Pomodorino di Rofrano PAT Campania

Pianta a sviluppo indeterminato a portamento eretto, con altezza della pianta di 130 cm; la bacca è del tipo San Marzano, di colore rosato a maturazione, con mucrone terminale; il colletto verde ricopre quasi la metà del frutto, che ha buona consistenza e colore del mesocarpo rosso.

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Pomodorino dell’Ufita PAT Campania

La denominazione “Pomodorino dell’Ufita” designa le bacche che derivano da ecotipi tradizionalmente riprodotti da seme a livello locale; il prodotto, allo stato fresco, è quello con seguenti caratteristiche: colore rosso vivo, semi numerosi, pezzatura medio-piccola: 60-50 frutti/kg , ossia con peso della bacca compreso tra i 15 e i 20 gr; forma prevalentemente rotondeggiante (con rapporto tra gli assi inferiore a 1,5), con apice assente.

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Pomodorino corbarino PAT Campania

Prodotto prevalentemente sulle colline di Corbara, nell’agro Nocerino-Sarnese, in provincia di Salerno (ma anche in provincia di Napoli, nell’area Pompeiana-Stabiese), questo pomodorino, di colore rosso intenso, con una caratteristica forma allungata tendente al piriforme e dal tipico sapore agro-dolce, rappresenta una delle più significative testimonianze della tradizione rurale locale.

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Pomodori secchi sott’olio PAT Campania

I pomodori secchi sott’olio sono un delizioso aperitivo molto diffuso in tutta la regione Campania. Sono pomodori del tipo San Marzano, tagliati in quattro, posti al sole ad asciugare e ricoperti da garze leggere per evitare gli insetti. Una volta essiccati, vengono conservati in barattoli di vetro perfettamente puliti e ricoperti accuratamente con olio extravergine di oliva, aglio, peperoncino e spezie in modo tale che si insaporiscano. La ricetta esiste da secoli, tradizionalmente è di uso familiare, ma di recente è stata utilizzata per preparazioni artigianali o industriali; oggi, infatti i pomodori secchi si possono acquistare già confezionati in barattolo, oppure a peso, da condire con l’olio e le spezie.

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Pisello centogiorni PAT Campania

E’ un ortaggio che presenta frutti (baccelli) di colore tendente al verde chiaro mediamente di 8-12 cm di lunghezza e semi tondi (parte edibile) di circa 5 mm di diametro. Ogni baccello contiene mediamente 7-8 semi. Afferisce alla specie Pisum sativum, nell’ambito della famiglia delle Leguminose (o Fabacee o Papilionacee); la pianta è un’erbacea annuale rampicante, con fusto cilindrico sottile e gracile. Le foglie sono pennate con stipole basali e cirro all’estremità, i fiori sono bianchi con una corolla piuttosto vistosa.

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Piselli cornetti PAT Campania

I piselli sono da sempre una coltura minore, realizzata nei vigneti e nei frutteti per migliorare la fertilità dei terreni oppure in precessione al pomodoro ed agli altri ortaggi estivi, in considerazione della brevità del loro ciclo produttivo. Anche la coltivazione dei piselli cornetti, una specie prodotta nell’intera provincia di Napoli, è associata ai frutteti o ad ortive a ciclo più lungo. Sono dei legumi che presentano il baccello sottile ed incurvato, di una forma che ricorda quella di un cornetto, da cui, verosimilmente, derivano il proprio nome. I piselli sono di piccole dimensioni e dalla forma depressa, ma molto saporiti, tradizionalmente utilizzati nella preparazione di minestre di ortaggi e legumi con o senza l’aggiunta di pasta.

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Pezzetta ‘e vino cuotto PAT Campania

Dolci di forma romboidale, con altezza maggiore mediamente di 10 cm, altezza minore 6 cm, altezza 3 cm, gelatinoso ma molto consistente, di colore vinaccia molto scuro, esternamente con una crosta sottile e compatta. Sapore dolce, marcato, con retrogusto aspro riconducibile al mosto, profumo agrumato.

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Peschiole PAT Campania

Le peschiole di Vairano Patenora in provincia di Caserta sono frutticini di pesco raccolti ancora verdi all’atto del primo diradamento, quando misurano appena uno o due centimetri ed il nòcciolo non è ancora indurito. Esse per la verità appartengono alla categoria delle pesche-noci, a frutto glabro, che si prestano particolarmente a questa preparazione. Dopo un accurato lavaggio, le peschiole vengono cotte in acqua ed aceto aromatizzata con spezie, e quindi conservate in barattoli di vetro. Hanno un sapore deciso, fortemente caratteristico, consistenza croccante e compatta. Conservate sotto aceto, vengono consumate come aperitivo. Solo recentemente questa antica ricetta è uscita dall’uso esclusivamente familiare e hanno conquistato ampia notorietà, soprattutto presso la ristorazione e la gastronomia specializzata in prodotti tipici.

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Pesca poppa di venere PAT Campania

La pesca poppa di Venere Pressocché scomparsa dall’attività di coltivazione destinata alla commercializzazione, un tempo era diffusa in tutta Italia. Attualmente è oggetto, nel più generale processo di rivalutazione dei frutti antichi e delle varietà a pasta bianca di pesca, di un recupero vivaistico che prelude ad un ritorno sul mercato anche in regione Campania, dove le superiori caratteristiche organolettiche sono attestate già nell’800.

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