Situato sulla cima di un ripido colle di origine carsica, circondato da colline boscose e montagne brulle, sulle estreme propaggini dei monti Ausoni, Campodimele offre l’habitat ideale per la coltivazione della Cicerchia che vanta antiche tradizioni. Ampiamente diffusa nelle colline interne laziali fino al dopoguerra, costituiva, grazie al fondamentale apporto proteico, una importante fonte alimentare per gli abitanti di Campodimele. Ancora oggi la battitura dei baccelli da cui si ricava il seme avviene esclusivamente a mano. Un tempo questo evento era vissuto come un momento di grande gioia a cui partecipava tutto il paese. Ogni anno, la prima domenica di agosto, la cittadina sud pontina dedica a questo tipico legume della tradizione agropastorale una Sagra che si tiene in località Taverna, con degustazione di Cicerchie accompagnate da salsicce, pane di grano e un buon bicchiere di vino.
View More Cicerchia di campodimele PAT LazioTag: PAT Vegetali Lazio
Cicerchia PAT Lazio
La cicerchia è un Legume secco, coltivato nell’altopiano di Rascino a circa 1200 metri s.l.m. Presenta forma lenticolare irregolare, colore beige non uniforme. È una pianta piuttosto rustica e, quindi, non ha bisogno di cure particolari: cresce anche in condizioni difcili e resiste benissimo alla siccità. La semina avviene in primavera, la raccolta si efettua nella seconda metà di agosto.
View More Cicerchia PAT LazioCece del solco dritto di Valentano PAT Lazio
La tradizione orale più leggendaria è quella che vede nel solco il passaggio creato da un bifolco per agevolare il transito della Vergine e del Bambino, in fuga verso l’Egitto o quella che vi individua il viaggio percorso dalla Vergine per ascendere al cielo. L’accezione più accreditata è, invece, quella che individua nel tracciato rettilineo l’auspicio per la successiva annata agraria, sotto la protezione della Vergine, di cui si festeggia l’Ascensione il giorno successivo (15 agosto). Più il solco risulta dritto, più viva è la speranza per un futuro cospicuo raccolto. La manifestazione è legata alla denominazione dei Ceci di Valentano la cui presenza, un tempo, era di grande rilevanza per la popolazione. Poter disporre di un abbondante accolto di ceci significava per gli abitanti di questo paese poter disporre di una delle poche fonti di proteine disponibili. La presenza di questo legume, all’interno dell’areale in esame è molto antica. La vocazione alla produzione di leguminose dei comuni distribuiti in prossimità del Lago di Bolsena è dimostrata sin dal tempo degli Etruschi ed è confermata, in seguito, da documenti medievali. Nel XIII-XIV secolo, in particolare, nella Val di Lago, la coltura dei ceci risulta molto diffusa, tanto che alcuni statuti dedicano apposite rubriche a “de pena colligentium cicera et alia legumina”.
View More Cece del solco dritto di Valentano PAT LazioCastagna rossa del Cicolano PAT Lazio
La Castagna Rossa del Cicolano si ottiene da fustaie di castagno da frutto appartenente alla specie Castanea Sativa Mill. varietà conosciuta come “Rossa del Cicolano”. Di taglia superiore rispetto ai marroni e alle altre castagne, la Rossa del Cicolano presenta numero di frutti per riccio non più di tre; forma rotondeggiante e globosa, apice provvisto di tomento, con torcia anch’essa tomentosa; cicatrice ilare di forma rettangolare, generalmente convessa e di colore più chiaro del pericarpo. Il pericarpo è di colore marrone rossiccio che si scurisce dopo la curatura, ilo rettangolare color nocciola, episperma con introflessioni più o meno estese all’interno della polpa, seme di colore bianco, croccante, sapore delicato e dolce. La Castagna Rossa del Cicolano può essere commercializzata fresca o trasformata: secca in guscio; sgusciata, intera o sfarinata; in marmellata e crema di castagne, ottenute con la tecnica tradizionale locale.
