: La vastedda palermitana prodotta con tecniche tradizionali prevede la
coagulazione del latte in una tina di legno a 35°C con caglio in pasta di agnello. La cagliata viene fatta
spurgare con l’ausilio di un particolare recipiente di legno, “cisca”, viene poi cotta sotto scotta per circa 4
ore, dopo viene posta su un graticcio di canne “cannara” per poterla pressare; la pasta ottenuta è appesa
ad un bastone di legno “appizzatuma” per favorire lo spurgo del siero. Il giorno dopo viene tagliata,
messa nel “piddiaturi”, contenitore per la filatura, e filata con l’ausilio di un bastone di legno
“vacillatuma”. La vastedda modellata a mano per acquisire la forma ovoidale viene successivamente
lasciata asciugare sul tavoliere di legno. Il giorno dopo viene salata;
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Cosacavaddu Ibleo, Caciocavallo Ragusano PAT
Storicamente denominato caciocavallo ragusano è uno dei formaggi più antichi dell’isola e si pensa che il nome derivi dall’asciugatura (“a cavaddu”) di un’asse, che dal nome della zona di produzione (Ragusa).
View More Cosacavaddu Ibleo, Caciocavallo Ragusano PATPiddiato PAT
Il Piddiato è un formaggio nato come recupero dei pecorini andati a male, infatti suddetti formaggi venivano reimpostati e quindi successivamente commercializzati. Il nome Piddiato (impastato) è dovuto a questa doppia lavorazione.
View More Piddiato PATProvola Siciliana PAT
La provola siciliana assieme al caciocavallo è uno dei formaggi più antichi dell’isola. Essa differisce dal caciocavallo per pezzatura, forma, e dal punto di vista tecnologico, per una ridotta durata della salatura e della stagionatura.
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