Cavallucci e pigne PAT Lazio

A Palestrina, il lunedì dopo Pasqua, non era in uso fare la scampagnata tradizionale, anzi, i fedeli erano trattenuti in chiesa per la commemorazione del Santo protettore Agapito. C’era tuttavia, come nei fuochi d’artificio, un’ultima esplosione di festa e di gioia, la domenica dopo la Pasqua: la scampagnata “allo Pisciariello”, toponimo che deriva da una sorgente e da una fontanella, a sud-est del paese. Le donne, in occasione del pranzo preparavano di tutto e di più. Certamente non mancavano i dolci per i figli: “le pupazze o le pigne” con l’uovo al centro, segno di fecondità e del perdurare della vita per le femminucce; i cavalli per i maschietti. Proprio in questa occasione entravano in scena i sensali che erano riusciti ad accasare le zitelle. Il fidanzamento veniva sugellato la domenica dopo con un pranzo del tutto particolare: “lo muzzico reconosciuto”

View More Cavallucci e pigne PAT Lazio

Ciambella al mosto PAT Lazio

Una storia a sé, sebbene la preparazione sia la stessa della Ciambella al mosto di Marino, celebrata dal 1997, nel mese di ottobre, con l’omonima sagra. In questo caso le prime tracce si ritrovano in occasione di una visita di San Francesco alla discepola marinese Jacopa dé Settesoli. Ancora prima, si racconta (Anonimo Laziale) che quando l’imprendibile castello di Marino venne assediato da Cola di Rienzo, nel 1347, i marinesi, che avevano fatto in tempo a rifornirsi di ogni ben di Dio e non si curavano del protrarsi dell’assedio, per darne prova al tribuno e farlo desistere dall’impresa, gli inviarono fuori delle mura un muletto con due bigonce colme di Ciambelle al mosto, al che «lo tribuno una dimane per tempo levao campo».

View More Ciambella al mosto PAT Lazio

Castagne stampate PAT Lazio

Preparazione a base di castagne, messe in ammollo per diverse ore con foglie di alloro poi lessate col sale. Le castagne così preparate presentano una profumazione intensa data dalle foglie di alloro. Hanno sapore dolciastro, si consumano calde, a mò di minestra, subito dopo cena.

View More Castagne stampate PAT Lazio

Castagnaccio PAT Lazio

È usanza, nelle zone castanicole, preparare ricette a base di questo prelibato frutto. La ricetta è antichissima e tramandata oralmente da generazioni. Si tratta di un piatto “povero”, diffusissimo un tempo nelle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine. Dopo un periodo di oblio, iniziato nel secondo dopoguerra e dovuto al crescente benessere, è stato riscoperto e oggi è protagonista, nel periodo autunnale, di numerose feste. La prima menzione del Castagnaccio risale al XVI secolo, ad opera di Ortensio Landi il quale nel “Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi”, (Venetia, 1553), afferma che l’inventore del Castagnaccio è un lucchese, tale “Pilade da Lucca”, che fu “il primo che facesse castagnazzi e di questo ne riportò loda”. A partire dall’800 la ricetta si diffonde nel resto d’Italia e viene apprezzata e personalizzata.

View More Castagnaccio PAT Lazio

Canasciunetti della Ciociaria PAT Lazio

I Canasciunetti sono tra i più diffusi e noti dolci tipici ciociari. Preparati particolarmente nel periodo natalizio, si presentano con una forma simile ai ravioli, dorati in superficie, con una massa friabile e un ripieno composto da un impasto di castagne, ceci, noci, nocciole e miele; il tutto aromatizzato con noce moscata e pepe. Nella ricetta tradizionale le castagne e i ceci vengono cotti in acqua e passati, si uniscono le nocciole e le noci tritate e si amalgama il tutto con il miele, infine si aggiunge la noce moscata ed il pepe. L’impasto si mette sulla sfoglia e poi si ripiega per creare tanti ravioli.

View More Canasciunetti della Ciociaria PAT Lazio

Ciambelle al vino moscato di Terracina PAT Lazio

Queste piccole ciambelle, dorate in superficie, leggere e friabili si ottengono dall’impasto di farina, zucchero, olio, vino Moscato di Terracina DOC, semi di anice e cannella. Dopo aver amalgamato tutti gli ingredienti si formano, a mano, le ciambelle e si passa la parte superiore nello zucchero semolato. Si cucinano in forno già caldo a 170°C fino a cottura (15-20 minuti circa). Vanno servite fredde con un buon bicchiere di Moscato di Terracina. Le Ciambelle al vino Moscato di Terracina DOC un tempo venivano preparate in casa, in occasione delle feste. La ricetta ha una storia ultra trentennale.

View More Ciambelle al vino moscato di Terracina PAT Lazio

Ciambella all’anice di Veroli PAT Lazio

Ciambella di 20 cm di diametro, dalla crosta marrone chiaro, con aroma di anice. Si impastano gli
ingredienti (farina tipo 00, acqua, sale, lievito di birra, semi di anice) per 20-30 minuti. Si lascia riposare l’impasto per alcuni minuti, poi si spezzano a mano dei pezzi di pasta e si formano strisce, successivamente pressate a mano e unite alle estremità a formare una ciambella. Si cuociono le ciambelle in acqua bollente. Fino a quando risalgono in superficie. La ricetta della Ciambella all’anice di Veroli si tramanda da generazioni ed ha una storia ultra trentennale

View More Ciambella all’anice di Veroli PAT Lazio

Ciacamarini PAT Lazio

Pasta alimentare a base di farina, uovo, sale ed acqua tiepida. L’impasto viene fatto riposare per qualche minuto e, quindi, viene tirata la sfoglia fino ad uno spessore di circa un millimetro. La sfoglia viene tagliata in striscioline successivamente arrotolate con le mani. Pasto semplice delle famiglie contadine la cui preparazione avviene tradizionalmente nelle cucine domestiche. Si era soliti prepararli in giorni di festa. La ricetta ed, in particolar modo, il metodo di lavorazione della pasta, si tramanda da generazioni.

View More Ciacamarini PAT Lazio

Calzone con verdure PAT Lazio

Il Calzone di verdure, localmente detto fallone, nasceva dalla tradizione della cucina più povera, quando con la rimanenza della pasta del pane, che si faceva una volta a settimana, venivano cotte queste piccole mezzelune ripiene delle verdure di cui si disponeva al momento.

View More Calzone con verdure PAT Lazio