Subiachini PAT Lazio

Biscotto dalla caratteristica forma a rombo, a colomba, ellittica e recentemente anche allungata. Gli ingredienti per la sua preparazione sono: mandorle dolci, chiara d’uovo, zucchero a velo o granulato, vanillina e aromi naturali tipo buccia di limone grattugiato. Il colore del Subiachino è marrone chiaro, con la superficie ricoperta di glassa bianca, detta localmente ghiaccia, la quale si prepara con chiara d’uovo, limone e zucchero a velo. La glassatura viene efettuata dopo la cottura del biscotto.

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Struffoli di Sezze e Lenola PAT Lazio

Tradizionale dolce legato in particolare alla festività del Carnevale ma preparato già a partire da Natale e Capodanno. Rappresenta una delle ultime concessioni al palato prima del lungo periodo di astensione da cibi grassi, dettato dalla Quaresima. Prelibatezza che resiste al ricordo olfattivo e alla memoria del gusto attraverso l’odore del fritto, che attraversa i vicoli dei paesi fino alla fine del Carnevale. Si tratta di un dolce che può definirsi Mediterraneo in quanto accomuna la tradizione gastronomica del Sud. Portato dai Greci al tempo di Partenope, residente sulle coste del golfo napoletano nel lontano III secolo a.C. Dal greco “strongoulos” o “stroggulos”, ossia “di forma tondeggiante” per la forma che assume ogni singola pallina, acquisisce in breve il nomignolo greco/partenopeo di strufolo. Due famosi trattati di cucina del ‘600, il Latini e il Nascia, li citano come “strufoli o struffoli alla romana”.

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Strozzapreti PAT Lazio

Detti anche stringozzi o strengozze cantaliciane, gli strozzapreti sono un formato di pasta fresca fatta in casa, legata alla tradizione contadina e realizzata con acqua e farina. L’origine della preparazione è molto antica e risponde all’esigenza di ottenere, con ingredienti semplici, un prodotto non deteriorabile come sarebbe, invece, se nell’impasto fossero presenti le uova.

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Sfusellati PAT Lazio

Caratteristica pasta fatta in casa con ingredienti semplici. Prende il nome dall’uso del ferro da calza (fuso) per allungare la pasta. Gli sfusellati si presentano sotto forma di cilindretti allungati della lunghezza di 7-8 cm, adatti per catturare il sugo di magro solitamente usato per condirli.

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Serpette di Monte Porzio Catone PAT Lazio

Le Serpette di Monte Porzio Catone sono un biscotto a forma di S, ottenuto dalla lavorazione della farina di frumento tenero con lievito, uova, burro e zucchero, senza aggiunta di additivi o conservanti. In superficie è evidente l’effetto della spennellatura con uova e i granuli di zucchero. La consistenza interna è friabile; il sapore è dolce con percezione di burro e uova.

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Serpentone alle mandorle di Sant’Anatolia PAT Lazio

Secondo la leggenda le origini di questo dolce, risalirebbero al 400 d.C., periodo successivo al Martirio di Santa Anatolia avvenuto nel 249 d.C. Risulta, infatti, dai documenti storici che la santa fu chiusa dentro un sacco insieme ad una moltitudine di serpenti velenosi ma il giorno successivo, uscì miracolosamente indenne. Nelle rappresentazioni artistiche dell’epoca, tuttora visibili, il serpente è schiacciato dalla santa come simbolo del trionfo della fede e del bene sul male. Per celebrare questo evento miracoloso, fin dal passato è usanza preparare il Serpentone per la festa della Santa, vergine e martire, Anatolia che si svolge ogni anno il 10 luglio nell’omonimo paese di Sant’Anatolia di Borgorose, a testimonianza del suo martirio, avvenuto nella città di Thiora (attualmente Cartone nei pressi di Sant’Anatolia). Il dolce, dalla forma di serpente, è tradizionale ed esclusivo della frazione di Sant’Anatolia di Borgorose, per secoli tramandato di generazione in generazione

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Serpette di Sermoneta PAT Lazio

Le Serpette sono il dolce più antico e tipico di Sermoneta. Devono il nome alla caratteristica forma ad S che ricorda una “serpetta”, riferimento chiaro allo stemma (formato dall’onda con l’aquila) della famiglia Caetani di Sermoneta. Si racconta che siano state preparate per la prima volta intorno al 1571 per celebrare la vittoria della Lega Santa, a cui partecipavano anche i Caetani, nella battaglia di Lepanto.

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Sciuscella PAT Lazio

Dolce tradizionale natalizio la cui forma richiama quella della carruba; si presenta ricoperto di glassa al cioccolato. L’impasto è costituito da miele, farina, zucchero e cacao, profumato con spezie aromatiche come la cannella e i chiodi di garofano.

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Salame del re PAT Lazio

Il Salame del Re, prodotto tradizionale nella Valle dell’Aniene e, in particolare, nel territorio di Subiaco, affonda le sue origini tra il ‘700 e l‘800, quando veniva prodotto esclusivamente per essere consumato dalle classi nobili, essendo il cioccolato, all’epoca, un prodotto alimentare pregiato e costoso, inaccessibile, pertanto ai ceti medio bassi. Mantiene tale denominazione anche quando, più tardi, diventerà il dolce più consumato in occasioni importanti, quali battesimi e matrimoni. Anche l’Artusi ne dà una ricetta con il nome di salame inglese. Ancora oggi è considerato un prodotto di pregiata fattura e dal gusto inimitabile.

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Salavatici di Roviano PAT Lazio

“Ju salavaticu” ha una storia e una tradizione nella civiltà contadina di Roviano. Era un tipo di frittella economica e sbrigativa come si conveniva a persone che non avevano né le possibilità economiche, né il tempo da perdere nella preparazione di cibi elaborati. Le donne, oltre ad occuparsi della casa, ad una certa ora del giorno, dovevano raggiungere il marito che lavorava nei campo fin dall’alba, portando nella “canistrella segnalesca” il frugale pranzo. Nella “canistrella”, insieme alle erbe, alla “pulenna” ed al “fischiotto”, c’erano anche i Salavatici, preparati alla svelta prima di partire per la pianura o la montagna, per la “roscia” o “Ju puzzu ‘e gli Ferrari”.

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