Antiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia Romagna

Una tradizione legata alla coltivazione del castagno era quella conseguente alle operazioni necessarie per ottenere farina di castagno, che, conservata per buona parte dell’anno, costituiva l’alimento principale per la sopravvivenza delle popolazioni di montagna. Allo scopo erano presenti vicini ai castagneti, apposite costruzioni dette “castagnere”, piccoli edifici provvisti di un locale con forno da pane in un angolo, e soffitto con travatura fitta su cui si adagiavano le castagne che rimanevano continuativamente nel calore del fuoco per circa 30-40 giorni fino a completa essiccazione.

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Golden Delicious della Valle d’Aosta PAT

La Golden Delicious è una delle mele più diffuse ed apprezzate dal consumatore. Il nome stesso ne spiega le principali caratteristiche: giallo-dorata la buccia, dolce e profumata la polpa. Il ricco contenuto zuccherino la pone tra la frutta preferita dai bambini ed è ideale come ingrediente per la preparazione di torte e crostate.

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Mele renette della Valle d’Aosta PAT

La mela simbolo della Valle d’Aosta è senza ombra di dubbio la Renetta Canada, dalla polpa finissima e profumata e dalla buccia rugosa di colore giallo-ruggine. È particolarmente indicata per la produzione di torte, frittelle e altre specialità culinarie.

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TARTUFO NERO PREGIATO (TUBER MELANOSPORUM VITTAD) PAT Umbria

Ha peridio o scorza nera rugosa con verruche minute, poligonali, e gleba o polpa neroviolacea a maturazione, con venature bianche fini.
Emana un delicato profumo molto gradevole. La lavorazione prevede una prima fase di cernita e di lavaggio.
La cernita permette di selezionare i tartufi in base alla specie, alla pezzatura, allo stadio di maturazione ecc. essa viene eseguita a mano da personale esperto.
Il lavaggio permette di eliminare tutte le particelle terrose ed estranee presenti sulla superficie del carpoforo e avviene mediante lavatrice per tartufi.
Dopo la cernita ed il lavaggio, i tartufi vengono separati nelle seguenti categorie: Tartufi super extra, tartufi di prima scelta, tartufi di seconda scelta, pezzi di tartufo, tritume di tartufo.
Le diverse frazioni ottenute, possono essere utilizzati mediante l’uso del freddo o del caldo.

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Fava larga di Leonforte PAT Sicilia

Fava Leonfortese o fava turca, fresca o secca. Questo legume, conosciuto anche come “carne dei poveri”, è un valido sostituto alla carne in quanto ricco di “proteine”, le quali si sa, sono necessarie per l’organismo.Le sue origini albergano proprio nella zona di “Leonforte”, in provincia di Enna e per merito delle sue peculiarità è un ingrediente molto utilizzato nella gastronomia tipica regionale.

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Aglio bianco di Vessalico PAT

Le cultivar di aglio fanno capo a due tipi principali, aglio bianco comune e aglio rosa o precoce, anche se numerose sono le denominazioni locali per le quali manca una sufficiente caratterizzazione. L’aglio di Vessalico dell’alta valle Arroscia (IM) è del tipo bianco; il bulbo (testa) si presenta di medie-grosse dimensioni, di forma regolare e compatto, con circa 6-8 bulbetti (spicchi).

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Mandorla di Avola PAT Sicilia

La mandorla di Avola è protagonista indiscussa della confetteria e di straordinari dolci come la granita, i torroni, i “geli”, e soprattutto la famosa pasta martorana, che è poi l’elemento base della sontuosa pasticceria siciliana e della sua specialità simbolo: la cassata

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Patata di Leonessa PAT del Lazio

La patata (Solanum tuberosum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle solanacee. Il tubero presenta forma sub-sferica, buccia di colore variabile dal beige al rossiccio e pasta variabile dal bianco al giallo, a seconda della varietà utilizzata. Nel comprensorio leonessano le varietà attualmente impegate e più produttive, sono: désirée a buccia rossa e pasta gialla, agria a buccia bianca e pasta gialla e marfona a buccia liscia bianca e pasta gialla; mentre la varietà maggiormente diffusa in passato era la Tonda di Berlino, importata intorno agli anno ’30. Grazie alle condizioni pedoclimatiche che caratterizzano l’altopiano leonessano, ed alla tecnica di coltivazione, la patata di leonessa presenta caratteristiche peculiari che ne fanno un prodotto di pregio: i tuberi sono ben formati e di giusta dimensione, la buccia è liscia ed alla cottura la pasta non assorbe acqua in eccesso.

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