Violetta di Villanova di Albenga PAT

La violetta di Villanova è una Viola odorata L. appartenente alla famiglia delle Violacee, spontanea in Europa, Asia e Africa Boreale. È una pianta erbacea, con grosso rizoma da cui partono numerosi stoloni aerei radicanti (come la fragola), che l’anno successivo al loro sviluppo originano nuovamente foglie e fiori. I fiori sono doppi, odorosi, grandi e di caratteristico colore violetto. Con le violette di Albenga, fiore delicato e minuto, le confetterie storiche di Genova e Savona producono, oltre che marmellate e confetture, le tradizionali violette candite.

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Ventre di tonno PAT

La ventre di tonno è un piatto ligure tradizionale, inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. La “ventre” è lo stomaco essiccato del tonno, che tradizionalmente (XIX e prima metà del XX secolo) veniva dato come aggiunta alla paga ai cosiddetti “tonnarotti”, i lavoranti che dalla Liguria si trasferivano nelle tonnare della Sardegna. Oltre alla “ventre” ricevevano altri sottoprodotti della lavorazione, come il “musciamme” (filetto di tonno), la “biella” (budello), il “coeu” (cuore), il “figatallo” e la “bottarga” (uova).

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Vacca cabannina PAT

Anche la Regione Liguria si può vantare di possedere una razza bovina autoctona, risultato di una selezione biologica naturale durata centinaia di anni. La possiamo trovare quasi esclusivamente nel comune di Rezzoaglio nella piana di Cabanne, in val d’Aveto, in provincia di Genova. In questa zona, le particolari condizioni climatiche e la necessità di utilizzare con il pascolo aree impervie e arbustate non rendono possibile – né economicamente conveniente – la sostituzione con altre razze. Insieme alla Ottonese-Varzese, la Cabannina è stata allevata per la sua capacità di utilizzare le risorse naturali spontanee del territorio con scarsissime integrazioni esterne.

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Torta Stroscia PAT

Torta di consistenza e friabile, dal gusto semplice dei dolci di una volta.

Zona di produzione:Pietrabruna
Curiosità:In dialetto locale, strosciare vuol dire rompere, spezzare, la stroscia quindi la torta che si spezza, una sorta di sbrisolona locale.
Questa torta è particolare sia per questa sua friabilità che permette di rompere direttamente con le mani questa sorta di pastafrolla, sia per la presenza dell’olio d’oliva utilizzato al posto del burro che dona maggior leggerezza e digeribilità al dolce.
Tipica di alcuni paesi della provincia d’Imperia, è stata addirittura brevettata da un pasticcere di Pietrabruna, borgo medioevale alle spalle di San Lorenzo al mare.

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Torta scema PAT Liguria

È una torta di riso cucinata con ingredienti poveri e per questo detta scema. Si presenta rotonda con un diametro di circa 40 cm e viene cotta in una teglia di rame stagnato nel forno a legna. È un piatto leggero ma estremamente gustoso.

Zona di produzione:Sarzana (La Spezia)
Curiosità:La ricetta della torta scema è arrivata ai nostri giorni immutata nella sua composizione. Il nome indica una torta povera, fatta con ingredienti basilari come il riso e la farina, con l’utilizzo di poco sale e una metodica di lavorazione molto semplice.
La produzione è da sempre locale e ancora oggi piccoli laboratori di Sarzana la preparano nel rispetto della tradizione.
Gli anziani ricordano che questa torta, facilmente conservabile per alcuni giorni, era in grado di apportare le necessarie calorie a chi si dedicava alla vita agricola.

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