Fava Leonfortese o fava turca, fresca o secca. Questo legume, conosciuto anche come “carne dei poveri”, è un valido sostituto alla carne in quanto ricco di “proteine”, le quali si sa, sono necessarie per l’organismo.Le sue origini albergano proprio nella zona di “Leonforte”, in provincia di Enna e per merito delle sue peculiarità è un ingrediente molto utilizzato nella gastronomia tipica regionale.
View More Fava larga di Leonforte PAT SiciliaTag: PAT Vegetali
Albicocche di Galatone PAT
“L’albicocca di Galatone” è una particolare varietà autoctona di questo frutto ed è coltivata soltanto nel territorio del piccolo Comune jonico in provincia di Lecce.
View More Albicocche di Galatone PATAglio bianco di Vessalico PAT
Le cultivar di aglio fanno capo a due tipi principali, aglio bianco comune e aglio rosa o precoce, anche se numerose sono le denominazioni locali per le quali manca una sufficiente caratterizzazione. L’aglio di Vessalico dell’alta valle Arroscia (IM) è del tipo bianco; il bulbo (testa) si presenta di medie-grosse dimensioni, di forma regolare e compatto, con circa 6-8 bulbetti (spicchi).
View More Aglio bianco di Vessalico PATMandorla di Avola PAT Sicilia
La mandorla di Avola è protagonista indiscussa della confetteria e di straordinari dolci come la granita, i torroni, i “geli”, e soprattutto la famosa pasta martorana, che è poi l’elemento base della sontuosa pasticceria siciliana e della sua specialità simbolo: la cassata
View More Mandorla di Avola PAT SiciliaPatata di Leonessa PAT del Lazio
La patata (Solanum tuberosum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle solanacee. Il tubero presenta forma sub-sferica, buccia di colore variabile dal beige al rossiccio e pasta variabile dal bianco al giallo, a seconda della varietà utilizzata. Nel comprensorio leonessano le varietà attualmente impegate e più produttive, sono: désirée a buccia rossa e pasta gialla, agria a buccia bianca e pasta gialla e marfona a buccia liscia bianca e pasta gialla; mentre la varietà maggiormente diffusa in passato era la Tonda di Berlino, importata intorno agli anno ’30. Grazie alle condizioni pedoclimatiche che caratterizzano l’altopiano leonessano, ed alla tecnica di coltivazione, la patata di leonessa presenta caratteristiche peculiari che ne fanno un prodotto di pregio: i tuberi sono ben formati e di giusta dimensione, la buccia è liscia ed alla cottura la pasta non assorbe acqua in eccesso.
View More Patata di Leonessa PAT del LazioFagiolo dal Voglut PAT Friuli Venezia Giulia
Il fagiolo plombin, detto anche “dal voglut” (in dialetto occhietto) per la decorazione che ha sul dorso, simile a un occhio, è caratterizzato da un ilo scuro. È una varietà tradizionale di buona produttività, adatta sia alla produzione di granella verde che secca, ma che richiede lunghi tempi di cottura.
View More Fagiolo dal Voglut PAT Friuli Venezia GiuliaCarciofo spinoso di Pompeiana PAT
Il Carciofo spinoso di Pompeiana è un prodotto tipico di questo piccolo borgo della provincia di Imperia, i cui terreni che non sono coltivati a “fiori e foglie ornamentali” o a “mazzeria”, sono infatti per lo più occupati dalle coltivazioni di questo ortaggio.
View More Carciofo spinoso di Pompeiana PATAglio rosso di Proceno PAT
In queste zone del comune in provincia di Viterbo, la pianta viene coltivata da novembre a febbraio, in lunghi solchi dentro cui vengono inseriti bulbilli. Successivamente (dopo la raccolta) si lascia asciugare al sole, per poi lavorare, le piante secche, in lunghe trecce. La tradizione vuole che parte della produzione sia conservata, come seme, per l’anno successivo. Questo ha garantito nel tempo che l’aglio rimanesse di provenienza di queste terre.
View More Aglio rosso di Proceno PATIl gobbo di Trodica PAT Marche
Una delizia degli orti marchigiani è il gobbo di Trodica: il gigante degli ortaggi visto che la pianta può pesare tranquillamente 8-10 chili. Oltre che a Trodica di Morrovalle, questo stretto parente del carciofo (appartiene alla varietà botanica “attilis D.C.” della stessa specie del carciofo, la “Cynara cardunculus L.”) è diffuso nel comune di Macerata e nelle zone circostanti tanto da essere
identificato anche come cardo di Macerata.