GIUNCATA (ZUNCÀ, GIUNCÀ) PAT

Formaggio a pasta molla di forma a parallelepipedo con base rettangolare o quadrata, con scalzo alto 2 cm. Le dimensioni, così come il peso, sono determinate dalle fascere che lo hanno contenuto. La pasta nelle fascere deve raffreddare per essere subito consumata. Il formaggio a pasta molle, umida e molto delicata, di colore bianco, senza occhiature. Non presenta crosta.

View More GIUNCATA (ZUNCÀ, GIUNCÀ) PAT

FORMAGGIO DI MALGA DI TRIORA (DELLE ALPI MARITTIME) PAT

Formaggio a pasta semidura di forma cilindrica a facce piane del diametro di 20-40 cm e scalzo convesso, alto 4-5 cm, peso di 7-8 kg. Si consuma dopo 3 mesi e può stagionare anche un anno. La crosta è ruvida, abbastanza dura, di colore paglierino o marrone, a seconda della stagionatura. La pasta è compatta, semidura o dura, di colore paglierino anche intenso, con occhiatura rada, di dimensioni medie, regolarmente distribuita.

View More FORMAGGIO DI MALGA DI TRIORA (DELLE ALPI MARITTIME) PAT

FORMAGGETTA SAVONESE (DI STELLA, DELLA VALLE STURA) PAT

La crosta è sottile, morbida, di colore paglierino chiaro tendente a scurirsi con la stagionatura. La pasta è morbida, untuosa, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura assente oppure di dimensione fine rada, regolarmente distribuita.

View More FORMAGGETTA SAVONESE (DI STELLA, DELLA VALLE STURA) PAT

FORMAGGETTA DELLE VALLI ARROSCIA E ARGENTINA PAT

Il formaggio fresco non ha crosta e la sua superficie è morbida, di colore bianco; se brevemente stagionato ha una crosta sottile, morbida, di colore avorio o paglierino chiaro. La pasta è morbida, untuosa, a volte friabile, compatta, di colore bianco.

View More FORMAGGETTA DELLE VALLI ARROSCIA E ARGENTINA PAT

FORMAGGETTA DELLA VAL GRAVEGLIA (DI BONASSOLA, DI VÀISE, DELL’ALTA VALLE SCRIVIA, DELL’ALTA VALLA STURA, DELLA VAL DI VARA) PAT

La crosta è sottile, morbida, di colore paglierino chiaro che si scurisce con la stagionatura. La pasta è morbida, untuosa, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura assente o di dimensione fine rada, regolarmente distribuita.

View More FORMAGGETTA DELLA VAL GRAVEGLIA (DI BONASSOLA, DI VÀISE, DELL’ALTA VALLE SCRIVIA, DELL’ALTA VALLA STURA, DELLA VAL DI VARA) PAT

Bruzzo Brus o Brussu della Valle Arroscia PAT

Il Brus era la ricotta di pecora che mangiavano i lavoratori dell’entroterra. La spalmavano sul pane. La produzione era molto diffusa in Liguria, poi per vent’anni ha perso di interesse, oggi si rivede grazie al recupero delle tradizioni culinarie. Il “Grande dizionario piemontese-italiano” del cavalier Vittorio di Sant’Albino (inizio Ottocento) lo definisce “specie di cacio fortissimo, fatto con altro cacio vecchio ed assai fermentato, impastato nell’acquavite, con burro e alcune droghe, che poi si chiude e si conserva in in scatolette”.

View More Bruzzo Brus o Brussu della Valle Arroscia PAT

Alessandria Comune di AVOLASCA
Piemonte

Il toponimo sembra derivare da “Aolasca”, “Aulasca”, “Olasca”, trasformato nel dialettale “uraska”, ma anche da “Agolasca”, “Agulasca” e “Augolasca”. L’etimo è da ricercare nel cognome gallico “Avolus” unito al suffisso -ASCO di origine ligure oppure nel nome proprio longobardo “Audelahis”, da cui sarebbero derivate le forme “Audelascus” e “Audelassi”. Da escludere è, invece, l’origine della denominazione da AVILLIUS.

Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Inizialmente di appartenenza al comitato e all’episcopato del comune di Tortona, passò, più tardi, sotto il dominio feudale di alcune famiglie genovesi, che segnò il suo conseguente coinvolgimento nelle vicende della valle Grue. Nell’anno 1635 venne sancita la sua totale indipendenza quando diventò parrocchia autonoma staccata da Palenzona.

View More Alessandria Comune di AVOLASCA
Piemonte

BONDIOLA PAT

La Bondiola è un insaccato a base di carne e grasso di suino, lungo circa 15 centimetri e di diametro di 10 centimetri, con peso di circa 1,5 chilogrammi. In passato la caratteristica particolare era la notevole dimensione dell’insaccato poiché si impiegava la vescica del maiale come budello anziché l’intestino ed il peso raggiungeva i 5 chilogrammi. Attualmente la vescica è impiegata raramente e si preferisce ricorrere all’intestino cieco di bovino.

View More BONDIOLA PAT