Castagna perella del Pratomagno PAT Toscana

Questa castagna ha piccole dimensioni (95-140 frutti per kg), colore marrone chiaro con striature più scure e classica forma arrotondata-ellittica. Il tegumento, non essendo molto invaginato, è separabile abbastanza facilmente. Si presta molto bene alla produzione di castagne secche bianche e di farina di castagne del Pratomagno. La maturazione dei frutti è precoce (prima decade di ottobre).

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Castagna mondigiana del Pratomagno PAT Toscana

È un frutto di dimensioni medio-grandi e colore marrone chiaro, con rade striature più scure; la forma è ellittico-arrotondata, l’apice appiattito e il tegumento, pur presentandosi abbastanza invaginato, si separa con poca difficoltà. Per il suo aspetto questa castagna a volte viene scambiata per marrone. La maturazione dei frutti ha luogo nella seconda decade di ottobre. È una cultivar diffusa sporadicamente su tutto il Pratomagno, soprattutto ad altitudini elevate grazie alla sua grande resistenza al freddo. In annate molto siccitose e calde da produzioni notevoli per quantità e pezzatura.

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Castagna d’Antona PAT Toscana

La castagna d’Antona ha pezzatura medio-piccola, forma ellittico-allargata, apice conico, colore marrone; il seme varia dal bianco avorio al giallo. Il sapore è dolce e caratterizzato da un leggero retrogusto amarognolo. Il profumo è quello delle castagne e la consistenza è croccante.

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Cardo massese PAT Toscana

Il cardo massese ha una forma più ricurva rispetto al caratteristico aspetto del cardo; presenta costolature molto evidenti ed ha un sapore dolce. Il colore va dal bianco al verde. Si produce da novembre a marzo. Le piantine vengono prelevate dal semenzaio e trapiantate non verticalmente ma orizzontalmente e poi vengono rincalzate. Questa particolare tecnica serve ad influenzarne lo sviluppo in modo da farle crescere in modo ricurvo (da ciò “gobbi”) conferendo al prodotto un sapore più dolce, meno amaro degli altri cardi.

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Carciofo empolese PAT Toscana

Il carciofo empolese è di colore verde intenso tendente al violaceo, ha una forma subcilindrica e una consistenza tenera e compatta. Il gusto è delicato, le brattee molto tenere; si confeziona a mazzi con tutto il gambo perché non presenta spine. Si produce da aprile a giugno. La propagazione avviene per talea: i polloni, detti “carducci”, vengono prelevati dalle piante madri migliori e poi trapiantati, prevalentemente in autunno. Per l’impianto della carciofaia si esegue un’aratura leggera, seguita dalla concimazione, da due fresature e da una successiva assolcatura. Si impiantano in file. Al momento della messa a dimora nei solchi, di solito viene effettuata una concimazione localizzata con letame e nitrato di calcio.Generalmente non vengono eseguiti trattamenti antiparassitari. La raccolta è manuale, normalmente da fine aprile fino all’inizio di giugno.

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Carciofo di San Miniato PAT Toscana

Carciofo di forma tondeggiante/globosa, senza spine, di colore verde chiaro tendente allo scuro nella parte apicale delle foglie; il capolino, a maturazione, è di dimensioni medio-grandi (diametro di circa 8/9cm), di forma globosa e senza spine, mentre l’ infiorescenza apicale (chiamata “mamma”) presenta dimensioni ragguardevolmente piu’ grandi e colore viola. L’altezza della pianta può andare oltre 1,3 mt, le foglie sono regolari e presenta una vegetazione folta. Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, il prodotto si presenta carnoso e di estrema morbidezza, è caratterizzato per la buona compattezza alla giusta maturazione. Il gusto è sapido, molto tannico e leggermente astringente, molto persistente e intenso. Una volta cucinato si esaltano le sue caratteristiche di sapidità e di morbidezza.

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Carciofo di Pian di Rocca PAT Toscana

Il carciofo di Pian di Rocca è di colore verde intenso tendente al violaceo, ha una forma conica e una consistenza tenera. È molto piccolo e compatto, il sapore è amarognolo. Ha una maggiore resistenza al freddo rispetto alle altre cultivar. La propagazione avviene per talea: i polloni, detti “carducci”, vengono prelevati dalle piante madri migliori e poi trapiantati. Per l’impianto della carciofaia si esegue un’aratura leggera, seguita dalla concimazione, da due fresature e da una successiva assolcatura.

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Carciofo del litorale livornese PAT Toscana

La forma della parte edibile è ovoidale. Le brattee esterne del capolino sono di colore viola chiaro nelle prime fasi della maturazione e via via diventano di un viola più scuro; le brattee più interne sono di colore giallo chiaro, quasi bianco. Il capolino ha una consistenza coriacea, infatti le brattee esterne, se mangiate crude, sono leggermente amarognole e fortemente astringenti, quelle più interne hanno un sapore più dolciastro. Il peso del capolino oscilla fra 120 e 200 g.

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Carciofini sott’olio PAT Toscana

I carciofini sott’olio hanno dimensioni piuttosto ridotte e forma simile a quella di una noce. Il colore è variabile dal giallo paglierino al verde giallognolo. La consistenza è sempre morbida e il sapore dolciastro con retrogusto amarognolo. Il prodotto viene conservato in barattoli di vetro utilizzando olio di oliva. Particolarmente rinomati sono i carciofini sott’olio della provincia di Grosseto e quelli di Livorno.

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