Pere Martin Sec PAT

Le Pere Martin Sec sono le pere da cuocere per eccellenza, note ed apprezzate ben oltre i confini regionali. Si tratta di una famiglia di pere originatesi, perlopiù per libera impollinazione, dalla varietà “capostipite” Martin Sec. Anche le origini della Pera Madernassa – l’altra illustre pera da cuocere – riconducono al Martin Sec, benché quest’ultima si discosti pomologicamente dal tipo originario più delle
altre discendenti, tanto da meritare una trattazione a parte.

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Pere delle Valli di Lanzo PAT

Fra le varietà estive Brut e bon d’istà e Prussotin dla Giòia hanno ottime caratteristiche organolettiche, ma pezzatura ridotta. Merita di essere menzionata anche Pruss dël bur, l’unica varietà estiva ad avere ancora una discreta diffusione. Le cultivar a maturazione estiva sono quelle che hanno subito maggior “erosione genetica” nel tempo per la forte concorrenza di altre specie frutticole. Tra le varietà di pere a maturazione autunnale le migliori dal punto di vista qualitativo sono Airola Maria e Campagna, che però hanno una diffusione limitata. Più note è diffuse sono invece Pruss dl’eva e Cheussa ëd dòna rossa.

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Pera madernassa PAT

La Pera Madernassa è una varietà di pere da cottura autoctona del cuneese. Il frutto è di media grandezza, con fossa calicina poco profonda e peduncolo lungo e sottile. La buccia è sottile, liscia con fondo verde scuro che vira al giallo a maturità; talvolta è sfumata di rosso aranciato nella parte esposta al sole; presenta numerose lenticelle evidenti di colore grigio scuro.

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Peperone quadrato d’Asti PAT

Negli orti della piana alluvionale del Tanaro, in particolare nella zona di Motta di Costigliole e Isola d’Asti, il peperone è stato per decenni una coltivazione privilegiata. Al riguardo, esiste un documentazione relativa a un “concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” del 1914, bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana in cui viene evidenziata la produzione di peperoni da parte di numerosi agricoltori della zona.

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Peperone di Capriglio PAT

Il Peperone di Capriglio, appartiene alla specie Capsicum annuum. Si tratta di una cultivar locale caratterizzata da frutti di medio-piccole dimensioni, selezionata e coltivata da più di 100 anni nel Comune
di Capriglio d’Asti. È una varietà di peperone molto antica che risulta essere simile, dal punto di vista fenotipico e genotipico, alla cultivar che, attraverso successivi incroci, ha determinato le attuali varietà di peperone in commercio (Quadrato d’Asti, Peperone di Cuneo).

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Peperone di Cuneo PAT

Il segno distintivo del Peperone Cuneo, in particolare tra la fine dell’estate e l’autunno, è la caratteristica colorazione antocianica della zona apicale, meglio conosciuta come “baffo”. Le bacche del Peperone Cuneo evidenziano una totale assenza del carattere piccantezza della polpa; solo in alcune situazioni di stress ambientali è possibile riscontrare una leggera presenza di piccante nella polpa.

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Patate di montagna PAT

La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l’arco alpino piemontese; documenti storici evidenziano come la coltivazione della patata si sia diffusa nelle vallate del Saluzzese a partire dal 1810, in concomitanza con un periodo particolarmente difficile per l’agricoltura locale. La riduzione delle produzioni di cereali – principale fonte di sostentamento per le popolazioni locali – ed il conseguente incremento dei prezzi di vendita avevano spinto le popolazioni ad avviare la coltivazione della patata.

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Patata di entracque PAT

La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l’arco alpino piemontese; grazie a questo prezioso tubero, utilizzato per la realizzazione di numerosi piatti tipici della cucina locale a partire dalla metà del 1800, anche le popolazioni montane di quest’area cuneese sono riuscite a superare periodi di carestia. Un tempo le Patate di Entracque erano molto ricercate sul mercato piemontese e nella vicina Liguria. In questi ambienti montani, sino alla fine degli anni ’50 – inizio anni ’60 del secolo scorso, venivano riprodotti i due ecotipi autoctoni denominati Piatlina di Entracque e Quarantina di Entracque, destinati alla semina in altre aziende del Cuneese.

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