Riserva Naturale popolamento animale destra foce fiume Reno – Emilia Romagna

La Riserva fu istituita nel 1980 per tutelare la freccia di foce in sabbia che emergeva, circa parallelamente all’attuale linea di riva, proseguendo la sponda destra del fiume Reno verso nord fino allo sfocio a mare. Successivamente, la sabbia emersa è stata completamente erosa e, attualmente, è completamente invasa dal mare, in quanto sottoposta a rapida ingressione marina a causa del progredire di concomitanti fattori di minaccia, quali il procedere dell’erosione costiera, la subsidenza dell’area, l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti climatici e l’alterazione a livello territoriale del ciclo dei sedimenti.

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Riserva Naturale Orientata Sacca Di Bellocchio II – Emilia Romagna

L’area è ubicata a cavallo del confine tra le province di Ferrara e Ravenna, immediatamente a nord della foce del fiume Reno. Si estende tra le retrostanti Valli di Comacchio ed il mare, rappresentando un collegamento ecologico sia in senso nord-sud (durante le migrazioni) che in senso est-ovest, consentendo all’avifauna di spostarsi secondo le esigenze trofiche con le retrostanti Valli di Comacchio, dalle quali è separato dalla S.S. Romea ed è a queste collegata attraverso il Canale Bellocchio.

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Riserva Naturale Orientata foce fiume Reno – Emilia Romagna

La Riserva fu istituita nel 1981 per tutelare la parte terminale del corso del fiume Reno, all’epoca protetto sul lato mare dalla freccia di foce in sabbia (fino agli anni ’90 del secolo scorso rivolta verso nord e disposta circa parallelamente all’attuale linea di riva andando a costituire la R.N. “Destra foce fiume Reno”), che proseguiva la sponda destra del fiume Reno fino allo sbocco a mare. Successivamente, la sabbia emersa è stata completamente erosa e, attualmente, è completamente invasa dal mare. Tutta la costa è infatti sottoposta a rapida ingressione marina a causa del progredire di concomitanti fattori di minaccia quali il procedere dell’erosione costiera, la subsidenza dell’area, l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti climatici e l’alterazione a livello territoriale del ciclo dei sedimenti.

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Riserva Naturale Orientata e biogenetica Guadine Pradaccio – Emilia Romagna

Il termine “Guadine” deriva dal nome dell’omonimo Passo situato nella zona di crinale della Riserva e significa “zona di guado – passaggio”. Il nome “Pradaccio”, invece, trae le sue origini nel termine “Prataccio“, denominazione data ad un antico lago che ora è presente allo stadio di torbiera, la “torbiera del Prataccio” o “torbiera di Roccabiasca”. Il medesimo nome è stato poi dato al lago attualmente presente all’interno della Riserva: un invaso semi-artificiale realizzato per la pesca sportiva nel 1959. Il lago Pradaccio, situato alla quota di 1362 m s.l.m., ha una superficie di circa 3 ha e una profondità massima di 5 m; il suo emissario è denominato Torrente Parma delle Guadine o Parma di Francia (che insieme ai torrenti Parma di Badignana e Parma del Lago Santo dà origine, una volta confluiti tutti insieme, al torrente Parma).

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Riserva Naturale Orientata Duna Costiera Ravennate e Foce Del Torrente Bevano – Emilia Romagna

È uno dei siti con maggiore diversità ambientale in ambito litoraneo della Regione Emilia Romagna. In esso ricadono la foce del Torrente Bevano, ultimo estuario meandriforme dell’alto Adriatico libero di evolvere naturalmente, cinque chilometri di dune costiere attive con alle spalle la pineta litoranea a Pinus pinaster e il sistema di zone umide perifluviali salmastre dell’Ortazzino e dell’Ortazzo. Il sito comprende anche la fascia marina costiera per circa 300 metri di larghezza. La foce del Bevano vera e propria occupa un’area di circa 40 ettari e testimonia, con i suoi equilibri tra acque e sabbie mutevoli in base agli andamenti stagionali di maree e portate fluviali, come doveva essere l’intera fascia costiera regionale prima dei massicci interventi antropici.

