Cipolla rossa genovese PAT

Le varietà di cipolla sono numerosissime e presentano nel bulbo grande varietà di forme e di colori: perciò, la loro classificazione in base alla comune area di coltivazione risulta il più valido criterio scientifico e nello stesso tempo pratico. Varietà primaverile-estiva, la rossa genovese (Allium coepa) è una cipolla sferica, leggermente schiacciata ai poli. Il bulbo di grandezza media (diametro trasversale mm 70; altezza mm 45-50) risulta molto dolce e serbevole. È un’ottima razza rosea che attraverso la selezione, praticata in campo dagli stessi agricoltori, ha conseguito notevole miglioramento di forma e di volume. Molto apprezzata per le sue caratteristiche di dolcezza, è consumata preferibilmente cruda. 

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Cipolla di Pignone PAT

Come per la rossa genovese, il criterio più comune per la classificazione delle cipolle si basa sul loro comune areale di coltivazione, che in questo caso si identifica con il comune di Pignone. Varietà primaverile estiva, la cipolla rossa di Pignone (Allium coepa) ha forma ovale, con la caratteristica di essere vistosamente schiacciata ai poli. Il bulbo, generalmente di grandi dimensioni (diametro trasversale mm 80; altezza mm 60) può raggiungere anche il peso di 700-800 grammi. Ha foglia molto spessa ma al tempo stesso delicata e tenera. Il suo gusto è dolce e può essere facilmente conservata. Seminata ad agosto in semenzaio, è trapiantata in pieno campo a ottobre, per essere poi pronta in tavola nel mese di giugno.

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Ciliegio durone sarzanese PAT

Per la propagazione vengono utilizzati come portainnesti il franco, il selvatico di monte o il prunus mahaleb, meno vigoroso del franco e meno esigente in fatto di terreno. Produce su dardi a mazzetto. Sensibile ai freddi invernali e alle gelate tardive, il durone sarzanese richiede terreni freschi, permeabili e profondi.In occasione di squilibri idrici concomitanti con la raccolta, si può verificare il cracking (spacco) della drupa con lacerazione della buccia e della polpa. La forma d’allevamento consigliata è quella del vaso a pieno vento con sesti di impianto tradizionali di metri 8×8; interessanti sono però le forme di allevamento bidimensionali, a bandiera e a ventaglio

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Ciliegia di Castelbianco PAT Liguria

La ciliegia di Castelbianco è un tipico frutto locale che ha trovato nel territorio di questo comune dell’entroterra savonese, grazie alla bella esposizione a mezzogiorno, l’ambiente ideale per riprodursi. Si tratta di un frutto conosciuto fin dall’antichità sia per le sue qualità di gusto e sapore, sia per quelle terapeutiche, affermate fin dal XII secolo dalla Scuola Medica Salernitana che indicava in questi prodotti della terra tre grandi doni: purificano lo stomaco, liberano la vescica dalle pietre e depurano il sangue.

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Cicciarello PAT

Il Gymnammodites cicerellus o cicerello è una specie di pesce azzurro che vive sia vicino alle coste che al largo fino a 120 metri di profondità. Si riunisce in banchi molto numerosi, in prossimità delle coste sabbiose e costituisce una facile preda per gli altri pesci carnivori e per gli uccelli acquatici. Si riproduce da novembre a gennaio, mesi durante i quali si avvicina alla costa. Raggiunge una lunghezza massima di cm 15-16.

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Ciappe PAT Liguria

In dialetto ligure, ciappa significa pietra piatta sottile come la lastra di ardesia il cui nome deriva da ardere: infatti grazie alle sue caratteristiche fu sicuramente uno dei primi metodi di cottura usate dall’uomo. Ancora oggi si utilizza questo strumento per cucinare la carne e il pesce senza l’aggiunta di grassi; noto è il tonno in sciä ciappa. Lastra di ardesia è anche la tradizionale copertura dei tetti in Liguria dove le tegole vengono denominate ciappe: la stessa parola nel ponente ligure indica una sorta di schiacciatina, resa croccante e friabile dall’olio extravergine di oliva della Riviera.

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Chinotto candito e sciroppato PAT

Non è sicuro che i canditi siano nati a Genova ma è certo che già nel ‘500 erano famosi ed apprezzati anche alla corte di Francia soprattutto da Caterina de’ Medici. Un paio di secoli più tardi Diderot e D’Alambert nello loro Encyclopedie citano proprio i canditi genovesi con parole entusiastiche. Dovranno passare pochi anni ancora perché il nome di Genova sia indiscutibilmente legato alla frutta candita, merito di una nota famiglia di confettieri locali che ha saputo rendere famoso nel mondo questo tipo di dolce che già nell’800 veniva esportato perfino in America.

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Cavolo gaggetta PAT

Coltivata a Lavagna e sulle colline limitrofe, la gaggetta (Brassica oleracea var. Sabaudia) è un cavolo cappuccio di piccole dimensioni e di colore verde chiaro. In genovese gaggia significa cesta, gabbia: gaggetta sta quindi a designare una piccola gabbia e si presume faccia riferimento appunto al piccolo cappuccio che forma. Presenta foglie più o meno unite fra loro e poco bollose; il cappuccio possiede la forma di un cuore rovesciato. È molto pregiato per la tenerezza delle foglie, anche quelle più esterne. Noto nella zona da antica data, la semente si tramanda a livello familiare. È conosciuto, oltre che sul mercato locale del Chiavarese, anche su quelli di Genova. Viene venduto normalmente a numero ed è usato nella cucina tradizionale per la preparazione dei cavoli ripieni.

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Cavolo broccolo lavagnino PAT

Il cavolo lavagnino (Brassica oleracea var. capitata) è di piccole dimensioni; forma un cappuccio, molto tenero alla cottura, di forma nettamente allungata (obovata). Le foglie sono poco bollose di colore verde chiaro. Alcune foglioline all’interno del cappuccio presentano un caratteristico colore rosa. Questa varietà è stata selezionata nel Chiavarese da antica data. Esistono un broccolo lavagnino a maturazione precoce e uno a maturazione leggermente più tardiva.
Conosciuto e molto ricercato anche sui mercati di Genova, oltre che sul mercato locale, è tradizionalmente usato cotto, anche come condimento per la pasta.

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Cavagnetto di Brugnato PAT Liguria

Dolce dalla forma di un piccolo cestino con il manico, dentro al quale viene posizionato un uovo intero con guscio. Il cavagnetto ovvero cestinetto è considerato il dolce pasquale tipico del Comune di Brugnato. La ricetta è antica ed è stata tramandata di generazione in generazione sino ai nostri giorni. Da sempre è simbolo della Pasqua in quanto veniva preparato il giorno della vigilia e portato in chiesa dai bambini per la benedizione, quindi mangiato in famiglia il giorno successivo. L’impasto è quello con cui viene prodotto anche il famoso canestrello, dolce conosciuto in tutta la Liguria, ma la forma particolare lo distingue e lo rende unico.

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