Arancia rossa di Suio PAT Lazio

L’”Arancia Rossa di Suio” è uno dei prodotti agricoli più noti e caratteristici dell’area di Suio. La varietà locale strettamente legata alle condizioni pedo-climatiche del territorio di Suio viene coltivata in terreni di origine tipicamente di origine vulcanica: la presenza di zolfo e l’alcalinità permettono la crescita di un prodotto che nell’immaginario comune è legato solo ed esclusivamente alla regione Sicilia.

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Aglio rosso di Castelliri PAT Lazio

Anticamente, essendo Castelliri comune del Circondario di Sora in provincia di Terra di lavoro del Regno di Napoli, le direttrici del commercio dell’aglio raggiungevano più facilmente la capitale del Regno di Napoli. Dalla Statistica del Regno di Napoli nel 1811, Terra di Lavoro, VII Agricoltura e suoi prodotti, si apprende che: “Fra le cepacee coltiviamo: l’aglio (Allium sativum), il porro (Allium porrum), la cipolla (Allium coepa) di cui abbiamo molte varietà …”. Particolare valenza storica hanno le testimonianze dei produttori storici locali, come il Sig. Armando Di Carlo che ricorda: “20/30 anni fa si andava alla fiera di Casamari dalla sera prima e lì venivano i commercianti di Roma e di Albano a comprare l’aglio”. La Sig.ra Pierina Pessia, racconta: “Vendevano l’aglio a Veroli, poi i negozianti venivano qui a Castelliri a comprarli; ora vanno al mercato a Isola Liri”. Ricorda Marcello Venditti, dell’Associazione Aglio rosso di Castelliri: “Negli anni ’70 mio padre commercializzava 50 q.li di aglio con i commercianti di Sulmona e l’aglio veniva portato anche in alta Italia, venduto a 7/8 mila lire al Kg, e a Filettino dove passavano i romani che andavano alle terme di Fiuggi”. Ricorda Domenico Natalizia: “Prima della guerra venivano i napoletani da Afragola a Isola Liri e raccoglievano in giro l’aglio, venivano fatte grandi cataste che poi venivano portate con i camion a Napoli … tutte le famiglie di Castelliri avevano l’aglio”.

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Actinidia PAT Lazio

La provincia di Latina è tra le prime in Italia ad ospitare impianti specializzati nella coltura dell’Actinidia a partire dai primi anni ‘70. Nel 1971 viene realizzata una piantagione sperimentale a Borgo Montenero di San Felice Circeo, mentre nel 1974 a Borgo Flora si mettono a coltura i primi due ettari, descritti in un articolo della rivista Pontina Informazione, edita dalla Camera di Commercio di Latina, nell’anno 1975. Dal 1970 numerosi sono gli articoli pubblicati sia su quotidiani che su riviste specializzate a tiratura nazionale ed internazionali, che testimonino il progressivo sviluppo dell’Actinidia nella provincia pontina. Anche il mensile Italia Agricola , nel 1975, pubblica un articolo sull’argomento. Nel 1978 viene organizzato a Torino il primo convegno sull’Actinidia, nel corso del quale la zona dell’Agro Pontino è indicata quale zona italiana particolarmente vocata a tale produzione.

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Fagiolo gentile di Labro PAT del Lazio

Specie erbacea appartenente alla famiglia delle Papilionaceae, genere Phaseolus, specie P. Vulgaris L., entità sottospecifica ecotipo “fagiolo gentile”. La varietà è rampicante, caratterizzata da pianta a fusto volubile con radice fittonante, foglie composte da tre foglioline peduncolate e fiori piccoli bianchi con sfumature violacee; il baccello di colore verde alla maturazione assume una colorazione giallastra quando essiccato.

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Patata di Leonessa PAT del Lazio

La patata (Solanum tuberosum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle solanacee. Il tubero presenta forma sub-sferica, buccia di colore variabile dal beige al rossiccio e pasta variabile dal bianco al giallo, a seconda della varietà utilizzata. Nel comprensorio leonessano le varietà attualmente impegate e più produttive, sono: désirée a buccia rossa e pasta gialla, agria a buccia bianca e pasta gialla e marfona a buccia liscia bianca e pasta gialla; mentre la varietà maggiormente diffusa in passato era la Tonda di Berlino, importata intorno agli anno ’30. Grazie alle condizioni pedoclimatiche che caratterizzano l’altopiano leonessano, ed alla tecnica di coltivazione, la patata di leonessa presenta caratteristiche peculiari che ne fanno un prodotto di pregio: i tuberi sono ben formati e di giusta dimensione, la buccia è liscia ed alla cottura la pasta non assorbe acqua in eccesso.

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Aglio rosso di Proceno PAT

In queste zone del comune in provincia di Viterbo, la pianta viene coltivata da novembre a febbraio, in lunghi solchi dentro cui vengono inseriti bulbilli. Successivamente (dopo la raccolta) si lascia asciugare al sole, per poi lavorare, le piante secche, in lunghe trecce. La tradizione vuole che parte della produzione sia conservata, come seme, per l’anno successivo. Questo ha garantito nel tempo che l’aglio rimanesse di provenienza di queste terre.

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