FORMAGGIO DI MALGA DI TRIORA (DELLE ALPI MARITTIME) PAT

Formaggio a pasta semidura di forma cilindrica a facce piane del diametro di 20-40 cm e scalzo convesso, alto 4-5 cm, peso di 7-8 kg. Si consuma dopo 3 mesi e può stagionare anche un anno. La crosta è ruvida, abbastanza dura, di colore paglierino o marrone, a seconda della stagionatura. La pasta è compatta, semidura o dura, di colore paglierino anche intenso, con occhiatura rada, di dimensioni medie, regolarmente distribuita.

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FORMAGGETTA SAVONESE (DI STELLA, DELLA VALLE STURA) PAT

La crosta è sottile, morbida, di colore paglierino chiaro tendente a scurirsi con la stagionatura. La pasta è morbida, untuosa, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura assente oppure di dimensione fine rada, regolarmente distribuita.

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FORMAGGETTA DELLE VALLI ARROSCIA E ARGENTINA PAT

Il formaggio fresco non ha crosta e la sua superficie è morbida, di colore bianco; se brevemente stagionato ha una crosta sottile, morbida, di colore avorio o paglierino chiaro. La pasta è morbida, untuosa, a volte friabile, compatta, di colore bianco.

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FORMAGGETTA DELLA VAL GRAVEGLIA (DI BONASSOLA, DI VÀISE, DELL’ALTA VALLE SCRIVIA, DELL’ALTA VALLA STURA, DELLA VAL DI VARA) PAT

La crosta è sottile, morbida, di colore paglierino chiaro che si scurisce con la stagionatura. La pasta è morbida, untuosa, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura assente o di dimensione fine rada, regolarmente distribuita.

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Bruzzo Brus o Brussu della Valle Arroscia PAT

Il Brus era la ricotta di pecora che mangiavano i lavoratori dell’entroterra. La spalmavano sul pane. La produzione era molto diffusa in Liguria, poi per vent’anni ha perso di interesse, oggi si rivede grazie al recupero delle tradizioni culinarie. Il “Grande dizionario piemontese-italiano” del cavalier Vittorio di Sant’Albino (inizio Ottocento) lo definisce “specie di cacio fortissimo, fatto con altro cacio vecchio ed assai fermentato, impastato nell’acquavite, con burro e alcune droghe, che poi si chiude e si conserva in in scatolette”.

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Cacio in forma di limone PAT

Si utilizza latte ovino crudo e caglio naturale entrambi di provenienza locale. Alimentazione: pascolo estensivo, foraggi, miscele di cereali e leguminose. Il prodotto finito, a forma di limone, pesa 100-150 grammi, ha pasta fresca, bianca, con sapore di limone. Lavorazione: al latte crudo si aggiunge il caglio che coagula in venti-trenta minuti. La rottura della cagliata si effettua delicatamente con le mani o con attrezzi appositi in particelle, dopodiché si lascia riposare per alcuni minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene messa in stampi di terracotta forati a forma di limone.

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Pecorino della Sabina semplice e alle erbe PAT Lazio

Il pecorino della Sabina e un formaggio a pasta dura e grassa; forma cilindrica a scalzo; pezzatura da piccola a molto grande (1, 2, 3, 4, 7 e 23 kg); colore della pasta giallo pagliarino; stagionatura da 3 a 6 mesi; sapore leggermente salato e piccante.

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Fontal PAT

Formaggio a pasta cruda, a latte intero, da pasto; pasta compatta, morbida, di colore bianco o paglierino chiaro; occhiatura rada, tondeggiante, medio-grande, sparsa; crosta liscia, elastica e sottile; forma cilindrica, con piatti piani e scalzo convesso, del diametro di cm. 34-40, altezza dello scalzo cm. 9-12; peso della forma variabile da 10 a 12 kg.; pronto per il consumo dopo 30 giorni.

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