Zaoiardi di Anagni PAT Lazio

Biscotti dolci di forma cilindrica e
colore marrone chiaro, ottenuti dalla lavorazione di farina di grano
tenero, uova, latte vaccino, burro e zucchero. Presentano la medesima forma dei savoiardi, da cui la denominazione, ma se ne diferenziano in quanto sono meno leggeri e friabili. Gli ingredienti vengono
impastati manualmente in un contenitore. Dall’impasto ottenuto si
preparano manualmente delle striscioline delle dimensioni medie
di 3×15 cm, cotte in forno a legna a circa 200°C. La ricetta è tramandata oralmente da un paio di generazioni; le fonti sono reperibili presso l’archivio storico di Anagni.

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Tusichelle PAT Lazio

Piccole ciambelle dolci, piatte,
dal classico colore bianco, preparate prevalentemente in casa. Si
ofrono solitamente a fine pasto, accompagnate con vino, meglio se
passito. Si preparano con albume d’uovo, zucchero, farina e anice.
Poi, disposte su una teglia, si cuociono in forno a legna. Le Tusichelle sono tipiche delle festività natalizie. Si presentano particolarmente dure, pertanto l’accompagnamento con un buon bicchiere
di vino è d’obbligo per poterle intingere e rendere più friabili. Erano
i dolci che si preparavano con gli albumi avanzati dalla lavorazione
degli altri dolci natalizi.

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Terzetti PAT Lazio

Dolcetti di forma romboidale
all’aroma di noci e miele. Si sminuzzano col coltello le noci precedentemente mondate e si amalgamano con la farina e il miele.
All’impasto viene aggiunta la scorza d’arancia tagliata a listarelle
insieme ad un pizzico di pepe macinato. L’impasto viene poi lavorato e quindi tagliato a forma di piccoli rombi, cotti al forno a legna. È
una preparazione storica del periodo natalizio. I dolcetti si preparano in anticipo e si conservano in un sacchetto di tela. Si preparano
tradizionalmente in famiglia

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Tagliatelle di castagne PAT Lazio

Tipica pasta fresca prodotta nelle zone castanicole del reatino, dal sapore leggermente dolciastro per la presenza delle castagne. Si preparano disponendo a fontana su una spianatoia la farina di castagne e di grano tenero, le uova, il sale e qualche cucchiaio d’acqua. Gli ingredienti vengono lavorati a mano fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico che si lascia riposare per circa mezz’ora. Dall’impasto si prepara una sfoglia sottile da cui vengono tagliate le classiche tagliatelle. La storia di questo prodotto è strettamente legata alla presenza dei castagneti da frutto e la sua ricetta viene tramandata oralmente da generazioni

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Susamelli PAT Lazio

Il prodotto, a base di mandorle, miele, farina 00, farina integrale, spezie e aromi presenta una forma trapezoidale. Di colore dorato tendente al marrone scuro, si caratterizza per il sapore amaro-dolce delle mandorle e del miele. La produzione avviene durante le festività natalizie, anche se grazie alla loro lunga conservazione e per il fatto che si abbinano perfettamente con i vini locali, il periodo di produzione si è ampliato.

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Subiachini PAT Lazio

Biscotto dalla caratteristica forma a rombo, a colomba, ellittica e recentemente anche allungata. Gli ingredienti per la sua preparazione sono: mandorle dolci, chiara d’uovo, zucchero a velo o granulato, vanillina e aromi naturali tipo buccia di limone grattugiato. Il colore del Subiachino è marrone chiaro, con la superficie ricoperta di glassa bianca, detta localmente ghiaccia, la quale si prepara con chiara d’uovo, limone e zucchero a velo. La glassatura viene efettuata dopo la cottura del biscotto.

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Struffoli di Sezze e Lenola PAT Lazio

Tradizionale dolce legato in particolare alla festività del Carnevale ma preparato già a partire da Natale e Capodanno. Rappresenta una delle ultime concessioni al palato prima del lungo periodo di astensione da cibi grassi, dettato dalla Quaresima. Prelibatezza che resiste al ricordo olfattivo e alla memoria del gusto attraverso l’odore del fritto, che attraversa i vicoli dei paesi fino alla fine del Carnevale. Si tratta di un dolce che può definirsi Mediterraneo in quanto accomuna la tradizione gastronomica del Sud. Portato dai Greci al tempo di Partenope, residente sulle coste del golfo napoletano nel lontano III secolo a.C. Dal greco “strongoulos” o “stroggulos”, ossia “di forma tondeggiante” per la forma che assume ogni singola pallina, acquisisce in breve il nomignolo greco/partenopeo di strufolo. Due famosi trattati di cucina del ‘600, il Latini e il Nascia, li citano come “strufoli o struffoli alla romana”.

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Strozzapreti PAT Lazio

Detti anche stringozzi o strengozze cantaliciane, gli strozzapreti sono un formato di pasta fresca fatta in casa, legata alla tradizione contadina e realizzata con acqua e farina. L’origine della preparazione è molto antica e risponde all’esigenza di ottenere, con ingredienti semplici, un prodotto non deteriorabile come sarebbe, invece, se nell’impasto fossero presenti le uova.

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Sfusellati PAT Lazio

Caratteristica pasta fatta in casa con ingredienti semplici. Prende il nome dall’uso del ferro da calza (fuso) per allungare la pasta. Gli sfusellati si presentano sotto forma di cilindretti allungati della lunghezza di 7-8 cm, adatti per catturare il sugo di magro solitamente usato per condirli.

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