Ferrrari M. scrive: “Ho cercato di conoscere le ragioni di un nome che fa riferimento ai luoghi dove dominava la famosa Contessa Matilde, ma le mie ricerche non hanno avuto esito. Ho pensato allora che i Canossa da come ci tramandano le cronache, erano in effetti una famiglia tanto potente da governare quasi tutta l’Italia del Nord. Per atto di riverenza, il sig. Garavelli, noto pasticcere reggiano, avrebbe potuto creare il dolce per ricordare la forza militare di quella famiglia (le bombe erano, allora, di diverso tipo ma erano ugualmente micidiali). Il nostro pasticcere non può ormai avallare o disdire questa mia supposizione fantastica; mi piace pensare di aver colto nel segno e di questo sono soddisfatta. Mi piace anche pensare che in questo caso la pasticceria e la potenza militare abbiano avuto qualcosa in comune
View More Bomba allo zabaglione o di Canossa PAT Emilia RomagnaTag: PAT Emilia Romagna
Bodino di uva Termarina PAT Emilia Romagna
Il bizulà è il termine che nel vernacolo locale indica il pane dei marinai, o meglio il biscotto, “buccellato, bossolato, bossolao” da bozolatus (XIII secolo) per le marinerie veneziana e lagunari. Il pescatore si imbarcava portando con sé solo del vino, dell’olio d’oliva e l’immancabile filo di bizulà a tracolla, il cosiddetto biscotto dei marinai, un pane speciale che si manteneva più a lungo e che veniva consumato dopo essere stato posto a bagno in acqua o nel vino perché si ammorbidisse. Il necessario al suo sostentamento durante l’intera campagna di pesca, che poteva durare anche alcune settimane, lo avrebbe dato il mare.)
View More Bodino di uva Termarina PAT Emilia RomagnaBizulà PAT Emilia Romagna
Il bizulà è il termine che nel vernacolo locale indica il pane dei marinai, o meglio il biscotto, “buccellato, bossolato, bossolao” da bozolatus (XIII secolo) per le marinerie veneziana e lagunari. Il pescatore si imbarcava portando con sé solo del vino, dell’olio d’oliva e l’immancabile filo di bizulà a tracolla, il cosiddetto biscotto dei marinai, un pane speciale che si manteneva più a lungo e che veniva consumato dopo essere stato posto a bagno in acqua o nel vino perché si ammorbidisse. Il necessario al suo sostentamento durante l’intera campagna di pesca, che poteva durare anche alcune settimane, lo avrebbe dato il mare.)
View More Bizulà PAT Emilia RomagnaBiscione reggiano PAT Emilia Romagna
E’ un prodotto tipico dell’arte culinaria delle antiche pasticcerie della città di Reggio Emilia. La nascita del biscione reggiano si colloca agli inizi di questo secolo, ad opera di un pasticcere che lo inventò per regalarlo ai suoi dipendenti a Natale. E’ un dolce tipico reggiano del periodo natalizio denominato anche “Biscione natalizio”. Assieme alla Spongata, rappresenta l’equivalente reggiano del Pandoro di Verona o del Panettone di Milano.
View More Biscione reggiano PAT Emilia RomagnaBensone PAT Emilia Romagna
Dolce semplice composto da uova, burro, uova, zucchero e lievito. Si amalgamano farina, uova, burro o strutto (150 gr.), uova (n.2), zucchero (150 gr.), lievito da dolci sciolto in un bicchiere di latte tiepido. Si lavora fino ad ottenere un impasto morbido. Si da una forma ovale e si cuocere in forno gia’ caldo a 180° fino a doratura.
View More Bensone PAT Emilia RomagnaBasotti PAT Emilia Romagna
Si tratta di pasta fresca fatta in casa del tipo “tagliolini”, cotti in brodo e ripassati in forno con l’aggiunta di formaggio, pane grattugiato e brodo fino a completa essiccazione di quest’ultimo. Si dispongono a strati i tagliolini precedentemente ammollati nel brodo in una larga teglia di rame riempita di brodo. Si cuociono a forno moderato rifornendo di brodo man mano che evapora. I basotti sono pronti quando si forma una crosta dorata ed il brodo è completamente consumato. Una variante prevedeva l’aggiunta, a fine cottura, di 3-4 uova sbattute per indorare i basotti; oppure l’aggiunta di parmigiano grattugiato e noce moscata nei vari strati riservando all’ultimo una spruzzata di pangrattato
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Pasta sfoglia ripiena. Farina di grano tenero, uova, latte , acqua e sale. Per il ripieno sono pane grattugiato, formaggio e sugo di carne stracotta; una variante è il ripieno solo con formaggio.Sono costituiti da due dischi di pasta, tagliati con lo stampo, anticamente in legno “bossolo” e ora in metallo; all’ interno viene posto il ripieno. Vanno cotti e serviti in brodo. Tipico piatto invernale.
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Pasta ripiena da gustarsi dopo cottura nel brodo La pasta si ottiene amalgamando la farina bianca, le uova e l’acqua. Gli ingredienti principali del ripieno sono: carne magra di manzo, burro, formaggio grana, pangrattato e uova. Gli “avein” hanno una forma particolare di piccola mezza luna e si distinguono da prodotti analoghi di altre zone soprattutto per la presenza nel ripieno della sola carne di manzo, preferibilmente la sottocoscia, cucinata come “stracotto piacentino”. La cottura di questo tipico piatto veniva una volta effettuata con una pentola speciale in terracotta detta “stuvon”, anche la sfoglia differisce perché nella preparazione piacentina si utilizzano meno uova.
View More Anolini PAT Emilia RomagnaAmaretto di Spilamberto PAT Emilia Romagna
Tipici della tradizione spilambertese fin dal XVII secolo sono infatti noti per lo squisito sapore e la caratteristica morbidezza. Verso la metà del XIX secolo gli amaretti uscirono dall’ambito familiare e cominciarono ad essere commercializzati ad opera della famiglia Goldoni, titolari dell’omonimo caffè che si trovava all’angolo fra le attuali vie Umberto I e San Adriano.
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Il fondatore, Francesco Bagnoli, li preparò per la prima volta nel 1872 e li chiamò così perchè ne spediva molti in Africa orientale. Il nome rischia di trarre in inganno, ci si aspetterebbe qualcosa di colorato, magari al cioccolato; in realtà sono tutt’altra cosa: sono di un giallo vivo. In determinate ricorrenze era, ed è, costume offrire gli africanetti: 24 giugno festa del patrono di San Giovanni in Persiceto, durante la fiera di settembre, nel periodo del carnevale storico, ai matrimoni, battesimi, comunioni e cresime.
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