Miseria PAT Emilia Romagna

Secondo la tradizione, il nome del pane sarebbe legato alla distribuzione giornaliera ai poveri della zona, un pane di elemosina, quindi, di misericordia. Tale somministrazione ebbe inizio a partire dal XV secolo ad opera della famiglia Pallavicino presso la Villa omonima (oggi sede del Museo Nazionale Giuseppe Verdi), ed era accompagnata dai rintocchi della campana recentemente restaurata (la cosiddetta “campana della miseria”). Secondo altre fonti, al contrario, il nome evocava l’impossibilità di cibarsi di altro che non fosse il pane, dato l’estremo stato di indigenza e che quindi fosse esso stesso la cruda rappresentazione della miseria.

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Migliaccio di Romagna o sanguinaccio PAT Emilia Romagna

Sangue di maiale disfatto, latte, saba oppure miele, pangrattato, burro, spezie, cioccolata, canditi misti, fichi secchi, mandorle (a piacere noci, uvetta e pinoli). Preparare una pasta frolla e metterla in uno stampo da crostata, quindi mescolare insieme tutti gli ingredienti e mettere a cuocere in forno. Quando è cotta tagliarla a rombi e spolverizzare di zucchero.

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Miacetto PAT Emilia Romagna

Il miacetto è il tipico dolce della vigilia di Natale che si prepara solo a Cattolica, confezionato rigorosamente con ingredienti che non “rompono” l’astinenza richiesta dalla Chiesa nei tempi quaresimali, con tutta probabilità è da collegarsi al migliacito termine del gergo culinario veneziano usato ad indicare dolci realizzati con l’aggiunta di farine “leganti” (rumgiolèn, crusca, miglio brillato farina di castagna, ecc.) e descritto nella sua esecuzione già in un anonimo trattato di cucina del secolo XV.

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Mezze maniche da frate ripiene PAT Emilia Romagna

Mezze maniche (tipo di pasta), brodo di carne, carne per stracotto, burro, pan grattato, vino rosso, formaggio grana padano, uova, cipolla, sedano, carota, aglio, sale, pepe, noce moscata. Dopo aver preparato il ripieno si riempiono le mezze maniche bagnando le aperture con albume d’uovo, quindi si procede alla cottura. 

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Manfrigoli PAT Emilia Romagna

Minestra di pasta ben soda ottenuta con farina e uova e soffregata tra le mani fino a ridurla in minuti granellini che vengono cotti poi nel brodo. Preparazione brodo: in una pentola far soffriggere nell’olio la pancetta tagliata fine fino a doratura aggiungi il sedano, la carota tritata finemente, soffriggere per10 minuti; unire il pomodoro a dadini e 3l d’acqua. Salare e pepare a piacere. Preparazione pasta: fare la pasta e poi tagliarla fine fine e cuocere per 2 minuti, servire con olio crudo.

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Mandorlini del ponte PAT Emilia Romagna

Originariamente (fine XIX° – inizio XX° secolo) non esistevano veri e propri mandorlini, ma una sorta di spumini con le mandorle a base di chiare d’uovo, zucchero (prevalentemente lavorato e sciolto) e mandorle, cucinati solo in casa da alcune famiglie, non in vendita al pubblico. I veri mandorlini sono nati dalla creatività e dall’esigenza di un negoziante di alimentari di Pontelagoscuro, una frazione alle porte della città di Ferrara, di utilizzare il gran numero di chiare d’uovo avanzate dalla produzione di gelati del negozio. Sembra proprio che sia stato un suo garzone di bottega ad avere l’idea di preparare dei dolci mescolando le chiare d’uovo, lo zucchero, le mandorle e la farina chiamandoli “mandulin dal pont”.

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Mandorlato al cioccolato di Modigliana PAT Emilia Romagna

Dolce a base di mandorle, zucchero, scorze candite di arancia e cedro, farina tipo 0, cioccolato fondente 60%, cacao amaro in polvere, spezie. Si miscelano tutti gli ingredienti tranne le mandorle, che verranno aggiunte alla fine, Si pone quindi l’impasto ben lavorato su un apposito stampo a forma di cerchio, si pressa bene si mette in teglia e si inforna a circa 220/240°C per circa 10/15 minuti. Una volta raffreddato si confeziona sottovuoto.

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Maltagliati, puntarine, malfatti, malfattini, lasagnotti PAT Emilia Romagna

Minestra a base di uova e farina da cuocere in brodo di carne o di fagioli. Di forma irregolare e dimensioni varie, spessore di circa 2-3 mm. Si prepara il classico composto fino ad ottenere un impasto di consistenza soda e con superficie lucida. Viene stesa la sfoglia con l’ausilio del mattarello fino ad uno spessore di circa 1-2 cm. Si taglia la pasta a strisce di circa 1 cm di larghezza (come le tagliatelle); una volta asciugate le strisce di sfoglia vanno tagliate grossolanamente con un particolare strumento detto “mezzaluna” o con il coltello.

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Maccheroni alla Bobbiese PAT Emilia Romagna

Pasta a base di farina, uova, acqua, burro, olio, funghi, salsa di pomodoro, sale, formaggio. Si lavora la farina con uova, acqua tiepida, un pizzico di sale. Si stacca un pezzetto di pasta alla volta, stendendolo con il matterello in modo da ottenere una striscia piuttosto sottile, larga poco più di un centimetro che si taglierà a pezzi lunghi circa quattro centimetri. I rettangoli di pasta ottenuti andranno avvolti attorno ad un ago da calza in modo da avere delle specie di maccheroni. Si lasciano asciugare; quando sono pronti si prepara il sugo con olio, burro funghi secchi e salsa di pomodoro. Una volta lessati i maccheroni si servono con sugo e formaggio grana grattugiato.

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