Zucchine secche al sole PAT

Colore bianco con riflessi vere-chiaro, sapore caratteristico della zucchine. La zucchine fresca dopo il lavaggio, cernita e calibrazione, viene tagliata a mano longitudinalmente, salata e lasciata essiccare al sole fino a un contenuto di umidità del 30-35%. In seguito il prodotto viene bagnato in aceto puro di vino per pochi secondi, poi è asciugato e conservato o tal quale o sott’olio.

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Uva da tavola PAT Puglia

L’uva da tavola in Puglia trova condizioni pedo-climatiche ideali per l’ottenimento di un prodotto di elevata qualità ed apprezzato dai consumatori nazionali ed internazionali. Il clima invernale non molto rigido e le estati calde permettono la maturazione ottimale delle uve consentendo elevati accumuli di zuccheri e formazione di gradevoli aromi. L’annata produttiva comincia con la caduta delle foglie dell’anno precedente (ottobre – dicembre) e si conclude con la raccolta (luglio – dicembre), in base alle strategie aziendali.

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Uva baresana PAT

Acini croccanti, di colore bianco-giallo perlato trasparente, dalla buccia sottilissima e di grandezza variabile tra 1 cm ed 1,5 cm di diametro. Di sapore amorevolmente dolce, quando ben matura (da fine agosto fino all’inizio ottobre). E’ l’uva tipica di Bari e dintorni. Dolce e molto fruttata, se ne riconosce la giusta maturazione solo quando il chicco, diventando trasparente, lascia intravedere chiaramente i semini negli acini. In tempi non molto lontani l’uva baresana, per la sua dolcezza, veniva lasciata esiccare sulla pianta (ormai spoglia di foglie), per poi essere raccolta e cotta insieme ai fichi secchi per ricavare il noto ed antico vincotto barese.

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Tortarello PAT

Il tortarello (C. melo L. subsp. melo var. flexuosus L. Naudin), come il carosello e il barattiere, è una cucurbitacee appartenenti alla specie Cucumis melo L.; è diffuso su tutto il territorio pugliese e i frutti sono consumati immaturi, crudi in insalata o per accompagnare primi piatti. Le popolazioni di tortarello sono ritenute estremamente interessanti, perché rappresenterebbero la traccia di antiche cultivar dell’epoca egizia di cui non sono disponibili esemplari nelle collezioni di germoplasma di Naudin, Pagalo e Grebenscikov (Hammer et al., 1986)

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Succiamele delle fave o sporchia PAT

L’orobanche o succiamele delle fave o sporchia (nome scientifico: Orobanche crenata Forsskal) è una pianta parassita obbligata, completamente priva di clorofilla, che si insedia e si sviluppa sulle radici di diverse leguminose provocando significative riduzione di produzione. La fava (Vicia faba L.) è una delle specie colpite su cui le orobanche riescono a raggiungere dimensioni notevoli. La parte edule dell’orobanche è costituita dallo scapo fiorale (detto “turione”) appena emerso dal terreno.

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Sponzali PAT

Con il termine “sponzali” (o “sponsali”, cipollotti) vengono indicate le cipolle che si consumano allo stato fresco e che vengono raccolte prima dell’ingrossamento del bulbo (Allium cepa L.). Con gli sponzali, come quelli rossi di Acquaviva, si prepara il famoso calzone. Il termine deriva dall’aggettivo e sostantivo maschile “sponsale” [dal latino sponsalis, derivato di sponsus (sposo)], rispettivamente, “coniugale” e “matrimonio”. Nella storia del diritto, è la promessa di matrimonio, tanto che in passato il calzone degli sponzali veniva consumato durante la cena in cui si celebrava la promessa di matrimonio dei futuri sposi.

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Senape o Cimamarelle PAT

La senape viene raccolta in tutta la Puglia (dal Tavoliere al Salento) prima della fioritura; infestante dei cereali, è una pianta commestibile, ottima tenera da cucinare e miscelare con altre erbe di campo ed usare per contorno o ripieni vari per minestre, torte salate o frittate. Dai semi maturi polverizzati, dopo il dovuto trattamento, è possibile ricavare la senape, nota salsa piccante. In passato veniva utilizzata anche come foraggio per il bestiame, oggi, molto richiesta nei mercati locali, viene apprezzata da un numero crescente di consumatori attenti alle tradizioni locali

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Semi di lino Altamura PAT

Il Seme di Lino Altamura (Linum usitatissimum) è caratterizzato dal suo colore “bruno o bronzeo” E’ coltivato non tanto per la sua fibra ma specificatamente per i suoi semi dai quali si ottengono   farine ed oli particolarmente richiesti dalle case farmaceutiche (omega 3),parafarmaceutiche (cosmesi),industrie chimiche,colorifici e mangimifici.

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