gusto accentuato e saporito.
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Il metodo di conservazione della carne mediante salatura è antichissimo e consente di conservare la carne per lunghi periodi. La bresaola è uno dei salumi ottenuti proprio con questo metodo e le prime testimonianze relative a questo alimento risalgono addirittura al medioevo. Il nome sembra derivare dalla parola “brasa”, cioè brace, con riferimento ai bracieri utilizzati anticamente per riscaldare l’aria dei locali di stagionatura. La produzione della bresaola di cavallo, nella provincia di Padova, si rifà a quella tradizione; si ritiene infatti che sia stata creata per ottenere, sulla falsariga della bresaola da carne di manzo, un prodotto particolare e inusuale.
View More Bresaola di cavallo PAT VenetoBondola della Val Leogra, Bondiola della Val Leogra PAT Veneto
La “bondola della Val Leogra” è realizzata con lo stesso impasto dei cotechini (carni, cotica, muscoli, tendini, coda ed eventualmente lardo) a cui vengono aggiunti sale e pepe, cannella e chiodi di garofano. Si differenzia per la forma che è tondeggiante e più grossa, perché la pasta viene insaccata in ritagli avanzati di budelli usati per le soppresse o in vesciche di vitello o in quella stessa di suino. Presenta un sapore simile a quello dei cotechini, speziato e leggermente piccante.
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