Fagiolo dal Voglut PAT Friuli Venezia Giulia

Il fagiolo plombin, detto anche “dal voglut” (in dialetto occhietto) per la decorazione che ha sul dorso, simile a un occhio, è caratterizzato da un ilo scuro. È una varietà tradizionale di buona produttività, adatta sia alla produzione di granella verde che secca, ma che richiede lunghi tempi di cottura.

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Carciofo spinoso di Pompeiana PAT

Il Carciofo spinoso di Pompeiana è un prodotto tipico di questo piccolo borgo della provincia di Imperia, i cui terreni che non sono coltivati a “fiori e foglie ornamentali” o a “mazzeria”, sono infatti per lo più occupati dalle coltivazioni di questo ortaggio.

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Aglio rosso di Proceno PAT

In queste zone del comune in provincia di Viterbo, la pianta viene coltivata da novembre a febbraio, in lunghi solchi dentro cui vengono inseriti bulbilli. Successivamente (dopo la raccolta) si lascia asciugare al sole, per poi lavorare, le piante secche, in lunghe trecce. La tradizione vuole che parte della produzione sia conservata, come seme, per l’anno successivo. Questo ha garantito nel tempo che l’aglio rimanesse di provenienza di queste terre.

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Il gobbo di Trodica PAT Marche

Una delizia degli orti marchigiani è il gobbo di Trodica: il gigante degli ortaggi visto che la pianta può pesare tranquillamente 8-10 chili. Oltre che a Trodica di Morrovalle, questo stretto parente del carciofo (appartiene alla varietà botanica “attilis D.C.” della stessa specie del carciofo, la “Cynara cardunculus L.”) è diffuso nel comune di Macerata e nelle zone circostanti tanto da essere
identificato anche come cardo di Macerata.

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