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Riserva Naturale Orientata Biogenetica Sacca Di Bellocchio III – Emilia Romagna

L’area è ubicata a cavallo del confine tra le province di Ferrara e Ravenna, immediatamente a nord della foce del fiume Reno. Si estende tra le retrostanti Valli di Comacchio ed il mare, rappresentando un collegamento ecologico sia in senso nord-sud (durante le migrazioni) che in senso est-ovest, consentendo all’avifauna di spostarsi secondo le esigenze trofiche con le retrostanti Valli di Comacchio, dalle quali è separato dalla S.S. Romea ed è a queste collegata attraverso il Canale Bellocchio. Dal punto di vista geomorfologico, si tratta di bassure retrodunali separate dal mare da ecosistemi di spiaggia e duna purtroppo in rapida erosione. Tali depressioni sono colme di sedimenti fini a formare un salicornieto nel caso della Riserva Sacca di Bellocchio.

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Riserva naturale orientata biogenetica Duna di porto Corsini – Emilia Romagna

Si tratta di uno dei pochi residui lembi di duna stabilizzata dalla vegetazione situati tra la pineta demaniale litoranea (Riserva “Pineta di Ravenna”, sez. Staggioni) e le affollate spiagge romagnole. Le dune costiere sono strutture legate alla dinamica della vegetazione e del vento. Si alimentano dalle spiagge create dal trasporto lungo costa dei materiali forniti dalle foci fluviali, per effetto del moto ondoso e delle correnti litoranee. A Porto Corsini la spiaggia è ancora sufficientemente ampia, in quanto protetta dall’erosione dai lunghi moli (2,5 km) che proteggono il porto-canale di Ravenna. Questo limitato lembo di duna è stato così stabilizzato dalla vegetazione e può conservarsi.

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Riserva naturale integrale Sasso Fratino – Emilia Romagna

Nel 1914, insieme al nucleo centrale del complesso delle Foreste Casentinesi, il territorio dell’attuale Riserva di Sasso Fratino entra a far parte del Demanio Forestale dello Stato. Nel 1959 il primo nucleo di circa 110 ettari viene precluso al libero accesso e ad ogni forma di intervento. Questa decisione, assunta con un atto interno dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, segna il primo atto concreto di una politica di protezione della natura che allora muoveva i primi timidi passi e che in seguito assumerà una consapevolezza sempre maggiore ed otterrà una attenzione crescente da parte di strati sempre più ampi dell’opinione pubblica. Tanto che, nel 1971, l’atto istitutivo è ratificato con Decreto Ministeriale (D.M. 26 luglio 1971). In seguito, vari Decreti hanno ampliato l’estensione della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino fino a giungere agli attuali 764 ettari.

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Riserva naturale integrale biogenetica Bassa Dei Frassini – Balanzetta – Emilia Romagna

La Riserva costituisce una porzione del comprensorio boscato denominato “Boscone della Mesola”, che rappresenta una delle poche superfici forestali di rilievo del Delta del Po; ciò si riflette in una notevole varietà di habitat e ricchezza faunistica. La ricchezza vegetazionale è dovuta alle piccole variazioni di quota e di morfologia del terreno create dall’antico sistema dunale che producono netti cambiamenti nei fattori ecologici (disponibilità idrica per la vegetazione, livello e caratteristiche della falda idrica, tipo di suolo ecc.) e, conseguentemente, un mosaico di ambienti.

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Riserva naturale di Campigna – Emilia Romagna

La Riserva di Campigna si estende su circa 1200 ettari di territorio, si trova nel versante romagnolo delle riserve ed è compresa tra un’altitudine di 850 m s.l.m. e 1650 m s.l.m. La formazione geologica prevalente è costituita dall’arenaria oligocenica con alternanza di strati compatti e strati di scisti limoso-argillosi molto friabili. La particolare disposizione degli strati rocciosi, che dal versante romagnolo si immergono verso quello toscano, determina la ripida e a tratti scoscesa orografia della foresta e conferisce una particolare conformazione al terreno.

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