Miele millefiori del Carso PAT Friuli Venezia Giulia

II miele millefiori prodotto nell’area carsica del Friuli Venezia Giulia deriva per lo più dal nettare di numerosissime piante erbacee presenti nel cotico dei prati polifiti naturali (es. Landa carsica), al quale si somma quello di alcune piante arbustive e arboree. Se prodotto nella prima parte della primavera è liquido, caratterizzato dall’aroma amarognolo della marasca (Prunus mahaleb). Se prodotto più tardi è caratterizzato principalmente dall’apporto del nettare di varie leguminose erbacee che conferiscono al miele un aroma delicato; in questo caso si mantiene liquido a lungo e assume un colore ambra più o meno scuro. Talora può presentarsi cristallizzato per la presenza di nettare di tiglio (Tilia spp.).

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Miele friulano di tarassaco PAT Friuli Venezia Giulia

Il miele di tarassaco deve la sua tipicità al colore giallo crema, al gusto particolare (pungente e vegetale) e allo stato fisico (solido-cremoso) che lo rende facilmente spalmabile. I mieli di tarassaco in genere vengono raccolti prima dell’inizio della fioritura di Robinia pseudoacacia, per evitare che il loro aromatico nettare provochi il deprezzamento del miele di acacia. Lo standard qualitativo è abbastanza costante nelle diverse aree dove viene prodotto e nelle diverse annate, in quanto il tarassaco è la principale specie vegetale in fioritura nel periodo che presenta un buon potenziale nettarifero. Talvolta il miele di tarassaco può mescolarsi con quello di salice e di fruttiferi; in questi casi il miele si presenta meno pungente all’olfatto, più dolce e con un colore beige chiaro.

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Miele friulano di amorfa PAT Friuli Venezia Giulia

Il miele monoflorale di amorfa deriva dal nettare di Amorpha fruticosa (fam. Leguminosae). È di colore leggermente aranciato, quando liquido, rosato quando solido. La cristallizzazione è fine e pastosa (avviene entro alcuni mesi dalla raccolta). L’aroma è di media intensità, fruttato. Il sapore è delicato e piacevole, ricorda la gelatina di frutta (Nazzi e Zandigiacomo, 2012).

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Miele friulano di castagno PAT Friuli Venezia Giulia

II miele di castagno, che deriva dal nettare di Castanea sativa, per l’alto contenuto in fruttosio si mantiene liquido a lungo; si presenta di colore ambrato più o meno scuro. Più è puro e più è di colore ambra chiaro; appare invece con colorazioni più scure quando è mescolato con la melata prodotta sulla stessa pianta da afidi. Ha un odore di sapone di marsiglia e un sapore amaro, persistente.

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Miele friulano di acacia PAT Friuli Venezia Giulia

Il miele di acacia deve la sua tipicità al gusto particolare, allo stato fisico (è sempre liquido) e al colore chiaro. Poiché è monoflorale (deriva in massima parte dal nettare di una sola pianta), lo standard qualitativo è abbastanza costante anno dopo anno e nelle diverse aree ove viene prodotto. Solo sul Carso triestino il miele di acacia può presentare anche le caratteristiche organolettiche derivate dal nettare del ciliegio canino o ciliegio di S. Lucia (Prunus mahaleb), pianta arbustiva che in queste zone fiorisce prima dell’acacia; in zone limitate di pianura, invece, può in parte mescolarsi con il nettare di amorfa (Amorpha fruticosa), pianta arbustiva che fiorisce subito dopo l’acacia.

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Miele di melata di bosco del Carso PAT Friuli Venezia Giulia

Le essenze vegetali di tiglio, sommacco, roverella e acero sono da sempre presenti sul territorio carsico dove si sviluppano spontaneamente all’interno delle zone boscate selvatiche. Le zone boscate sono il frutto di biocenosi che hanno permesso la sopravvivenza promiscua di essenze tipicamente mediterranee e centroeuropee. A seguito dell’antropizzazione di tali zone con conseguente introduzione della pratica del disboscamento di vaste zone del territorio e la consuetudine di abbattere gli alberi per gli usi agricoli e per il pascolo degli animali da allevamento e da reddito (bovini, ovini), si e’ formata la cosiddetta landa carsica.

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Olio dei Colli orientali PAT Friuli Venezia Giulia

L’Olio dei Colli Orientali PAT Friuli è un olio extravergine di oliva di alta qualità. Questo olio è prodotto nelle colline orientali del Friuli Venezia Giulia, una zona rinomata per il suo terroir unico che conferisce all’olio caratteristiche organolettiche distintive.

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Miele di Tiglio del Carso PAT Friuli Venezia Giulia

Il tiglio e’ da sempre presente nell’altopiano carsico come varietà spontanea rappresentando perciò il simbolo delle popolazioni locali e da sempre dal suo nettare viene ricavato il miele di tiglio che ha proprietà balsamiche e rilassanti. Da un avviso di concorso del 26 ottobre 1869 si legge che “l’Eccelso I. R. Ministero di Agricoltura”, affine di promuovere ed incoraggiare la coltura delle api nel territorio di Trieste, assegnava alla Società Agraria triestina con rescritto 21 giugno 1869 n.° 2356-805 la sovvenzione dello stato di fior. 100, destinandola a premi a favore dei più zelanti ed intelligenti apicultori.

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Miele di Acacia del Carso PAT Friuli Venezia Giulia

La robinia pseudoacacia, introdotta dagli stati uniti con l’obiettivo di mantenere la coesione dei terrapieni scoscesi e per il consolidamento degli argini ferroviari, con le sue capacità di attecchimento e di radicazione e’ attualmente essenza endemica infestante in tutta l’Europa. In alcuni paesi dell’est europeo e’ oggetto di studi botanici per la selezione di varietà con fioritura prolungata a scopo mellifero. Da sempre la robinia e’ stata utilizzata nei nostri territori per la produzione di legname ad uso agricolo, per legno d’opera e da ardere.

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Mela zeuka, zeuka, seuka PAT Friuli Venezia Giulia

La varietà deve ritenersi autoctona : il nome deriva da “Seuza”, frazione del comune di San Leonardo (UD), posto nel cuore delle Valli del Natisone. Alla fine del 1800 essa costituiva i due terzi della produzione melicola del Mandamento di Cividale – allora una delle più importanti zone frutticole del Friuli – ed assommava a 2.000 t/anno (Dorigo, 1909). Sebbene nel corso degli ultimi anni la coltivazione della Zeuka abbia subito una forte riduzione, dovuta principalmente alla diffusione delle nuove costituzioni straniere, essa costituisce tuttora la varietà di origine locale più diffusa in Friuli. La tecnica colturale è immutata, rispetto al passato, e fa affidamento a piante sparse, allevate in forme libere o a vaso, senza fare ricorso, generalmente, a trattamenti antiparassitari.

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