Mais rustico per polenta aretino PAT Toscana

Trattasi di vecchie popolazioni di mais locali caratterizzati da cariossidi vitree, tondeggianti, di dimensioni e colore variabili dal giallo intenso al rosso scuro. Come indica il suo stesso nome, viene tradizionalmente utilizzato per la produzione della polenta. Le pannocchie, raccolte manualmente, vengono riunite in mazzi, lasciate essiccare per circa 20 giorni e poi sgranate. Il mais viene confezionato in sacchi di iuta per il trasporto ai mulini e la molitura, che avviene mediante macine in pietra.

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Mais quarantino PAT Toscana

Il seme è piccolo e tondo, si ha normalmente una spiga a pianta, al massimo due; le pannocchie sono piuttosto piccole e gialle e dovrebbero avere 14 file. La semina, da fine aprile a fine giugno, in passato veniva fatta dopo il grano; è chiamato quarantino perché forma la spiga 40 giorni dopo la semina. Ha un ciclo di maturazione di quattro mesi, vuole un terreno sciolto e fresco, si semina a file distanti 40 cm, mentre la distanza sulla fila è di 30 cm. Il seme è particolarmente adatto per l’alimentazione dei piccioni e di tutti gli avicoli: in passato il pollo del Valdarno veniva alimentato con questo tipo di granturco. Per la riproduzione del seme vengono presi i semi dalla metà pannocchia in basso; le pannocchie vengono conservate in luoghi freschi ed areati.

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Mela “muso di bue” PAT Toscana

È una mela di forma allungata, a forma di “muso di bue”. Il frutto presenta un colore rosso con sfumature verdi ed un aspetto lucido. Le dimensioni sono modeste, la consistenza è compatta ed ha un sapore piuttosto aspro ma con retrogusto dolce. Questa mela viene tradizionalmente coltivata nelle zone di pascolo del comune di Zeri. La raccolta avviene in autunno e si conserva nei granai utilizzandola poi fino alla primavera successiva.

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