View More Castagna rossa del Cicolano PAT LazioCastagna di Terelle PAT Lazio
La Castagna di Terelle presenta, a seconda dell’ecotipo, colore marrone chiaro (Primutica, così chiamata perché si raccoglie prima delle altre, ossia a metà settembre), marrone cupo (Pelosella, così chiamata per l’abbondanza di peli bianchi intorno al picciolo) o rossiccio (Pizzutella, riconoscibile dalla forma arcuata ed appuntita). La pezzatura che va da piccola (Pelosella e Pizzutella) a grande (Primutica). Il sapore è dolciastro più o meno intenso. Le piante presentano, generalmente, un’impalcatura molto alta, dalla quale si diparte un “candelabro” costituito da grosse branche eccessivamente verticali, a causa della estrema competizione per la ricerca della luce. La raccolta delle castagne avviene manualmente, dalla metà di settembre alla fine di ottobre.
View More Castagna di Terelle PAT LazioCarota di Viterbo in bagno aromatico PAT Lazio
Le carote utilizzate nella preparazione in bagno aromatico sono più grandi delle più diffuse carote gialle, con foglie larghe, verdognole, striate di rosso e radici che stanno tra il rosso-viola ed il giallo-bruno della cannella. Attualmente di questa varietà non è più possibile reperire il seme. La preparazione avviene in ambito domestico: occorre tagliare le carote a fette longitudinali, farle seccare naturalmente al sole e lasciarle a bagno in aceto per alcuni giorni. Quindi, si lasciano insaporire a caldo in una salsa agro dolce composta di aceto, zucchero, chiodi di garofano, noce moscata ed, eventualmente, con aggiunta di cioccolato, pinoli, uvetta, canditi. La conservazione avviene per i primi 15 giorni in recipienti di coccio tenuti coperti con un panno. Al termine dei 15 giorni il prodotto è pronto per il consumo.
View More Carota di Viterbo in bagno aromatico PAT LazioCarota di Fiumicino PAT Lazio
La carota di Fiumicino è caratterizzata da colore della radice arancio intenso e brillante, una concentrazione d’acqua del 95% e una bassa percentuale di sostanza secca che la rende croccante, poco calorica e ricca di fibre (solo 35 calorie/100 grammi). Questo prodotto è commercializzato con una lunghezza della radice compresa tra i 15 e i 24 cm. Caratterizzata per un elevato contenuto in vitamina A (beta-carotene), B, C, K ed E, nonché di sali minerali come sodio, potassio, calcio, fosforo, zuccheri.
View More Carota di Fiumicino PAT LazioCarciofo di Tarquinia o della Maremma viterbese PAT Lazio
Carciofo del tipo “romanesco”. Il capolino, di media compattezza, presenta una forma sferico-appiattita, globosa, con caratteristico foro all’apice. Le brattee sono di colore verde tendente al violaceo. Questo carciofo è noto ed apprezzato per le sue caratteristiche qualitative legate sia alle varietà utilizzate, ma soprattutto alla sua compattezza, consistenza e sapore indotti dalle caratteristiche dei terreni salini.
View More Carciofo di Tarquinia o della Maremma viterbese PAT LazioCarciofo di Orte PAT Lazio
Nel comprensorio di Orte, sulle sponde del fiume Tevere, dove è più rilevante la superficie pianeggiante, la coltura del carciofo si sviluppa negli anni immediatamente successivi all’ultimo dopoguerra e raggiunge il massimo di espansione negli anni ‘50, quando viene impiantato in orti attigui alle case coloniche di aziende a conduzione mezzadrile. Le località di maggior difusione della coltura sono S. Masseo, il Piscinale, Molignano, tutte nel comune di Orte.
View More Carciofo di Orte PAT LazioCarciofo di Sezze PAT Lazio
Carciofo del tipo “romanesco” con capolino di grossa pezzatura, sferico, compatto, con brattee verdi tendenti al violaceo. Si tratta di una coltura pluriennale. Si impiantano i carducci da agosto a fine ottobre e si raccolgono i carciofi a marzo-aprile. La sua tipica fragranza, la morbidezza del “cuore”, i teneri petali lo rendono apprezzatissimo sulle tavole dei buongustai.
View More Carciofo di Sezze PAT Lazio