Pera del rosario PAT Campania

La pera del Rosario viene prodotta nelle aree interne dell’Irpinia, nell’Avellinese. è una pera di colore verde scuro, rugginosa, di forma abbastanza allungata, di sapore acidulo, a grana evidente. La pianta è molto vigorosa ed è presente soprattutto negli orti-frutteti o in piante isolate. La pera del Rosario è un ecotipo a diffusione fortemente localizzata, che ancora oggi viene portata raramente al di fuori del mercato strettamente locale, e, nella maggior parte dei casi, viene consumata dagli stessi produttori.

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Pera carmosina PAT Campania

Frutto autoctono, di pezzatura media (50-60 gr), a forma piriforme poco allungata, con buccia liscia di colore giallo-verde, rossastro nelle parti espsote al sole. La polpa è bianca, granulosa, zuccherina profumata, fondente e acidula, di ottime qualità gustative. Matura da metà luglio a tutto Agosto.

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Peperoni quagliettani PAT Campania

I cosiddetti peperoni quagliettani si presentano in due differenti tipologie: la prima è quella di un peperone detto “papaiola” o “papazzo” di colore rosso, una varietà i cui esemplari più grandi sono per lo più conservati sotto aceto ed utilizzati per preparare i peperoni imbottiti, tipici della cucina delle aree interne della Campania, fatti con mollica di pane, olio, alici, aglio, e altri ortaggi, mentre i più piccoli sono sfruttati sotto aceto come ingrediente per le insalate di peperoni e per i sott’oli. La seconda varietà è quella del peperoncino lungo, detto anche “spungulicchio”, della grandezza di un dito pollice, arrotondato all’apice, piccantissimo, utilizzato fresco come condimento oppure essiccato per la produzione di polvere da aggiungere agli insaccati.

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Peperone sassaniello PAT Campania

E’ un peperone con frutti a forma di parallelepipedo di colore verde (frutto immaturo), rosso o giallo a maturazione con l’estremità plurilobata. Appartiene alla famiglia delle Solanacee genere Capsicum, pianta erbacea annuale, con fusto eretto e ramificazioni dicotomiche più o meno numerose; le foglie sono alterne, il colore verde più o meno intense, lisce e glabre, di forma cordata. I fiori, bianchi, sono solitari. Il frutto è una bacca consistente di dimensioni variabili tra 8-14 cm di lunghezza, tri-quadrilobato, con la polpa spessa (tra i 6.0 e 8,5 mm) di sapore dolce e dal profumo intenso.

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Peperone quarantino di San Salvatore PAT Campania

Peperone di dimensioni medie, sapore dolce, usato soprattutto per peperoni ripieni, di forma grossolanamente conica , dimensioni solitamente non superiori ai 10 cm di lunghezza, con base di 3-4 cm al picciolo. ha polpa piuttosto sottile, di colore rosso a piena maturazione, emana intenso profumo durante la cottura e conserva un sapore deciso e caratteristico, che trasmette al ripieno.

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Peperone papaccella PAT Campania

Le papaccelle, chiamate anche “paprecchie” o “pupaccelle” sono piccoli peperoni di forma globosa coltivati in tutta la Campania. tondi, di un intenso colore rosso o verde, schiacciati ai poli ed estremamente costoluti, con una polpa dalla consistenza piena e croccante e un sapore molto aromatico e caratteristico. Alcuni ecotipi sono più o meno piccanti, e vengono per lo più utilizzati per essere conservati sotto aceto. In ogni zona, però, esistono varianti culinarie per la preparazione delle papaccelle: condite con il sugo di pomodoro o farcite e servite come contorno, utilizzate fresche o conservate, sono, insomma, ingrediente molto caratteristico di numerose ricette tipiche.

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Peperone cazzone PAT Campania

Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni privi di piccantezza, da cui si è originato l’ecotipo “cazzone rosso e giallo” nell’agro nocerino sarnese. Il peperone “Cazzone rosso e giallo” fino a 40-50 anni fa era tra le principali varietà di peperone che veniva coltivata prevalentemente nell’agro nocerino-sarnese.

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Peperoncino friariello nocerese PAT Campania

E’ un peperone con frutti di forma corno-conica, con l’estremità schiacciata e plurilobata, si consuma di colore verde (frutto immaturo). Appartiene alla famiglia delle Solanacee genere Capsicum. Ha una pianta erbacea annuale, con fusto eretto e ramificazioni dicotomiche più o meno numerose; le foglie sono alterne, il colore verde più o meno intenso, lisce e glabre, di forma cordata. I fiori, bianchi, sono solitari e raggruppati. Il frutto è una bacca di dimensioni commerciali variabili tra i 6-12 cm di lunghezza e di larghezza (tra i 3.5 e 5,0 mm) di sapore dolce e aroma intenso.

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Peperoncino friariello napoletano PAT Campania

La raccolta viene effettuata e mano, i frutti vengo sistemati per la vendita diretta in cassette di legno e/o di plastica. Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni privi di piccantezza, da cui si è originato l’ecotipo “friariello Napoletano” questo peperoncino si coltiva già dal dopoguerra nelle aree agricole della provincia di Napoli e nel nocerino-sarnese.

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Peperoncini verdi friarielli o di fiume PAT Campania

La coltivazione del “Peperoncino Verde Friariello” interessa il territorio: dell’acerrano-nolano, nella provincia di Napoli, il territorio dell’Agro-Sarnese Nocerino, in provincia di Salerno e di Napoli. La più probabile origine del Friariello sul territorio della Valle del Sarno risale all’opera svolta dai monaci Cistercensi, chiamati dalla Francia da re Carlo d’Angiò, per fondare due abbazie nel territorio tra Napoli ed Eboli. Fu proprio lungo il fiume Sarno, a San Pietro di Scafati, che i Cistercensi francesi fondarono la prima abbazia dedicata a Santa Maria della Real Valle: da qui iniziarono a diffondere le loro conoscenze rurali, arricchendo la già florida coltivazione autoctona con numerose coltivazioni portate dalla Francia.

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