Alcuni storici fanno risalire il Carnevale di Verona a millecinquecento anni fa, come una ricorrenza a quel dio da “El muso da du musi”, forse Giano il bifronte. Momento di grande festa per i veronesi tanto che le mense venivano invase di dolci e d’allegria. Ed è vera allegria quella portata dalla frittelle, le dolci “fritole”, che già la corporazione dei panettieri, verso la seconda metà del Trecento, offrivano per il Carnevale ai propri clienti (sicuramente ai più danarosi). La semantica della parola dialettale di frittelle “fritole”, sta a significare che venivano “frite”, fatte friggere, originariamente su grasso di maiale, perché l’olio era poco conosciuto. Le frittelle sono quindi un prodotto tipico del Carnevale veronese, che si ricorda come uno dei più vecchi d’Italia.
View More Frittelle di Verona PAT del VENETOTag: PAT Pasta Pane Pasticceria Veneto
Frittelle con l’erba amara PAT del VENETO
La ricetta delle “frìtole co la maresìna”, nelle sue numerose varianti, inaugura una felice tradizione gastronomica nelle zone di crescita spontanea dell’erba amara. A Valdagno, in particolare, le “fritolare” che detenevano i segreti della ricetta, forse in parte personalizzata, ma immutata nella sostanza, si può dire abbiano fatto storia per circa 150 anni. Al di là delle personalità riconosciute, i ricettari delle famiglie che da generazioni coltivano la passione della cucina tradizionale fra Arzignano, Valdagno e Schio hanno perpetuato queste ricette dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi.
View More Frittelle con l’erba amara PAT del VENETOForti bassanesi PAT del VENETO
Tipico dolce veneziano in vendita nelle pasticcerie durante il mese di novembre, tradizionalmente dedicato alla commemorazione di defunti. La ricetta viene riportata nel volume “Il Veneto in cucina” di Ranieri Da Mosto stampato nel 1978, in cui la lavorazione viene già allora descritta come tradizione della pasticceria veneziana.
View More Forti bassanesi PAT del VENETOFave alla veneziana PAT del VENETO
Tipico dolce veneziano in vendita nelle pasticcerie durante il mese di novembre, tradizionalmente dedicato alla commemorazione di defunti. La ricetta viene riportata nel volume “Il Veneto in cucina” di Ranieri Da Mosto stampato nel 1978, in cui la lavorazione viene già allora descritta come tradizione della pasticceria veneziana.
View More Fave alla veneziana PAT del VENETOEsse adriese PAT del VENETO
La “esse adriese” è un dolce secco popolare tipico del Polesine, a base di farina, uova, zucchero e burro. Il prodotto ha forma a “S”.
View More Esse adriese PAT del VENETODolce polentina di Cittadella PAT del VENETO
Prodotto tradizionale in tutta la provincia di Padova da tempo indefinibile e codificato nella raccolta di ricette di cucina tipica padovana di Giovanni Bianco Mengotti del 1967. Il nome è sempre stato intrigante, facendo subito pensare alla polenta, ma in realtà il dolce non assomiglia per nulla a questo piatto, se non nella bontà e nella leggerezza e per l’impiego della farina di mais in una sua variante popolaresca
View More Dolce polentina di Cittadella PAT del VENETODolce nadalin o pandoro di Verona PAT del VENETO
Le origini del “pandoro di Verona” si legano al “pan de oro” un dolce conico della Serenissima, riservato ai nobili, che veniva ricoperto da sottili foglie d’oro zecchino. Tuttavia la morbidezza dell’impasto fu importata da Vienna dove pasticceri italiani producevano brioche per la Casa Reale Asburgica. Questo dolce diventò nel 1260 una specialità natalizia veronese detta “nadalin” con base a forma di stella a otto punte, non molto alto; fu creato per festeggiare il primo Natale dopo l’investitura dei nobili Della Scala a Signori di Verona. Solo nell’ottocento il dolce cambiò forma: venne alzato, le punte ridotte a cinque e chiamato “pandoro”. Questo si diversificava dal “nadalin” per la morbidezza dell’impasto e per la mancanza della glassa. Ben presto il “pandoro” divenne il simbolo di Verona che, riprodotto nei laterizi, veniva utilizzato come decoro delle colonne nelle abitazioni dei nobili.
View More Dolce nadalin o pandoro di Verona PAT del VENETODolce del Santo PAT del VENETO
Il “dolce del Santo” deriva da un’antica tradizione dei frati della Basilica del Santo, che donavano ai poveri della città e ai viandanti, fuori dal Sagrato della Basilica, il pane per alleviare la loro fame. Col tempo, i mastri pasticceri della zona, memori di quella tradizione e per accontentare le richieste dei turisti sempre più numerosi, hanno elaborato la ricetta del pane, creando un prodotto dolciario apprezzato e rinomato.
View More Dolce del Santo PAT del VENETODolce bissioleta PAT del VENETO
La “bissioleta” è una specialità dolciaria tipica della cucina povera, dei biscotti da forno secchi, non farciti, ad impasto unico e forma tipica ad “esse” o a “serpentello” di colore marroncino chiaro. I biscotti sono prodotti con farina, burro, fecola, zucchero, uova, latte, lievito, sale, aromi naturali.
View More Dolce bissioleta PAT del VENETOColomba pasquale di Verona PAT del VENETO
La colomba fu creata a Verona, alla fi ne dell’Ottocento. La sua origine risale ai pani plastici della tradizione egiziana e greca, che continuò poi con quella romana e avevano funzioni magiche e votive. Queste tradizioni, mutate nei significati, si mantennero col Cristianesimo ed assunsero, nelle varie regioni e province, forme e significati diversi; nel periodo pasquale, centro della fede cristiana, questa manifestazione a Verona è continuata con la produzione di pani dolci. Nella seconda metà dell’Ottocento, con l’introduzione del lievito di birra in sostituzione del lievito naturale e il progresso della tecnica molitoria (nel 1830 compaiono i mulini a cilindri), le tecniche dolciarie andarono sempre più raffinandosi creando delle vere e proprie attività di fine pasticceria con l’aggiunta di mandorle, nocciole e frutta candita, come la “colomba pasquale di Verona”; si tratta dell’espressione d’un alto livello di pasticceria artigianale che rappresenta un’importante specializzazione agroalimentare dell’industria veronese.
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