Il Brus da Ricotta è una preparazione casearia a partire da ricotta, al momento del consumo si presenta con una consistenza di pasta omogenea o crema spalmabile, normalmente confezionata in piccoli contenitori di vetro. Il Brus da Ricotta è una variante del Brus e come quest’ultimo vanta una tradizione antichissima.
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Zest di Carignano PAT
Gli Zest di Carignano sono listarelle di scorza d’agrumi candite. I più comuni sono d’arancia, ma possono anche essere di limone, cedro o bergamotto. Sono un dolce che trae probabilmente la sua origine dalla volontà di non sprecare la buccia delle arance coltivate nelle “orangerie” dei nobili. Gli ingredienti sono semplici, essendo solo zucchero e scorza d’agrumi, ma la produzione, se fatta con metodi manuali, è lunga e laboriosa. Si presentano come dei morbidi bastoncini del colore del frutto da cui derivano, cosparsi abbondantemente di zucchero. A volte si trovano parzialmente ricoperti di cioccolato fondente.
View More Zest di Carignano PATZabaione PAT Piemonte
Lo zabaione, che in Piemonte è chiamato anche zabaglione, è una crema soffice, spumosa e leggera, preparata con vino, zucchero e rossi d’uovo. La sua origine data per certo da alcuni secoli, e la storia della sua invenzione rimane legata, più che a unacertezza, a una serie di congetture, tutte molto affascinanti. Questa crema ha un sapore a un tempo delicato ma vigoroso, con un contenuto popolarmente creduto altamente energetico. Le sue caratteristiche hanno dato adito ad una credenza maliziosa e antica, secondo la quale sarebbe stato consigliato alle popolane, e forse anche alle dame, come infallibile corroborante adatto a ridare vigore agli stanchi mariti.
View More Zabaione PAT PiemonteViolette candite PAT
Le violette candite sono costituite da fiori di viola imbevuti e ricoperti di zucchero. Hanno la forma e il colore del fiore, e sono usati, nella tradizione cuneese, come raffinata e preziosa decorazione dei vassoi di marron glacés nelle pasticcerie, o per offrire gli stessi marroni agli ospiti, a casa propria. Derivano da una antica tradizione, forse araba, di candire i fiori, ma tale abitudine era legata all’uso dei fiori come spezie o a fini curativi. Sono rari e piccoli gioielli dell’arte pasticcera, che trovano in Borgo S. Dalmazzo, a Cuneo, l’ultima espressione produttiva.
View More Violette candite PATTupunin PAT
Il Tupunin è un tipo di pane particolare per pezzatura e produzione, comune tra i panettieri di Cuneo. Infatti è venduto nella pezzatura, ora comune ma un tempo molto meno, di 70-100 g ed è prodotto usando lievito madre. Gli ingredienti sono: farina di grano tenero, acqua, lievito madre in pasta e sale. Questo pane, il primo della zona di piccola pezzatura, nasce per l’esigenza di proporre sulle mense non più pane di grande formato (700-1000 g), bensì pagnotte che meglio si adattassero a famiglie che diventavano sempre meno numerose.
View More Tupunin PATTorta palpiton PAT
La torta palpiton è di forma tonda, sottile, di colore scuro per la presenza di cioccolato, e dalla consistenza non omogenea e grossolana. Questo dolce dall’aspetto rustico si lega ai festeggiamenti dei santi patroni nell’area biellese, anche se ora si prepara tutto l’anno. Si presenta come una classica torta di pane, da servire a fette come dolce di fine pasto. Il gusto è complesso ed elaborato, e gli ingredienti sono molto caratteristici, trovando tra questi, principalmente, le pere estive delle campagne biellesi che, secondo tradizione, devono essere cotte nel caramello prima della preparazione dell’impasto.
View More Torta palpiton PATTorta monferrina PAT
La Torta Monferrina è una torta di colore scuro per via della presenza del cacao. Si tratta di una torta preparata generalmente con le mele, ma può essere preparata anche con le pesche o con le pere o zucca e mele. La particolarità è che la frutta o la zucca viene utilizzata già cotta e ridotta quasi a purea. Si presenta come una torta compatta, non lievitata, da servire a pezzi come dolce di fine pasto o come merenda.
View More Torta monferrina PATTorta matsafam PAT
È una delle tante torte che costituiscono il variegato mondo delle torte di pane. In questo caso di tratta di una torta molto “sostanziosa”, e per questo si definisce “ammazzafame”: matsafam, appunto. La torta matsafam è di forma tonda, dalla consistenza non omogenea e grossolana e, a differenza delle altre torte di pane, non vede gli ingredienti mescolati, bensì sovrapposti a strati. Normalmente, oltre al pane ammorbidito nel latte, si usano pere o pesche a fette. Nel caso si usino pere è consigliabile aromatizzare con cannella o garofano la torta, per aumentarne il profumo.
View More Torta matsafam PATTorta di pane PAT
La torta di pane è di forma tonda, abbastanza spessa, in genere di colore scuro per la presenza di cacao, e dalla consistenza non del tutto omogenea per la presenza di ingredienti a pezzi. Nel corso degli anni, da prodotto preparato dai pastori prima di scendere a valle dopo l’alpeggio, e quindi semplice torta di “avanzi”, è stato trasformato dalla sapienza e la capacità di elaborazione di panettieri e massaie in un dolce ben codificato, anche se non mancano le varianti, a volte significative. Questo dolce dall’aspetto rustico è un prodotto da forno a base di pane raffermo e latte. Si prepara prendendo il pane raffermo e lo si mette ad ammollare nel latte. Il mattino dopo lo si strizza, lo si riduce in poltiglia in una terrina e si mescola l’impasto con altri ingredienti che variano da zona a zona, secondo la tradizione locale.
View More Torta di pane PATTorta di Nocciole PAT
La torta di Nocciole è un dolce campagnolo, con origini langarole. La coltivazione della nocciola nel territori vitati della provincia di Cuneo fu proposta negli anni in cui la peronospora falcidiò le viti; erano gli anni 1879-1881. Le nocciole di Langa sono classificate tra le migliori nocciole al mondo per le sue caratteristiche organolettiche, che sono esaltate dalla tostatura, e per l’alta resa produttiva. La coltivazione è tuttora fiorente e occupa un posto importantissimo tra le colture del Piemonte; anche se forse non sarebbe così se la nocciola non fosse stata “scoperta” dai pasticceri torinesi che, in seguito al blocco all’importazione del cacao imposto da Napoleone, cominciarono a miscelarlo con le nocciole autoctone.
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