Cucina tipica calabrese
RAVIOLI CON LO STOCCO

In Calabria viene realizzata con questa tipologia di pasta, chiamata appunto “lagana” o “laganella” e molto simile a delle “tagliatelle”. Le versioni conosciute di questa preparazione sono “molteplici”. Molti la fanno col pomodoro, altri invece in bianco. Alcuni usano l’olio d’oliva al posto dello strutto oppure aggiungono pancetta e lardo per dare sapore al piatto.

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RAVIOLI CON LO STOCCO

Oca del Mondragon PAT del VENETO

L’oca domestica deriva dall’oca cinerina selvatica che nidifica nel Nord Europa e d’inverno giunge in Italia ed in altri paesi meridionali. La sua addomesticazione è antichissima e risale all’epoca neolitica. La diffusione di questo volatile fu favorita, nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, dall’insediamento di comunità ebraiche nei territori di Venezia, di Ferrara e di Mantova. L’oca del “Mondragon” deriva dall’incrocio di due razze: l’oca veneta e l’oca romagnola; attualmente viene allevata in maniera estensiva in qualche azienda agrituristica al fine di recuperare prati e pascoli in via di degrado.

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Frittelle Veneziane PAT del VENETO

Le frittelle sono il dolce delle feste carnevalesche fin dal Rinascimento. La ricetta originale fu definita da Bartolomeo Scappi cuoco di Papa V. Per la sua grande popolarità e diffusione questo dolce fu definito nel ’700 “Dolce Nazionale dello Stato Veneto” e per lungo tempo fu prodotto e venduto lungo le calli veneziane in apposite baracche di legno. Carlo Goldoni le nomina nella Commedia “Il Campiello” del 1756. Come allora anche oggi le “fritole” mantengono inalterata la loro popolarità continuando ad essere preparate, oltre che in pasticceria, nelle case di molte famiglie venete.

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Nocciola del Piemonte PAT

La «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» designa il frutto in guscio, sgusciato o semilavorato della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata » ed ha sapore finissimo e persistente e polpa croccante. Il merito di aver introdotto e diffuso l’impianto di noccioleti nella zona dell’Alta Langa va all’On. prof. Emanuele Férraris, che ebbe il merito di riuscire a dimostrare la maggior produttività e la miglior resistenza della pianta alle affezioni parassitarie rispetto alla vite. Nel Novecento, si registrò poi una forte espansione colturale proprio in relazione all’aumentata richiesta da parte dell’industria dolciaria e alla scoperta del gianduja (miscela tra cacao e nocciole).

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Coppi di Langa PAT

I coppi di Langa sono biscotti secchi prodotti artigianalmente con alcuni ingredienti caratteristici della tradizione piemontese: Nocciola del Piemonte e miele millefiori da apicoltura dell’Alto Monferrato. Hanno la forma dei coppi, storicamente utilizzati come sistema di copertura dei tetti delle cascine delle Langhe e del Monferrato.
Gli ingredienti sono burro, zucchero, albume, farina di nocciole, miele, farina di frumento, polveri lievitanti e sale. I quantitativi sono gelosamente custoditi da una pasticceria di Canelli in provincia di Asti. Si producono tutto l’anno.

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Ravioles della Val Varaita PAT

Le ravioles della Val Varaita sono una sorta di gnocchi i quali, rispetto ai comuni gnocchi, contemplano la presenza nell’impasto di un formaggio fresco e morbido che tradizionalmente è il “tomino di Melle”. La loro forma è affusolata e la lunghezza faria dai 3 ai 5 centimetri, con un diametro di circa un centimetro nella parte centrale. Oltre che nella Val Varaita si preparano anche in altre vallate occitane cuneesi ma, talvolta, assumono denominazioni diverse. Generalmente si condiscono con burro ben rosolato con l’eventuale aggiunta di salvia e/o panna e una macinata di pepe.

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Fiorone di Torrecanne PAT

Fiorone di Torrecanne Si tratta di uno dei prodotti vegetali pugliesi di più “antica tradizione”, al quale sono dedicate la sagra di Pezze di Greco (che si tiene a metà Giugno), e una poesia di Andrea Conversano titolata “Allì culumbrair” (i culumbrair sono i coltivatori del fiorone).

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Farina per polenta tradizionale di Langa PAT

La polenta è prodotta con quattro varietà tradizionali di mais quali: l’ottofile, la pignolet, il Marano, la Quarantina. tutte e quattro le varietà di mais necessitano di cure maniacali nel mantenere la purezza della tipicità che si ottiene con la selezione annuale delle migliori pannocchie che vengono accantonate per essere utilizzate come seme per la successiva annata.

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Gallinaccio o Lallucce o Galletto PAT del Molise

Massa di piccole dimensioni ombrelliforme.
Cappello di 3-10 cm di diametro prima convesso, poi espanso e più o meno depresso al centro. Margini sinuosi e lobati. Cuticola, sottile variabile dal giallo vivo al giallo-arancio. La superficie inferiore è composta da pliche lamellari numerose, ramificate e anastomizzate fra loro. Il gambo risulta slanciato e spesso ricurvo dello stesso colore del cappello, la polpa è soda e compatta.

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