Serpette di Monte Porzio Catone PAT Lazio

Le Serpette di Monte Porzio Catone sono un biscotto a forma di S, ottenuto dalla lavorazione della farina di frumento tenero con lievito, uova, burro e zucchero, senza aggiunta di additivi o conservanti. In superficie è evidente l’effetto della spennellatura con uova e i granuli di zucchero. La consistenza interna è friabile; il sapore è dolce con percezione di burro e uova.

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Serpentone alle mandorle di Sant’Anatolia PAT Lazio

Secondo la leggenda le origini di questo dolce, risalirebbero al 400 d.C., periodo successivo al Martirio di Santa Anatolia avvenuto nel 249 d.C. Risulta, infatti, dai documenti storici che la santa fu chiusa dentro un sacco insieme ad una moltitudine di serpenti velenosi ma il giorno successivo, uscì miracolosamente indenne. Nelle rappresentazioni artistiche dell’epoca, tuttora visibili, il serpente è schiacciato dalla santa come simbolo del trionfo della fede e del bene sul male. Per celebrare questo evento miracoloso, fin dal passato è usanza preparare il Serpentone per la festa della Santa, vergine e martire, Anatolia che si svolge ogni anno il 10 luglio nell’omonimo paese di Sant’Anatolia di Borgorose, a testimonianza del suo martirio, avvenuto nella città di Thiora (attualmente Cartone nei pressi di Sant’Anatolia). Il dolce, dalla forma di serpente, è tradizionale ed esclusivo della frazione di Sant’Anatolia di Borgorose, per secoli tramandato di generazione in generazione

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Serpette di Sermoneta PAT Lazio

Le Serpette sono il dolce più antico e tipico di Sermoneta. Devono il nome alla caratteristica forma ad S che ricorda una “serpetta”, riferimento chiaro allo stemma (formato dall’onda con l’aquila) della famiglia Caetani di Sermoneta. Si racconta che siano state preparate per la prima volta intorno al 1571 per celebrare la vittoria della Lega Santa, a cui partecipavano anche i Caetani, nella battaglia di Lepanto.

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Sciuscella PAT Lazio

Dolce tradizionale natalizio la cui forma richiama quella della carruba; si presenta ricoperto di glassa al cioccolato. L’impasto è costituito da miele, farina, zucchero e cacao, profumato con spezie aromatiche come la cannella e i chiodi di garofano.

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Salame del re PAT Lazio

Il Salame del Re, prodotto tradizionale nella Valle dell’Aniene e, in particolare, nel territorio di Subiaco, affonda le sue origini tra il ‘700 e l‘800, quando veniva prodotto esclusivamente per essere consumato dalle classi nobili, essendo il cioccolato, all’epoca, un prodotto alimentare pregiato e costoso, inaccessibile, pertanto ai ceti medio bassi. Mantiene tale denominazione anche quando, più tardi, diventerà il dolce più consumato in occasioni importanti, quali battesimi e matrimoni. Anche l’Artusi ne dà una ricetta con il nome di salame inglese. Ancora oggi è considerato un prodotto di pregiata fattura e dal gusto inimitabile.

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Salavatici di Roviano PAT Lazio

“Ju salavaticu” ha una storia e una tradizione nella civiltà contadina di Roviano. Era un tipo di frittella economica e sbrigativa come si conveniva a persone che non avevano né le possibilità economiche, né il tempo da perdere nella preparazione di cibi elaborati. Le donne, oltre ad occuparsi della casa, ad una certa ora del giorno, dovevano raggiungere il marito che lavorava nei campo fin dall’alba, portando nella “canistrella segnalesca” il frugale pranzo. Nella “canistrella”, insieme alle erbe, alla “pulenna” ed al “fischiotto”, c’erano anche i Salavatici, preparati alla svelta prima di partire per la pianura o la montagna, per la “roscia” o “Ju puzzu ‘e gli Ferrari”.

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Raviolo di San Pancrazio PAT Lazio

Si preparano dei piccoli rettangoli di lasagna farciti con la ricotta a sua volta lavorata con lo zucchero, la cannella e l’archemes. Il tutto fritto con abbondante olio extravergine di oliva: ecco come le signore de “Le Coste” preparano i ravioli chiamati, nella lingua locale, “tacconi”.

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Ravioli di patate PAT Lazio

Ravioli secchi, friabili, con ripieno dal sapore non particolarmente dolce per la presenza di patate e pecorino grattugiato. Si presentano come panzerottini di colore giallo intenso in superficie, grazie all’aggiunta dell’uovo prima della cottura. Sono dolci della tradizione reatina fatti in casa secondo metodologie tradizionali.

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Ravioli con crema di castagne PAT Lazio

I Ravioli con crema di castagne si preparano a partire da una sfoglia ottenuta da farina, vino e olio extravergine di oliva. Successivamente si prepara una marmellata facendo bollire in acqua delle castagne precedentemente arrostite sul fuoco e sbucciate, tritate finemente e poste nuovamente sul fuoco con l’aggiunta di zucchero, liquore aromatico e cioccolato fondente. Si ricava una sfoglia molto sottile subito ritagliata in piccoli fazzoletti che, farciti col ripieno, vengono chiusi in forma di ravioli, fritti in abbondante olio extravergine di oliva e cosparsi di zucchero. In alternativa, la cottura può avvenire anche al forno.

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